La storia
LE ORIGINI: il Chieti fu fondato nel 1922 con un capitale sociale di 50 centesimi.
La Prima guerra mondiale era da poco finita, del calcio giungeva da
lontano l'eco dei successi di Pro Vercelli, Novese, Milan, Inter,
Juventus e Genoa. Un giorno, nella Villa Comunale, Nicola De Cesare
gettò, con alcuni compagni, l'idea di formare una squadra di calcio.
Subito aderirono altre persone; con la somma di £ 0,50 fu pagata la
quota sociale e nacque la R.I.S.S. che disputò le prime partite nella
centralissima Civitella contro squadre militari. L'entusiasmo per lo
sport nascente era enorme. Esisteva negli stessi anni lo Sport Club
Chieti, che da moltissimi anni non svolgeva nessuna attività sportiva;
si decise dunque di far sorgere a Chieti un grande sodalizio calcistico:
ci fu una riunione tra il R.I.S.S., la Novelli e lo Sport Cub
Chieti e venne costituita l'Unione Sportiva Chieti con presidente Carlo
Massangioli i cui colori sociali diventarono il nero e il verde.
GLI ANNI '50 E 60' E L'ESORDIO IN SERIE C: dopo vari campionati nelle serie minori, l'esordio in Serie C nazionale avvenne nella stagione 1940/'41:
il girone era quello F, nel quale vennero inclusi anche Ascoli,
Molinella, Fano, Rimini, Imolese, Forlì, Sambenedettese, Pescara,
Teramo, Ravenna e Forlimpopoli. L'allenatore era Tognotti. Il girone
venne vinto dal Pescara, mentre la squadra teatina si classificò al
sesto posto. Il bomber della squadra fu Di Luzio con 8 centri. Una
grande stagione fu il torneo 1942/43 in cui il Chieti, allenato da Atro,
si classificò secondo alle spalle del Forlì: il miglior realizzatore fu
Rota con 26 reti. Archiviato questo torneo, a causa della Seconda
guerra mondiale tutti i campionati furono sospesi. Terminata la guerra,
la vita riprese normalmente anche nel calcio ed il Chieti, nella
stagione 1946, fu ammesso alla Serie C, nel girone B. L'allenatore era
Moretti. Al termine della stagione ci fu un quarto posto per i colori
neroverdi e il bomber fu Pietrangeli con 16 reti. Dopo vari campionati
tra alti e bassi ci fu la prima delusione, poiché la stagione 1951/52
culminò con una retrocessione: in quella stagione nella panchina del
Chieti si alternarono due tecnici, Crociani e De Angelis. Il campionato
fu vinto dal Cagliari e il bomber della squadra teatina fu Roccasecca
con 16 reti. Nel campionato 1954/55 attorno al Chieti si creò,
grazie a una serie di risultati positivi, un enorme entusiasmo, tanto
che la squadra venne chiamata dai maggiori quotidiani nazionali il
"Milan del sud". Quel campionato il Chieti lo concluse al 4º posto con 41 punti ed il bomber fu Esposito. La
promozione in C avvenne nella stagione 1957/'58 grazie anche alle 16
reti di Peruzzi. Dopo tornei mediocri iniziò l'era di Guido Angelini,
presidente dal 1962 al 1977 (da lui il nome dell'attuale stadio del Chieti). L'avvento del nuovo presidente fu subito scoppiettante, infatti nella
stagione 1963/'64 il Chieti, guidato da Tom Rosati, sfiorò la serie B,
classificandosi al 2º posto dietro il Trani con soli 2 punti di
distacco. In quel campionato il campo del Chieti (che all'epoca
era la Civitella) fu squalificato per sette turni, in quanto, durante
la gara tra Chieti e L'Aquila, l'arbitro, dopo delle decisioni
sfavorevoli alla squadra neroverde, fu letteralmente assalito in campo
dai sostenitori teatini. Il bomber della squadra fu Orazi con 13 centri.
Dopo appena due stagioni ci fu una nuova retrocessione. Era la stagione
1965/'66 e alla guida dei neroverdi c'era Stucchi. Il Chieti totalizzò
24 punti e il miglior marcatore fu Spinelli con sole 4 reti. Nel
campionato seguente il Chieti si piazzò al secondo posto dietro il
Brindisi, ma la commissione disciplinare indagò su un episodio di
corruzione da parte dei Pugliesi e, in data 9 settembre 1967 ci fu la
condanna con la penalizzazione di 15 punti: questo per il Chieti
significava promozione in serie C. Il bomber della squadra fu Ascatigno con 17 reti, l'allenatore era Castignani.
GLI ANNI SETTANTA E L'EPOCA EZIO VOLPI: nel
maggio 1970 si inaugurò il nuovo stadio. Il Chieti affrontò il
blasonato Milan di fronte a 11.000 persone e con un arbitro d'eccezione:
Concetto Lo Bello; quella giornata rimane una più belle per la Città di
Chieti. Dal 1970 si susseguirono discreti campionati coronati
da onorevoli piazzamenti, ma nella stagione 1975/'76, ci fu la
retrocessione in D. Nella stagione successiva il Chieti tornò in C con
al timone Tony Giammarinaro. I punti finali furono 49, con piazzamento
davanti alla Palmese, finita a quota 43. In quella estate,dopo 15 anni
di presidenza e tanti appelli di essere affiancato rimasti inascoltati, Guido
Angelini si dimise e fece un gesto clamoroso molto apprezzato dai
tifosi teatini: regalò la società con l'intero parco giocatori alla
Città di Chieti; l'intero capitale era a quell'epoca di mezzo miliardo
di lire. Era il 1977. Gli anni successivi furono anni di
declino. Sotto la presidenza di Marino, il Chieti sfiorò più volte la
retrocessione, che alla fine arrivò nella stagione 1979/'80.
L'allenatore era Ezio Volpi. In quella stagione ci furono la grana degli
stipendi e le dimissioni a catena dei dirigenti, che nel frattempo
avevano sperperato il patrimonio lasciato da Angelini. Solo la serietà
di Volpi salvò la squadra dallo sfascio più completo. Si retrocedette in
C2 con soli 28 punti all'attivo, il bomber fu Tomba con 8 reti. L'anno
dopo la crisi societaria proseguì. Nell'estate del 1981 i giocatori
erano in arretrato con gli stipendi per un totale di 80 milioni, somma
non alta per il valore dei giocatori ma nessuno fu disposto ad
anticipare la somma e quindi i calciatori ottennero lo svincolo e si
perse l'intero patrimonio giocatori. Tutto quello lasciato da Angelini
qualche anno prima fu sperperato. Nella stagione 1981/'82, con
allenatore Tom Rosati e con una squadra formata da giovani, il Chieti
retrocedette in Interregionale. Negli anni successivi si susseguirono
alla presidenza del Chieti prima Sulpizio poi Barbiero, ma senza grossi
sussulti e soprattutto senza lasciare tracce nella storia neroverde.
I problemi economici condizionarono anche l'estate 1985 ma alla fine
arrivò una soluzione; entrò nel Chieti un grande personaggio che riportò
ai fasti che meritava la compagine neroverde: Mario Mancaniello. Il primo anno di Mancaniello si concluse con un primo posto a pari punti con il Lanciano. Seguì lo
storico spareggio perso ai rigori sul campo neutro di Latina. Il sogno
del ritorno in C2 si avverò l'anno seguente nel campionato 1986-1987 con
una marcia trionfale. Al timone della squadra c'era ancora Orazi e il
bomber della squadra fu Sgherri. L'anno successivo (1987/88) il Chieti
fece bella figura come matricola ma nella seconda stagione in C2 perse
ancora ai rigori sul neutro di Cesena contro la Ternana, nello spareggio
per andare in C1. L'anno successivo, con ben 8 turni di anticipo, si
tornò in C1, sotto la guida dell'allenatore Ezio Volpi, che qualche anno
dopo morì per una grave malattia. La Città gli intitolò la curva
riservata ai tifosi di casa.
GLI ANNI NOVANTA E LA CRISI SOCIETARIA: nel
campionato di C1 1990/'91, nel Chieti si mise in mostra un giovane di
belle speranze in prestito dalla Sampdoria: Enrico Chiesa. I
problemi iniziarono a riaffiorare: Mancaniello, stanco e con problemi
personali, iniziò a trascurare la squadra, fino a riportarla in C2.
Nell'estate 1998 ci fu un avvicendamento societario e al posto di
Mancaniello arrivò l'imprenditore Pino Albergo. Il campionato di C2
1998/'99 si concluse con una retrocessione ai play out contro il Gela.
Memorabile il 3 a 0 rifilato dal Chieti all'andata, ma nel ritorno i
siciliani si imposero con lo stesso risultato e si salvarono grazie alla
migliore classifica finale. Nell'estate 1999 arrivò a Chieti un nuovo presidente: Antonio Buccilli.
La squadra dall'Interreggionale si ritrovò, dopo 20 giorni, ripescata
in C2. Il Chieti si salvò in C2 vincendo i play out contro il Casarano. Nel
campionato successivo 2000/01, in C2 girone B, il Chieti, con alla
guida Gabriele Morganti, capitano della squadra ai tempi di Mancaniello,
venne promosso in C1 vincendo i play off contro il Teramo (1-1 a Teramo
con gol teatino di Sanguinetti e 1-0 a Chieti con gol di Pignotti
davanti a quasi 6000 tifosi neroverdi). In quella
squadra l'asso fu il romano ma abruzzese di adozione (vista la teatinità
del padre originario di Casalincontrada) Fabio Grosso e il capocannoniere fu Aquino.
Nel biennio 2001/'02 e 2002/'03, sotto la guida del tecnico Piero
Braglia, il Chieti offrì un dicreto spettacolo e riuscì a centrare due
campionati di medio alta classifica. Il 9 settembre 2001 arrivò
la vittoria nel derby d'Abruzzo contro i rivali storici del Pescara: 1-0
con gol al settantanovesimo minuto di Paolo Zaccagnini. Il
campionato 2003/'04, sotto la guida di Dino Pagliari, subentrato a
Florimbi, che a sua volta aveva sostituito alla quarta giornata Alberti,
vide il Chieti concludere a ridosso della zona play off ed ottenere il record di punti ottenuti nel campionato di C1 (48). Il bomber della squadra era un giovane di proprietà del Torino di grandi speranze: Fabio Quagliarella. Nella
stagione 2005/06 il Chieti al termine di una sfortunata stagione
conclude il suo campionato all'ultimo posto della classifica del giorne B
della serie C1. In estate due imprenditori romani (Paolo Di Stanislao e
Giuseppe Ielo) si manifestano disposti ad accolarsi parte dei debiti e
rilevano la società (come comprovato da regolare atto notarile stipulato
in data 09/07/06). Per motivi ancora non ben chiari Di Stanislao e Ielo
non iscrivono la Calcio Chieti 1922, che tuttavia esiste ancora e non
risulta fallita, a nessun campionato.
IL CHIETI DI OGGI: nella stagione 2006/'07 fu fondata dal presidente Giustino Angeloni la A.S.D. Calcio Chieti che partecipò al campionato di Promozione Abruzzese
(Girone B) guidato dall'allenatore Amedeo Assetta. Riuscì a vincere il
campionato con una giornata di anticipo. La vittoria fu piuttosto
sofferta, dato che i 13 punti di vantaggio accumulati alla fine del
girone di andata furono sciupati mano a mano nel girone di ritorno, a
favore del Casoli. Molto importante e decisiva fu la sfida
proprio con il Casoli (giocata a Lanciano per motivi di ordine
pubblico), vinta per 1-0 (davanti a quasi 2000 tifosi neroverdi al
seguito), a tre giornate dalla fine del campionato. Nella
penultima giornata il Chieti festeggiò la matematica promozione in
Eccellenza, dopo la vittoria sul Vestina Penne. I 1200 tifosi teatini al
seguito della squadra invasero pacificamente il terreno di gara di
Penne per festeggiare assieme a giocatori, allenatore e presidente. Nella
stagione 2007/2008 il Chieti festeggiò la promozione in Serie D: data
da cerchietto rosso il 27 aprile 2008 con la vittoria per 2 a 0 contro
il Notaresco sul campo neutro di Teramo davanti a oltre 1500 Teatini. A fine stagione i migliori marcatori della squadra neroverde furono capitan Contini (14 gol) e Antignani (11 gol). Nella
stagione 2008/2009 il Chieti giocò nel girone F della Serie D. In
questa stagione l'avvio fu pessimo (2 punti nelle prime 7 giornate)
e così la dirigenza effettuò una rivoluzione tecnica: Pino Giusto
sostituì in panchina l'esonerato Cifaldi con il ritorno in società di
Enzo Nucifora. Quest'ultimo cambiò quasi completamente la rosa ed i
risultati non tardarono ad arrivare tanto che, dalla penultima
posizione, la squadra (trascinata dai bomber Genchi e Rosa e dal
capitano Tatomir) risalì rapidamente la classifica (nel girone
di ritorno risulterà essere la squadra ad aver realizzato più punti)
concludendo il campionato al quarto posto e guadagnando i play-off, nei
quali sarà eliminato per mano del Casoli. Nella
stagione 2009/2010 la S.S.D. Chieti (trasformatasi giuridicamente prima
dell'inizio della stagione subentrando all'A.S.D. in concomitanza con
l'avvento alla guida del club della famiglia Bellia), a seguito di una
formidabile ed entusiasmante rimonta, con in panchina il neo tecnico
Vincenzo Vivarini, ha concluso il campionato al primo posto del girone F
della Serie D ottenendo la promozione in Seconda Divisione.
Dopo soli 4 anni di permanenza tra i dilettanti dunque, alla luce di tre
promozioni in quattro anni, la società teatina torna in Lega Pro. La
stagione 2010/2011 parte senza grossi proclami da parte della società,
che allestisce una squadra molto giovane pur confermando i migliori
elementi della stagione precedente (su tutti Rosa, Vitone, Pepe e
Mucciante). L'obiettivo dichiarato è quello di una salvezza tranquilla
con un occhio al bilancio. La stagione, comunque, inizia molto
bene e, prima della pausa natalizia, la compagine teatina si trova in
terza posizione (a pari merito con i cugini aquilani) anche grazie al
gioco veloce e spettacolare che il tecnino Vivarini ha impresso alla
squadra. Chiude il campionato al 6° posto ad un solo punto dalla zona
play-off; un campionato comunque da incorniciare viste le aspettative
iniziali.