“Nei secoli fedeli”, inaugurata lo scorso aprile si conclude oggi 8 maggio 2017 la mostra sull'arma dei Carabinieri a Palazzo D’Amico

“Nei secoli fedeli”, inaugurata lo scorso aprile si conclude oggi 8 maggio 2017 la mostra sull'arma dei Carabinieri a Palazzo D’Amico
Bilancio positivo della mostra sull’Arma dei Carabinieri “Nei secoli fedeli”, che oggi chiude i battenti.
Un’interessante proposta storico-culturale in occasione del 202esimo anno di servizio della Benemerita alla Patria.
Tanti i visitatori che hanno potuto ammirare le varie divise storiche dell’Arma dei Carabinieri in uso tra il 1814 e il 2000.
Realizzata negli spazi di Palazzo D’Amico dalla locale sezione dell'Associazione Nazionale Carabinieri presieduta dal Luogotenente Rosario Mastrolembo Ventura, con il patrocinio dell'amministrazione comunale di Milazzo e gli sponsor: la compagnia navale Ustica Lines e la Tipografia Lombardo è rimasta aperta dallo scorso venerdì 8 Aprile 2017 a tutto l'8 maggio 2017 presso la sede della Biblioteca comunale.

Nell’allestimento della mostra, a ingresso libero, importante il contributo ideativo e d’allestimento è giunto dai docenti e dagli studenti del Liceo Artistico “R. Guttuso” di Milazzo che, con la dirigente Delfina Guidaldi, hanno prestato e condiviso le loro competenze tecniche e di studio.
“Nei secoli fedele”, insieme alle celebrazioni per la festa di San Francesco da Paola, rientra tra le proposte culturali che Milazzo, per iniziativa dell’Assessorato ai Beni Culturali, ha proposto per la settimana della cultura dell’area metropolitana prevista, per la prima volta su così larga scala.
Foto Prof Mento
Note:
Il modello che andava allegato al testo risaliva alla metà del giugno antecedente, ma tardò ad essere approvato dal sovrano, che aveva avocato a se ogni decisione riguardante il Corpo dei Carabinieri da lui istituito.
Solo i dall'8 novembre dello stesso anno vennero sviluppate le prescrizioni per la prima divisa dei Carabinieri, che pur essendo di panno, colore e foggia analoghi a quelli "di tutti gli individui delle regie truppe" riceverà poi le varianti relative al privilegio accordato dal sovrano al Corpo dei Carabinieri: colore celeste del colletto e dei paramani, fodera rossa della giubba, bottoni in argento bombati e alamari a fiocchi, i quali erano posti uno per lato nel colletto, con i fiocchi verso l'esterno e tre per tasca, situati sull'orlo superiore e con i fiocchi verso l'interno.
ed aperte per la lunghezza d'oncie quattro, abbottonate con cinque piccoli bottoni dei quali tre sul braccio e due sul paramano il quale sarà alto non più di oncie due e non meno di oncie uno e mezzo. I due bottoni che determinano la lunghezza del taglio [quella che in termine d'abbigliamento si chiama "vita"] saranno alla precisa altezza del vuoto dei fianchi, distanti non meno di due oncie e non più di due oncie e mezzo l'uno dall'altro. Le scarselle [tasche] saranno sulla linea dell'ultimo bottone davanti a quelli del fine del taglio, chiuse da tre grossi bottoni. La lunghezza delle falde sarà determinata da quella della cucitura, che dal bottone del finimento del taglio sale ad incontrare la cucitura della manica e sarà tale per tutta la fanteria d'ordinanza provinciale, l'artiglieria compresa. Le falde saranno cavalcate di mezz'oncia sul suo principio e discenderanno unite: avranno due risvolti ciascuna, interamente cuciti e fissi, uniti in fondo da un grosso bottone. Sotto l'ultimo bottone davanti deve l'abito aprirsi senza scarto ad angolo positivo e secondare soltanto la curva leggera, che naturalmente deve avere per potersi adattare al corpo e quest'apertura sarà aumentata dal rovescio delle falde, che quantunque finto e fisso, dovrà figurare il rovescio naturale".