"Notte rosa Milazzo" presentazione dell’evento venerdì 17 Luglio 2015 , presso sala Giunta Comunale, alle ore 10.00
Sarà “Love me or leave me”. Amami o lasciami.un tango della gelosia contro la violenza sulle donne lo slogan dello spot realizzato dall’Associazione Culturale Athenaeum per lanciare la terza edizione de “La Notte Rosa”, iniziativa nata per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della violenza alle donne.un tango della gelosia contro la violenza sulle donne
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L'accademia Cube art è inoltre, impegnata nel programma "Tutto si dipinge di rosa" progetto casa sicura con il nostro aiuto sta per partire... Se sei vittima o assisti a episodi violenti rivolgiti a noi ,avrai il supporto di esperti che ti daranno aiuto
All'iniziativa del prossimo venerdi 24 maggio al Castello di Milazzo, è prevista anche la collaborazione della Dott Barbara La Rosa, referente del progetto "Non ti Amo da Morire" Campagna nazionale di sensibilizzazione contro il femminicio"
Per Barbara La Rosa " Alle parole devono corrispondere con forza politiche adeguate per fermare la violenza di genere che è una violazione dei diritti umani".
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Per Barbara La Rosa " In tutti c'è una forte preoccupazione
per l’elevata prevalenza della violenza nei confronti di donne e bambine, italiane, migranti; per l’allarmante numero di donne uccise dai propri partner o ex-partner (femminicidi);
per il persistere di tendenze socio-culturali che minimizzano o giustificano la violenza domestica;
per maggiore conoscenza dei dati sul fenomeno, per la mancanza di coinvolgimento attivo e sistematico delle realtà della società civile competenti sul fenomeno per contrastare la violenza; per le attitudini a rappresentare donne e uomini in maniera stereotipata e sessista nei media e nell’industria pubblicitaria.
Tutto questo ci impegna a ragionare su:
-La violenza maschile sulle donne non è una questione privata ma politica è un fenomeno di pericolosità sociale per donne e uomini, bambine e bambini.
-Tale violenza non è un fenomeno occasionale ma un’espressione del potere diseguale tra donne e uomini, di cui il femminicidio è l’estrema conseguenza.
La chiave del contrasto alla violenza sulle donne in ogni sua forma sono da ricercare:
- nel cambiamento radicale di cultura e mentalità,
- nella rappresentanza appropriata delle donne e degli uomini in ogni ambito della società;
- nell’uso non sessista del linguaggio, anche nei media, al fine di promuovere un rapporto rispettoso e un livello di potere equo tra uomini e donne,
- nell’intervento delle Istituzioni che non possono lasciare i cittadini e le cittadine soli davanti a un tale fenomeno, siano essi italiane o italiane, straniere o stranieri.
Le Istituzioni sono tenute a prevenire, contrastare e proteggere con politiche attive, coerenti e coordinate l’intera popolazione, con il sostegno delle reti locali a partire dai centri antiviolenza.
In particolare, per estirpare il fenomeno, è necessario:
Ascoltare e coinvolgere quanti da anni praticano politiche e cultura di genere nel rispetto delle differenze, con risultati importanti. in particolare l' attuazione del Piano Nazionale Antiviolenza del Dipartimento Pari Opportunità.
Sul piano locale favorire un confronto aperto, ad assumersi le proprie responsabilità, a porre in essere politiche adeguate e rispettose della dignità e dei diritti umani delle donne.
Il distratti socio sanitari e Comuni attivino la costruzione o per il rafforzamento delle reti locali a partire dai centri antiviolenza:
il rispetto e l’attuazione delle osservazioni conclusive 2011 del Comitato CEDAW e delle raccomandazioni della Relatrice Speciale ONU contro la violenza sulle donne;
la ratifica immediata della Convenzione del Consiglio d'Europa (Istanbul 2011) sulla prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica.
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Garantiscano la presenza omogenea e capillare sul territorio nazionale, dei servizi pubblici e convenzionati, con finanziamenti regolari e continuati nel tempo;
Definiscano una regolamentazione dei criteri metodologici di accoglienza e protezione delle vittime di violenza con un approccio di genere e laico per tutte e tutti;
Riconoscano i centri antiviolenza come nodi strategici di ogni politica e come parte integrante dei servizi da offrire sul territorio per accogliere donne vittime di violenza e nel caso i loro figli/e;
Predispongano un meccanismo per cui ogni Regione abbia una sua legge regolarmente finanziata, anche attraverso i Fondi Sociali Europei, che permetta ai Comuni di avere risorse certe per sostenere nei piani di zona i servizi e le politiche locali di prevenzione, sensibilizzazione, protezione e contrasto alla violenza.
Fondamentale importanza è la formazione di tutti i soggetti che lavorano nei vari settori con le vittime di violenza e i minori in un’ottica di genere. L’assenza di formazione e specializzazione in materia di violenza sulle donne rappresenta un fattore di rischio per l’incolumità psicofisica delle donne che si rivolgono alle autorità ed ai servizi territoriali per chiedere aiuto e può determinare prassi deleterie e percezioni soggettive che sminuiscono e giustificano gli abusi, determinando una condizione di vittimizzazione secondaria ed aumentando il pericolo di ulteriori violenze.
Per questo è necessario:
Assicurare un’adeguata formazione, attraverso le competenza delle donne che da anni lavorano per prevenire e contrastare il fenomeno per:
- le forze dell’ordine (Polizia di Stato, Carabinieri etc.) e dell’esercito;
- il personale dei pronti soccorso, i servizi sanitari e socio sanitari, i medici di base e tutti i servizi territoriali;
- tutto il personale dei servizi sociali compresi quelli dedicati all’immigrazione;
- la magistratura, l’avvocatura, i pubblici ministeri e il personale dei tribunali civili, penali e minorili;
- i giornalisti e gli operatori dell’informazione nei mass media.
Raccolta dati e banche dati:
In Italia è necessaria una rilevazione dei dati sistematica, integrata e omogenea, in materia di violenza sulle donne su tutto il territorio nazionale da parte dei diversi servizi coinvolti (es. forze dell’ordine, pronto soccorsi, servizi socio sanitari etc.).
Tali dati sono indispensabili per valutare l’entità del fenomeno e soprattutto per approntare politiche adeguate e determinare una corretta informazione dei mass media.
Tali dati sono indispensabili per valutare l’entità del fenomeno e soprattutto per approntare politiche adeguate e determinare una corretta informazione dei mass media.
E’ imprescindibile ed improrogabile che :
Venga definito un meccanismo di rilevazione che sia sistematico, integrato e omogeneo, attraverso l’uso di metodologie standard internazionali, dei dati quantitativi e qualitativi raccolti dalle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, dal 1522 e dalla rete dei centri antiviolenza su tutte le forme di violenza sulle donne; questi dati dovranno essere rielaborati dall’ISTAT che deve presentare un rapporto annuale dei risultati. Si pongono così le basi per l’istituzione di un futuro.
Venga costituito il comitato di monitoraggio previsto dal Piano Nazionale;
Vengano rese comunicanti le banche dati delle forze dell’ordine;
Vengano rilevati sistematicamente e resi pubblici dai Ministeri competenti i dati, disaggregati per genere, divisi per distretti di competenza e per regioni, relativi a:
- denunce per violenza sessuale, atti persecutori, maltrattamento, omicidio/femminicidio e tentato omicidio, violazione degli obblighi di assistenza familiare e successiva archiviazione, remissione di querela, rinvio a giudizio, rito con il quale il giudizio è stato definito, esito del giudizio, applicazione di misure cautelari, violazione delle misure cautelari; - applicazione della l. 154/2001(misure contro la violenza nelle relazioni familiari);
- ammonimenti del questore per atti persecutori(stalking);
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- nei pronto soccorsi,
- nei servizi socio sanitari,
- da parte dei medici di base,
- nei centri antiviolenza,
- dal numero nazionale di pubblica utilità 1522.
Giustizia e diritto di famiglia
In sede giudiziale, in caso di separazione e affido dei minori, nei casi di violenza domestica agita sulle donne e assistita o subita dai figli chiediamo che:
La legge vieti l’affido condiviso tra i due genitori e che venga applicato come prassi l’affido esclusivo al genitore non violento;
Sia vietato l’utilizzo della sindrome di alienazione parentale (PAS) in ambito processuale ed extraprocessuale;
Non sia consentito l’utilizzo di tecniche di mediazione familiare in ambito processuale ed extraprocessuale.
In conformità agli obblighi derivanti allo Stato dagli accordi internazionali ed in attuazione dei principi stabiliti dalla Corte Europea dei Diritti Umani in materia di violenza sulle donne chiediamo che:
Vi siano interventi tempestivi a difesa dell’incolumità delle donne che denunciano violenze;
La predisposizione negli uffici giudiziari di sezioni specializzate in materia di violenza di genere;
La liquidazione definitiva del danno cagionato dalle violenze, assicurando meccanismi risarcitori effettivi.
Infine si deve porre fine alla umiliazione ed alla frustrazione delle donne che, in sede civile, combattono per il riconoscimento dei propri diritti e di quelli dei propri figli, vagando da una sede all'altra a seconda delle diverse competenze territoriali dei diversi giudici: infatti, per facilitare la risoluzione dei diversi aspetti sostanziali e procedurali dei casi di separazione per coppie di fatto e sposate (con figli), sulle quali la competenza a giudicare è suddivisa tra organi diversi, quali il Tribunale Ordinario e il Tribunale dei Minori, siti in territori diversi od anche in città diverse, chiediamo l'individuazione di una unica sede fisica presso i Tribunali Ordinari e di procedure semplificate.
Informazione e mass media
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Il governo ed i Ministeri preposti, insieme all'Ordine dei Giornalisti, la Federazione nazionale della Stampa e agli editori, individuino e adottino gli strumenti di formazione idonei a promuovere nelle redazioni una cultura più consapevole sulla violenza di genere e sul femminicidio al fine di darne una informazione corretta e adeguata, con l’introduzione di corsi specifici per chi già svolge la professione nelle redazioni e per chi si appresta a svolgerla (scuole di giornalismo e master);
Il governo, tramite i ministeri interessati, istituisca un Osservatorio sull’informazione che riguarda la violenza di genere– femminicidio per monitorare nel tempo i cambiamenti intervenuti sui mass media.
Azioni di prevenzione e sensibilizzazione culturale
È fondamentale destrutturare gli stereotipi di genere, sensibilizzare e informare sul fenomeno della violenza sulle donne, sul come riconoscerlo, prevenirlo e contrastarlo individualmente e nella società. Pertanto è opportuno che:
Vengano rivolte campagne di sensibilizzazione nazionali e locali a contrasto della violenza maschile sulle donne rivolte a tutta la popolazione e in particolare agli uomini;
Nella scuole e nelle università, la didattica contenga anche gli argomenti della discriminazione e della violenza di genere e in particolare sia fatta attenzione:
- all’adozione di libri di testo che non veicolino pregiudizi di genere nel linguaggio e nei contenuti;
- all’aggiornamento e alla formazione professionale del corpo docente sugli stereotipi di genere e la violenza maschile sulle donne;
- all’inserimento in tutti i curricula universitari a indirizzo sociale, medico, legale, storico e politico, dello studio delle Convenzioni inerenti ai diritti umani, della convenzione CEDAW, e della discriminazione e della violenza basata sul genere.
Ritornando alla "Notte rosa a Milazzo : Nello spot, sulle note del tango di Gotan Project, vengono immaginate e rappresentate le priorità di ogni donna; «nessuna di queste – si legge in una nota stampa – può essere soppressa per lasciare spazio ad un amore violento, troppo bigotto per essere all’altezza dei punti fermi e degli obiettivi della propria partner». “Amami o lasciami”, dunque. «Un aut..aut diventa indispensabile di fronte una relazione che svilisce invece di esaltare e valorizzare la persona», continua la nota. Dunque, il nuovo messaggio antiviolenza promosso da La Notte Rosa 2015 mira “all’educazione ad amare”, alla diffusione della giusta capacità di amare una donna. I dettagli saranno presentati durante la conferenza stampa dei presentazione dell’evento venerdì 17 Luglio, nella sala della Giunta Comunale, alle ore 10.