
Il Sindaco Anna Sidoti a nome dell'amministrazione di Montagnareale, attreverso Fb - comunica che Domenica 1 Aprile alle ore 17,00 al Centro Sociale S. Sebastiano di Montagnareale Simona Atzori presenterà il libro: “Cosa ti manca per essere felice” . Simona Atzori è una stimata ballerina e pittrice conosciuta in molti paesi del mondo, dall’Italia - dove è nata nel 1974 - alla Germania, dal Canada - dove si è laureata in Visual Arts - al Kenya. Una giovane donna che ha coltivato molti sogni, ha affrontato la vita con una grinta tutta particolare ed in questo libro non si vergogna a dire di essere felice, “smodatamente, spudoratamente felice” per quanto ha realizzato. La sua disabilità è la sua forza, il motore che l’ha spinta ad affrontare esperienze "strane" e impegnative, come quella di praticare lo sci d’acqua in Sardegna o ballare in un carcere in Africa. La sua filosofia di vita è: “Lotto ogni giorno per essere una persona serena, questo sì . Mi sembra un traguardo più raggiungibile, più semplice da mantenere. La felicità a volte è talmente tanta da fare paura. Sta a noi provare a cercarla, solo a noi”.
Chi ci ha dato l’ idea che per essere felici dobbiamo per forza avere tutto?Ecco quali sono le sue grandi ricchezze, a mio parere: prima di tutto, una famiglia incredibile, una madre creativa e con una forza straordinaria, una sorella che le ha dato la gioia di essere zia di tre ragazzini, un padre presente nei momenti importanti e - da ultimo- l’amore di un uomo sensibile e attento.
La sua disabilità è la sua forza, il motore che l’ha spinta ad affrontare esperienze "strane" e impegnative, come quella di praticare lo sci d’acqua in Sardegna o ballare in un carcere in Africa. La sua filosofia di vita è:
"Lotto ogni giorno per essere una persona serena, questo sì . Mi sembra un traguardo più raggiungibile , più semplice da mantenere . La felicità a volte è talmente tanta da fare paura. Sta a noi provare a cercarla, solo a noi.
![]() |
Sindaco Anna Sidoti |
Potete seguire su web il video dell’apertura del Festival di Sanremo 2012, con il balletto di Simona Atzori:
Particolrmente intensa l'attività amministrativa e socio -culturale l'attivcità del Comune di Montagnareale "Capitanato" dalla Dott. Anna Sidoti, a beneficio dei lettori riportiamo alcune notizie della comunità:Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Montagnareale di 1.787 abitanti della provincia di Messina in Sicilia.dista 69 chilometri da Messina e 172 da Palermo. Il paese è situato sui Nebrodi settentrionali, nel gruppo dei monti dei Saraceni.
Storia Il paese si chiamava in origine Casale della Montagna, era alle dipendenze di Patti, comune limitrofo, insieme ad altri casali, ed era il casale più grosso e più importante, poiché forniva prodotti che venivano esportati dai Pattesi anche all'estero. La principale attività era costituita soprattutto dall’ allevamento di maiali e di pecore, c'era una coltivazione intensiva di castagne e fichi, e una fiorente industria della seta e del lino. Raggiunta una certa prosperità e ricchezza, il Casale della Montagna mal tollerava il dominio pattese. Nel 1636, il re Filippo IV di Spagna, impegnato nella guerra contro la Francia, si rivolgeva alle città dei suoi Stati, tra le quali si annoverava Patti, implorando soccorso in denaro; la lettera di Filippo IV arrivava a Patti quando la città era minacciata dalla separazione del più importante dei suoi casali, cioè l’odierna Montagnareale. Con l'appoggio di Don Ascanio Ansalone, nobile messinese e membro del Consiglio patrimoniale, il Casale della Montagna lavorava da tempo per ottenere l'autonomia. Malgrado le proteste e le minacce della città di Patti di non contribuire alle richieste di aiuto del re Filippo IV, la separazione da quest’ultimo fu accettata a condizione che i montagnarealesi pagassero alla Corte Regia quattromila scudi. Nell'ottobre del 1636, il Casale della Montagna era già autonomo e assumeva il nome di Montagna Reale o Regia, ad indicare la liberazione dal dominio pattese e la diretta dipendenza dal Regio Demanio. Al territorio di Montagnareale veniva aggiunto il feudo della Rocca, che apparteneva alla città di Patti. Contro il parere dei patrizi montagnarealesi, Montagnareale fu poi venduta a Don Antonio Scribano, genovese, il quale, il 13 luglio 1639, la rivendette a Don Ascanio Ansalone, che ne prese possesso col titolo di Duca. Sotto il governo degli Ansalone, e successivamente dei Vianisi, Montagnareale si sviluppò economicamente e demograficamente. Nonostante le pesti, le carestie, i terremoti, come quello terribile del 1693, la popolazione aumentò. La "jus populandi" portava verso i comuni feudali, fra cui Montagnareale, parte della popolazione delle città e delle terre demaniali. Questo fenomeno provocò il trasferimento a Montagnareale di numerosi braccianti e coloni ed anche di famiglie pattesi.