Il Borgo antico di Venetico merita la bandiera arancione come testimonianza del passato di una comunità che, come tante altre in Sicilia, merita di essere tutelata, salvaguardata e valorizzata anche per una fruizione turistica.
Venetico Superiore (ME)
Si è svolto ieri sabato 6 Maggio 2017 alle ore 17 presso i locali dell’ Urban Center, il un convegno sulla bellezza del Borgo, finalizzato a recuperarne le radici storico culturali ed a valorizzare edifici anche di tipologia tipica per salvaguardarne la memoria come testimonianza del passato di una comunità che, come tante altre in Sicilia, merita di essere tutelata, salvaguardata e valorizzata anche per una fruizione turistica.
Il convegno organizzato dall’Associazione Culturale “Venetico per tutti” presieduta da Tiziana Alesci, è intervenuto l’Assessore Regionale ai Beni Culturali Carlo Vermiglio, l’Assessore Regionale al Turismo Anthony Emanuele Barbagallo, il Soprintendente ai beni culturali Orazio Micali, il Vice Presidente associazione “ I Borghi più belli d’Italia” Giuseppe Simone, il Coordinatore regionale dell’associazione “I Borghi più belli d’Italia” Salvatore Bartolotta e il coautore del volume “Venetico: dalle origini ai nostri giorni” Girolamo Aricò.
Il borgo ed il Castello di Venetico rappresentano i punti di forza per ambire alla bandiera arancione certificata dal Touring come patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio e per l’offerta turistica d’eccellenza.
Ma quali sono i requisiti per essere ammesso nel Club "Borghi più belli d’Italia " oltre ai "gesti di benvenuto" sconti, vantaggi, omaggi e piccoli gesti di accoglienza che renderanno l’esperienza di visita ancora più speciale:?
Ogni Comune deve avere una popolazione che, nel Borgo antico del Comune o nella Frazione indicata, non superi i 2.000 abitanti. Questo primo criterio è eliminatorio. Nel Comune non si possono superare i 15.000 abitanti. Inoltre: • deve possedere un patrimonio architettonico e/o naturale certificato da documenti in possesso del Comune e/o dalla Sovrintendenza delle Belle Arti. Gli edifici storici devono prevalere sull'insieme della massa costruita e dar luogo ad un complesso esteticamente omogeneo;
• deve offrire un patrimonio di qualità che si faccia apprezzare per i seguenti motivi:
a) qualità urbanistica, ovvero: - qualità degli accessi al Borgo; - compattezza e omogeneità della massa costruita; - possibilità di percorsi diversi all'interno del Borgo; - preservazione del legame tra microsistema urbano, storicamente determinato, e ambiente naturale circostante; b. qualità architettonica, ovvero: - armonia e omogeneità dei volumi costruiti; - armonia e omogeneità dei materiali delle facciate e dei tetti; armonia e omogeneità dei colori delle facciate e dei tetti; - armonia e omogeneità delle "aperture" (porte, portoni, finestre, luci ecc.); - presenza di elementi decorativi simbolici (frontoni, insegne, stucchi ecc.). • deve manifestare, attraverso fatti concreti, una volontà e una politica di valorizzazione, sviluppo, promozione e animazione del proprio patrimonio misurabili secondo i seguenti criteri: a. valorizzazione, ovvero: - chiusura permanente o temporanea del borgo alla circolazione automobilistica; - organizzazione di parcheggi esterni; - trattamento estetico ovvero mimetizzazione delle linee aeree elettriche e telefoniche; - esistenza di sfumature e gradazioni di colori nelle facciate; - rinnovamento e abbellimento delle facciate; - trattamento e studio particolare dell'illuminazione pubblica; - trattamento delle insegne pubblicitarie; - trattamento degli spazi pubblici; - cura del verde pubblico e installazione di fioriere; b. sviluppo, ovvero: - conoscenza e stimolo della frequentazione turistica; - presenza di un'offerta di alloggio, ristorazione e attività ludiche, sportive o culturali; - esistenza di artigiani d'arte o di servizi; - esistenza di attività commerciali; - partecipazione a strutture e iniziative intercomunali; c. promozione, ovvero: - esistenza di un punto di informazione o accoglienza; - organizzazione di visite guidate; - edizione di guide o opuscoli promozionali; - esistenza di una segnaletica direzionale e informativa; d. animazione, ovvero: - esistenza di spazi e strutture per le feste al coperto o all'aperto; - organizzazione di eventi originali e di qualità; - organizzazione di manifestazioni permanenti o temporanee
Il Castello di Venetico -
è una costruzione militare e residenziale del XV secolo sito a Venetico, comune della provincia di Messina in Sicilia.
È stato adibito ad esclusiva residenza privata all'inizio del 1800 dagli Spadafora, dai discendenti Ascenso e dai discendenti Samonà.
Ubicazione
Stato attuale Proprietà privata del Barone Alberto Cammarata Samonà. Dall'anno 2000 oggetto di contenzioso temerario da parte del Comune di Venetico per la proprietà.
Tipo Castello Inizio costruzione XV secolo Primo proprietario Barone Corrado Spadafora
Il castello fu edificato verso la seconda metà del XV secolo dagli Spadafora i cui discendenti diretti (da Alessandra Spadafora Principessa di Venetico, di Spadafora S. Martino e di Maletto con Pietro Ascenso Duca di Santa Rosalia) portano i cognomi Monroy e Samonà. Conservatosi in buone condizioni fino all'inizio del XX secolo, fu gravemente danneggiato dal sisma che colpì Messina nel 1908.
Nonostante il terremoto e i bombardamenti dell'ultima guerra avessero provocato notevoli danni, la struttura è stata restaurata nel 1920 da Carmelo Samonà e dalla sorella Caterina e nel 1958-60 da Alberto e Antonio Samonà. Sino al 1969 rappresentava la residenza estiva della famiglia Samonà. È una costruzione a pianta quadrilatera con torrioni cilindrici agli angoli, edificato in cima alla collina su cui sorge la frazione di Venetico Superiore. Vi si accede da sud tramite una scalinata che un tempo culminava con un ponte levatoio, ora scomparso. Si conserva la cinta muraria con due dei torrioni (quelli sul lato ovest) in buono stato di conservazione, insieme a parte dei cammini di ronda. Sul lato nord-ovest sino al 2012 si potevano ancora notare i resti di ampi locali, un tempo adibiti a zona residenziale. Ad Est vi erano i resti di un'antica cappella[1].
Benché alcune fonti attribuiscano il progetto di questo castello all'architetto Camillo Camilliani, non sono mai stati trovati riscontri negli elementi architettonici né documentazioni a suffragio di tale ipotesi[2].