Dopo le numerose prese di posizioni della società civile e le proteste di tanti di giovani , non solo il collettivo di “Milazzo Rossa”, nel loro sit-in “contro la chiusura del Trifiletti”, allestito nei giorni primi giorni di marzo,di sera, davantiai cancelli del Comune, hanno voluto dimostrare un modo diverso di fare
manifestazione.
Ed ancora la protesta pacifica e garbata dei Giovani della destra milazzese che nel loro comunicato hanno ribadito " restituire dignità al Teatro dei Milazzesi. sono stati proprio i ragazzi del locale circolo di Giovane Italia, che subito in un tardo pomeriggio dei primi giorni del mese di marzo hanno appeso lungo la facciata del Trifiletti un piccolo striscione recante la dicitura «Un popolo senza teatro è un popolo morto» (Garcìa Lorca), Una altra iniziativa che ripropone a Milazzo – sia pure con contenuti diversi – la protesta in difesa del Teatro Comunale di Bologna, dove proprio in questi giorni campeggia uno striscione recante appunto le celebri parole del poeta e drammaturgo spagnolo.Da entrambi gli schieramenti: Il messaggio che si coglie , al di là degli slogan scritti sulle lenzuola e degli improvvisati spettacoli in piazza “.Sembra di assistere ad un bruttissimo spettacolo, se è vero che l’arte è cultura, la cultura ha bisogno di degni spazi per essere esercitata e anche se la nostra amministrazione ha deciso che il teatro non rientra tra i servizi essenziali da garantire ai cittadini, ci pare che l’art. 9 della Costituzione (tra i Principi Fondamentali), reciti testualmente: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Una vera e propria “zappa sui piedi” a nostro avviso per l'amministrazione in carica, e le modalità che sta conducendo in merito sull’utilizzo del Trifiletti. Voci di corridoio riferiscono di un possibile accordo, che dovrebbe essere reso pubblico a giorni, tra il Comune e quelle compagnie teatrali che avevano in programma spettacoli nei prossimi giorni. In soldoni, si propone ai gruppi di farsi carico, oltre che delle spese di service, di hostess, di pulizia e di tecnici vari, anche dei famosi 300 € utili ad ottenere per le singole rappresentazioni il servizio di sicurezza antincendio ed elettrico. Su questa possibilità, per il momento, non facciamo commenti, attenderemo di verificare se l’ipotesi sarà confermata.
Intanto, i giovani del centrodestra milazzese, lanciano la campagna «Adotta un palco» per far rivivere il Trifiletti. Osservano la mancatata organizzazione di un cartellone teatrale», affermando nel contempo che attualmente «l’unico servizio offerto è un tour gratuito del piccolo ma affascinante Trifiletti. Uno stato di abbandono, dopo gli innumerevoli sacrifici finalizzati alla riapertura del Teatro», che spinge Giovane Italia Milazzo ad esortare «le autorità competenti a riaprire il sipario».Una protesta condivisibile quella dei giovani milazzesi di centrodestra. Effettivamente basterebbe poco per restituire vitalità al piccolo ma prezioso Teatro Trifiletti. In primo luogo andrebbe fatta finalmente chiarezza sull’iter burocratico dei recenti lavori di ristrutturazione dello storico edificio, che secondo l’attuale Amministrazione Comunale non si sarebbe ancora concluso, mentre secondo ambienti vicini all’ex sindaco sarebbe giunto quasi al termine, visto che mancherebbe soltanto un versamento di appena 200 euro, non ancora liquidato a causa della penuria delle casse comunali, circostanza questa che impedirebbe addirittura di pagare i diritti SIAE relativi agli spettacoli offerti gratuitamente dalle compagnie teatrali locali. Certamente a quest’ultimo problema, a nostro avviso, si potrebbe ovviare lanciando una semplice ma efficace campagna di raccolta fondi, che potrebbe denominarsi «Adotta un palco al Trifiletti». Un’iniziativa che permetterebbe alle diverse ditte e società operanti soprattutto nel territorio provinciale – previo pagamento di un congruo corrispettivo in denaro versato annualmente all’ente-Comune – di esporre nella balconata di ciascun palco uno striscione pubblicitario, inserendo altresì i propri annunci pubblicitari nei depliants e manifesti pubblicati dal teatro. Ovviamente lo spazio pubblicitario più appetibile sarebbe quello posto in prossimità del boccascena, per conquistare il quale il privato dovrebbe necessariamente sborsare un contributo maggiore.
Esteticamente non si tratterebbe certo di una soluzione elegante, ma frutterebbe con tutta probabilità introiti che consentirebbero in primo luogo di coprire le spese SIAE sostenute dalle compagnie teatrali locali che ben volentieri rappresenterebbero i propri lavori in un luogo appropriato quale è il Trifiletti. E tra coloro che utilizzerebbero con piacere il palcoscenico del Trifiletti a titolo gratuito ci piace ricordare anche i diversi talentuosi musicisti milazzesi diplomati in Conservatorio – sinora poco valorizzati. Ben consapevoli dei limiti e delle ristrettezze della casse comunali nel periodo attuale, ma ciò non giustifica la chiusura di un luogo di cultura, per riaprire il quale i Milazzesi hanno atteso decenni. Basta dunque un po’ di fantasia e di impegno, ricorrendo alla passione ed alla buona volontà degli artisti locali e soprattutto al contributo finanziario dei privati, che – ne siamo certi – non farebbero mancare il proprio apporto, tanto più se si considera che quest’ultimo garantirebbe agli stessi privati un ritorno pubblicitario.
Ed in attesa che maturino tempi migliori – ci riferiamo alle disponibilità finanziarie del bilancio comunale che garantirebbero finalmente un cartellone di pregio – sarebbe opportuno che dal Palazzo si cominci sin da ora a pensare seriamente a come gestire il teatro in futuro, individuando un partner privato per la gestione pubblico-privata dell’istituzione teatrale o un impresario cui affidare quest’ultima in locazione. Nel primo caso si dovrebbe anche pensare a nominare un Sovrintendente cui affidare la direzione del Trifiletti, che certamente non può essere demandata agli uffici comunali. E sarebbe opportuno anche abbozzare una pianta organica del Trifiletti, che come ogni teatro necessita di custode, tecnici elettricisti e personale qualificato in genere.
Infine un auspicio: che nel Trifiletti venga finalmente istituita una scuola musicale in cui impartire, grazie alla professionalità di almeno due-tre docenti, lezioni di teoria e solfeggio, pianoforte e chitarra. Una scuola in cui far accedere giovani milazzesi provenienti da famiglie impossibilitate, a causa delle ristrettezze economiche, a mantenere i propri figli presso costose strutture private.
Un ulteriore auspicio: che tutti – senza eccezione alcuna – entrino in teatro pagando il biglietto, evitando rigorosamente gli inviti a favore di amministratori comunali ed autorità in genere: un gesto di civiltà nei confronti dei cittadini paganti, ma anche di sana gestione amministrativa, visto che un teatro per offrire spettacolo e cultura deve anche autofinanziarsi.
manifestazione.
Ed ancora la protesta pacifica e garbata dei Giovani della destra milazzese che nel loro comunicato hanno ribadito " restituire dignità al Teatro dei Milazzesi. sono stati proprio i ragazzi del locale circolo di Giovane Italia, che subito in un tardo pomeriggio dei primi giorni del mese di marzo hanno appeso lungo la facciata del Trifiletti un piccolo striscione recante la dicitura «Un popolo senza teatro è un popolo morto» (Garcìa Lorca), Una altra iniziativa che ripropone a Milazzo – sia pure con contenuti diversi – la protesta in difesa del Teatro Comunale di Bologna, dove proprio in questi giorni campeggia uno striscione recante appunto le celebri parole del poeta e drammaturgo spagnolo.Da entrambi gli schieramenti: Il messaggio che si coglie , al di là degli slogan scritti sulle lenzuola e degli improvvisati spettacoli in piazza “.Sembra di assistere ad un bruttissimo spettacolo, se è vero che l’arte è cultura, la cultura ha bisogno di degni spazi per essere esercitata e anche se la nostra amministrazione ha deciso che il teatro non rientra tra i servizi essenziali da garantire ai cittadini, ci pare che l’art. 9 della Costituzione (tra i Principi Fondamentali), reciti testualmente: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Una vera e propria “zappa sui piedi” a nostro avviso per l'amministrazione in carica, e le modalità che sta conducendo in merito sull’utilizzo del Trifiletti. Voci di corridoio riferiscono di un possibile accordo, che dovrebbe essere reso pubblico a giorni, tra il Comune e quelle compagnie teatrali che avevano in programma spettacoli nei prossimi giorni. In soldoni, si propone ai gruppi di farsi carico, oltre che delle spese di service, di hostess, di pulizia e di tecnici vari, anche dei famosi 300 € utili ad ottenere per le singole rappresentazioni il servizio di sicurezza antincendio ed elettrico. Su questa possibilità, per il momento, non facciamo commenti, attenderemo di verificare se l’ipotesi sarà confermata.
Intanto, i giovani del centrodestra milazzese, lanciano la campagna «Adotta un palco» per far rivivere il Trifiletti. Osservano la mancatata organizzazione di un cartellone teatrale», affermando nel contempo che attualmente «l’unico servizio offerto è un tour gratuito del piccolo ma affascinante Trifiletti. Uno stato di abbandono, dopo gli innumerevoli sacrifici finalizzati alla riapertura del Teatro», che spinge Giovane Italia Milazzo ad esortare «le autorità competenti a riaprire il sipario».Una protesta condivisibile quella dei giovani milazzesi di centrodestra. Effettivamente basterebbe poco per restituire vitalità al piccolo ma prezioso Teatro Trifiletti. In primo luogo andrebbe fatta finalmente chiarezza sull’iter burocratico dei recenti lavori di ristrutturazione dello storico edificio, che secondo l’attuale Amministrazione Comunale non si sarebbe ancora concluso, mentre secondo ambienti vicini all’ex sindaco sarebbe giunto quasi al termine, visto che mancherebbe soltanto un versamento di appena 200 euro, non ancora liquidato a causa della penuria delle casse comunali, circostanza questa che impedirebbe addirittura di pagare i diritti SIAE relativi agli spettacoli offerti gratuitamente dalle compagnie teatrali locali. Certamente a quest’ultimo problema, a nostro avviso, si potrebbe ovviare lanciando una semplice ma efficace campagna di raccolta fondi, che potrebbe denominarsi «Adotta un palco al Trifiletti». Un’iniziativa che permetterebbe alle diverse ditte e società operanti soprattutto nel territorio provinciale – previo pagamento di un congruo corrispettivo in denaro versato annualmente all’ente-Comune – di esporre nella balconata di ciascun palco uno striscione pubblicitario, inserendo altresì i propri annunci pubblicitari nei depliants e manifesti pubblicati dal teatro. Ovviamente lo spazio pubblicitario più appetibile sarebbe quello posto in prossimità del boccascena, per conquistare il quale il privato dovrebbe necessariamente sborsare un contributo maggiore.
Esteticamente non si tratterebbe certo di una soluzione elegante, ma frutterebbe con tutta probabilità introiti che consentirebbero in primo luogo di coprire le spese SIAE sostenute dalle compagnie teatrali locali che ben volentieri rappresenterebbero i propri lavori in un luogo appropriato quale è il Trifiletti. E tra coloro che utilizzerebbero con piacere il palcoscenico del Trifiletti a titolo gratuito ci piace ricordare anche i diversi talentuosi musicisti milazzesi diplomati in Conservatorio – sinora poco valorizzati. Ben consapevoli dei limiti e delle ristrettezze della casse comunali nel periodo attuale, ma ciò non giustifica la chiusura di un luogo di cultura, per riaprire il quale i Milazzesi hanno atteso decenni. Basta dunque un po’ di fantasia e di impegno, ricorrendo alla passione ed alla buona volontà degli artisti locali e soprattutto al contributo finanziario dei privati, che – ne siamo certi – non farebbero mancare il proprio apporto, tanto più se si considera che quest’ultimo garantirebbe agli stessi privati un ritorno pubblicitario.
Ed in attesa che maturino tempi migliori – ci riferiamo alle disponibilità finanziarie del bilancio comunale che garantirebbero finalmente un cartellone di pregio – sarebbe opportuno che dal Palazzo si cominci sin da ora a pensare seriamente a come gestire il teatro in futuro, individuando un partner privato per la gestione pubblico-privata dell’istituzione teatrale o un impresario cui affidare quest’ultima in locazione. Nel primo caso si dovrebbe anche pensare a nominare un Sovrintendente cui affidare la direzione del Trifiletti, che certamente non può essere demandata agli uffici comunali. E sarebbe opportuno anche abbozzare una pianta organica del Trifiletti, che come ogni teatro necessita di custode, tecnici elettricisti e personale qualificato in genere.
Infine un auspicio: che nel Trifiletti venga finalmente istituita una scuola musicale in cui impartire, grazie alla professionalità di almeno due-tre docenti, lezioni di teoria e solfeggio, pianoforte e chitarra. Una scuola in cui far accedere giovani milazzesi provenienti da famiglie impossibilitate, a causa delle ristrettezze economiche, a mantenere i propri figli presso costose strutture private.
Un ulteriore auspicio: che tutti – senza eccezione alcuna – entrino in teatro pagando il biglietto, evitando rigorosamente gli inviti a favore di amministratori comunali ed autorità in genere: un gesto di civiltà nei confronti dei cittadini paganti, ma anche di sana gestione amministrativa, visto che un teatro per offrire spettacolo e cultura deve anche autofinanziarsi.