http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2012/28-giugno-2012/milazzo-5mila-firmano-petizionerisarcimento-il-danno-ambientale-201796294537.shtml
Milazzo, in 5mila firmano la petizione:
«Risarcimento per il danno ambientale»
Chiedono la tutela dell’ambiente e della salute
pubblica «minacciate dalle industrie della zona»
La raffineria di Milazzo (ph. A. Villari) MESSINA - Cinquemila cittadini di Milazzo e di altre comuni della Valle del Mela, con il supporto dell’avvocato Maria Calderone e Ezio Bonanni dell’Osservatorio Nazionale sull’amianto hanno presentato al Parlamento Europeo una petizione popolare, promossa per chiedere la tutela dell’ambiente e della salute pubblica minacciate dalle industrie della zona. Nella petizione si chiede, tra l’altro, l’approvazione di una mozione di condanna del Governo nazionale e di quello della Sicilia, e una diffida perché vengano rispettati i diritti dei siciliani in base al Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, alla Carta di Nizza e della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo. PETIZIONE 5000 CITTADINI - Nella petizione si pretende il risarcimento per il danno ambientale nel territorio di Milazzo, della Valle del Mela, di Gela, Augusta, Siracusa e Priolo. Si chiede inoltre la sorveglianza sanitaria, l’installazione di tutte le centraline di monitoraggio nel milazzese necessarie per il rilevamento adeguato nei siti industriali e ad alto rischio ambientale e dei piani di risanamento ambientale e di bonifica di amianto. Si sollecita poi l’attivazione dei Ministeri e degli assessorati all’ambiente regionali e locali affinché attuino tutte le necessarie misure di contrasto per assicurare la protezione per la salute della popolazione. Infine, si auspica la nomina di una Commissione di inchiesta diretta ad accertare le responsabilità degli organi competenti.
«Risarcimento per il danno ambientale»
Chiedono la tutela dell’ambiente e della salute
pubblica «minacciate dalle industrie della zona»
La raffineria di Milazzo (ph. A. Villari) MESSINA - Cinquemila cittadini di Milazzo e di altre comuni della Valle del Mela, con il supporto dell’avvocato Maria Calderone e Ezio Bonanni dell’Osservatorio Nazionale sull’amianto hanno presentato al Parlamento Europeo una petizione popolare, promossa per chiedere la tutela dell’ambiente e della salute pubblica minacciate dalle industrie della zona. Nella petizione si chiede, tra l’altro, l’approvazione di una mozione di condanna del Governo nazionale e di quello della Sicilia, e una diffida perché vengano rispettati i diritti dei siciliani in base al Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, alla Carta di Nizza e della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo. PETIZIONE 5000 CITTADINI - Nella petizione si pretende il risarcimento per il danno ambientale nel territorio di Milazzo, della Valle del Mela, di Gela, Augusta, Siracusa e Priolo. Si chiede inoltre la sorveglianza sanitaria, l’installazione di tutte le centraline di monitoraggio nel milazzese necessarie per il rilevamento adeguato nei siti industriali e ad alto rischio ambientale e dei piani di risanamento ambientale e di bonifica di amianto. Si sollecita poi l’attivazione dei Ministeri e degli assessorati all’ambiente regionali e locali affinché attuino tutte le necessarie misure di contrasto per assicurare la protezione per la salute della popolazione. Infine, si auspica la nomina di una Commissione di inchiesta diretta ad accertare le responsabilità degli organi competenti.
CAUSA RISARCIMENTO LAVORATORI - L’avvocato Calderone ha avviato una causa di risarcimento per oltre 200 lavoratori dipendenti della Raffineria di Milazzo e delle ditte dell’indotto della stessa Raffineria parenti di vittime per gli inquinanti o l’amianto o loro stessi malati. Queste cause sono dirette ad ottenere il risarcimento per danni biologici, alla salute, morali, esistenziali e di relazione per presunte esposizioni ad inquinamento acustico o ambientale. Centinaia di cittadini della zona che hanno riscontrato lo stesso tipo di malattie si stanno ora rivolgendo all’avvocato Calderone per chiedere giustizia. «Auspico – ha detto l’avvocato Calderone - che tutte le magistrature competenti, gli organi istituzionali nazionali, regionali ed europei facciano chiarezza e si attivino al fine di accertare l’effettivo stato ambientale del territorio siciliano definito ad alto rischio».
INTERROGAZIONI - Oltre alla petizione sono state anche presentate due interrogazioni promosse dal Parlamento Europeo e sottoscritte dagli onorevoli Rosario Crocetta, Rita Borsellino, Mario Pirillo, Luigi Berlinguer, Deborah Serracchiani, Salvatore Caronna , Gianluca Susta, con le quali si chiede alla commissione europea se è a conoscenza del fatto che i finanziamenti e le erogazioni tratte dai fondi di sviluppo regionali europei sono state impiegate dalla Regione Sicilia senza mettere in sicurezza i siti contaminati. Si chiede poi se non sia il caso, di istituire una commissione di inchiesta e promuovere una procedura a carico della Repubblica Italiana e di verificare la discriminazione di cui sono oggetto i lavoratori della Regione siciliana nelle erogazioni delle prestazioni previdenziali ed assistenziali per i danni determinati dall’amianto.
LUMIA - Nei giorni scorsi anche il senatore del Pd Giuseppe Lumia aveva presentato un’interrogazione parlamentare chiedendo ai ministri della Salute, delle Politiche Agricole dell’Ambiente, del Lavoro e delle Politiche Sociali per chiedere un loro intervento per verificare le condizioni della Raffineria di Milazzo e «far rispettare i criteri di sicurezza ai quali la raffineria non si è uniformata» come è emerso dopo un’ ispezione all’impianto del Comitato tecnico regionale di controllo.
Gianluca Rossellini 28 giugno 2012 (modifica il 29 giugno 2012)
Gianluca Rossellini 28 giugno 2012 (modifica il 29 giugno 2012)