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Calcio Milazzo -Vibonese


U.S Calcio Vibonese - Conosciamo meglio gli avversari del Milazzo
La storia del Sodalizio

Nel 1928, nacque l'Unione Sportiva Vibonese da una costola di due identità precedenti del calcio locale che erano l'Ischia Monteleone e la Luigi Razza che nella prima fase della sua attività partecipò a competizioni e tornei non ufficiali. 
Dopo un veloce cambio di denominazione in Diavoli Rossi Vibo si tornò alla denominazione primaria dal campionato di Prima Divisione 1945-1946 che coincise con il primo torneo ufficiale disputato dai leoni rossoblù, i quali conquistarono il 7º posto finale ed il Premio Disciplina. Da allora, per sessanta interrotti anni, la navicella rossoblù solcò i mari del calcio calabrese ed interregionale con due immutabili comuni denominatori da sempre presenti nella storia della Vibonese: colori sociali e stadio. 
La maglia, filo conduttore di quasi ottanta anni, indossata ed onorata da tanti attori, protagonisti e comprimari, con il suo fascino via via sempre più intrigante ed oggi quasi magico, è stata capace di galvanizzare l'atleta e di farlo sentire imbattibile solo per il fatto di averla addosso. Essa era a due tinte rosso-blu che rappresentavano il sangue dell'atleta e più realisticamente perché sono i colori della città fedelmente riportati nel gonfalone comunale. L'altra costante della storia della Vibonese è lo stadio, in cui ha sempre giocato già dalla sua prima inaugurazione in Piazza d'Armi e ben presto intitolato a Luigi Razza, ministro fascista dei lavori pubblici della Real Casa nativo di Vibo Valentia morto nel 1935 in un incidente aereo nei cieli egiziani.
Dagli anni '50 agli anni '70  
Il 1° luglio1951 la Vibonese a fine campionato di Prima Divisione 1950-1951 alla guida mister Sacco, festeggiò la sua prima promozione nel campionato di Promozione contro la Cariatese
Di lì a poco, in squadra arrivarono tanti giocatori dall'Arsenale Messina come: Lanzafame, Falei, Rodilosso, Fucà, Villari e D'Andrea capaci di far innamorare intere generazioni di tifosi rossoblù. Accanto a queste icone insieme alla maglia e al campo sportivo, si dipanò una storia lunga quasi ottanta interminabili anni capace di far vivere momenti esaltanti ed altri più tristi, nella consapevolezza però che in ognuno di essi, positivo o negativo, vi è sempre un elemento sostanziale che lo rende unico. Così, sfogliando le pagine ingiallite dal tempo, si visse la seconda promozione del Campionato Dilettanti 1957-1958 con Riccardo Silvestri alla presidenza e Ulisse Giunchi alla guida tecnica, e la successiva prima esperienza in IV Serie
La Vibonese negli anni '70, infarcita di giovani ambiziosi provenienti dal vivaio del Milan e guidata dall'avvocato Attilio Pata prima illuse e poi deluse i tifosi facendogli rivivere l'inferno dei campionati regionali attraverso le sfide storiche con Gioiese, Palmese, Polistena, Locri, Tropea e Nicotera vero esempio del campanilismo più esasperato, ma anche più vivo e sano. La grande magica Vibonese del campionato di Promozione 1972-1973, guidata da Walter Costa, trionfò negli spareggi thriller di Palmi e Gioia Tauro, superando la Paolana e il Cosenza conquistando la promozione in Serie D. Il pomeriggio del 17 giugno1973 sembrò interminabile e le streghe della sconfitta vennero allontanate all'ultimo istante dal goal di Franco Cittadino che sancì il trionfo e diede la stura ai festeggiamenti in piazza con un unico interminabile serpentone che accompagnò il pullman della squadra fino a Vibo, invasa nelle strade e nelle piazze da migliaia di persone in festa per l'arrivo in Serie D che divenne la casa stabile della Vibonese per cinque anni consecutivi dalla stagione 1973-1974 alla stagione 1977-1978, scanditi da imprese leggendarie e da partite di cartello quali quelle contro il Messina, il Cosenza e l'Igea Virtus, nonché dalle gesta di tecnici che hanno segnato un'epoca quali Rodolfi e soprattutto De Pietri, e di calciatori che per la loro capacità sono diventati il simbolo vivente della maglia rossoblù come Nilo, Nisticò, il capitano Cosentino, Cortese, Cantagalli, Di Fatta, D'Ascola, Laurendi, Pidone, De Vito, Scibetta, Beccaria e il bomber Christian La Grottería. Alla fine del lustro in Serie D, i rossoblù retrocessero nel campionato di Promozione rimanendoci per tre stagioni.
Dagli anni '80 agli anni 2000  Le stagioni disputate nel Campionato Interregionale a cavallo degli anni '80 per sette anni consecutivi dalla stagione 1981-1982 alla stagione 1987-1988 segnarono l'epoca di Jacoboni, De Pietri e Baroncini in panchina e l'esplosione dei vari Trapasso, Codispoti, De Grazia, De Sensi, Sacchetti e Consoli in campo. Dagli anni '90 in poi, per la Vibonese iniziò la caduta in verticale all'indietro fino ad arrivare al campionato di Seconda Categoria Calabrese, seguita da una risalita vertiginosa fino a recuperare il tempo perduto e il blasone impolverato ma mai annullato. La vittoria contemporanea in Promozione e Coppa Italia Regionale insieme al successo in Eccellenza della stagione 1997-1998 segnarono la riconquista della Serie D con un rientrante Jacoboni e una schiera di calciatori dal grande cuore e dalle indubbie qualità come Marino, Rosati, Musumeci, Cordiano ed il goleador Cambareri. Da allora, dalla stagione 1998-1999 nel C.N.D. seguirono otto annate travagliate ed esaltanti fino alla stagione 2005-2006, sempre però nel rispetto delle regole e nella consapevolezza di dare continuità alla storia della squadra. A salire sul palco della Serie C2 fu una società giovane ed ambiziosa guidata dal presidente nativo di Vibo Valentia, l'Avvocato Gurzillo, che fece realizzare il sogno inseguito per tanto tempo e mai centrato della Serie C accedendo al professionismo e al calcio che conta.
La Serie C2 (Lega Pro Seconda Divisione) - 
Anni recenti
La Serie C2 venne centrata nel 2006, allorquando la società rossoblù venne ripescata in Serie C2, al termine di un campionato di Serie D concluso al secondo posto alle spalle del Sorrento e con la vittoria nei play-off contro il Sapri prima e il Cosenza dopo che ne sancisce l'entrata nel calcio professionistico dopo quasi 80 anni di storia. Nel campionato 2006-2007 la compagine rossoblù ha raggiunto una tranquilla salvezza dopo una stagione caratterizzata da numerose vicissitudini culminate con l'esonero di mister Mauro Zampollini (il mister della promozione in Serie C2) e l'arrivo in panca di mister Salvatore Di Somma. Nella stagione 2007-2008 la Vibonese non è riuscita ad evitare i play-out per evitare la retrocessione e il doppio confronto con l'Andria si chiuse con due speculari vittorie esterne per 1-0, che grazie al miglior risultato nella regular season valsero la salvezza per gli ipponici. Nella stagione 2008-2009 il campionato di Serie C2 cambiò denominazione in Lega Pro Seconda Divisione e i rossoblù chiusero il girone di andata con 24 punti restando così nell'alta-media classifica, ma nel girone di ritorno conquistarono solo 10 punti che la fecero sprofondare al 16º posto in classifica e condannandola per il secondo anno consecutivo ai play-out. Questa volta per evitare la retrocessione si presentò di fronte al Val di Sangro ove il doppio confronto con la squadra abruzzese si concluse con due vittorie di cui la prima partita allo stadio Luigi Razza di Vibo Valentia con la vittoria per 1-0 e una settimana dopo ad Atessa, i rossoblù batterono il Val di Sangro per 2-1 che valse la salvezza per la squadra allenata da mister Galfano. Nella stagione 2009-2010 la Vibonese arrivò al 16º posto in classifica ove al termine di una stagione tribolata, arrivò la certezza della permanenza in Lega Pro Seconda Divisione passando per il terzo anno consecutivo dai play-out. Sul campo neutro di Monopoli, i calabresi vinsero col risultato di 3-0 nella prima partita contro il Noicattaro. Attualmente, la squadra è affidata all'allenatore toscano Marco Tosi e lotta per rimanere per il sesto anno consecutivo in Lega Pro sposando la politica dei giovani in campo dal primo minuto ove la maggior parte dei giocatori in rosa sono under 20 essendoci tra questi anche Souleymane Doukara, giovane promessa del calcio francese.

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