Padre Paolino lascia la Parrocchia di San Papino per un nuovo incarico "Buona gente di Milazzo, il vento mi spinge a lasciarvi.Sì, tornerò con la marea,

Milazzo 25 settembre 2016
Carissimi vi faccio dono del testo dei miei saluti fatti domenica scorsa:
Addio miei amati milazzesi
Buona gente di Milazzo, il vento mi spinge a lasciarvi.
Ho meno fretta del vento, ma pure devo andare.
Per noi erranti, sempre in cerca della via più solitaria, nessun giorno comincia dove un altro finisce; e nessun'alba ci trova dove un tramonto ci ha lasciato.
Anche quando la terra sta dormendo, viaggiamo.
Noi siamo i semi d'una pianta tenace, e quando siamo maturi e il cuore è al colmo, siamo affidati al vento e seminati.
Furono brevi i miei giorni in mezzo a voi, e ancor più brevi le parole
che ho detto.
Ma se nelle vostre orecchie la mia voce svanisse, ed il mio amore dileguasse nella vostra memoria, allora io tornerò;
Sì, tornerò con la marea,
E sebbene la morte possa nascondermi, e il più grande silenzio avvilupparmi, cercherò ancora la vostra comprensione.
Né cercherò inutilmente.
Se ciò che ho detto è verità, essa dovrà rivelarsi con voce più chiara, e con parole più affini ai vostri pensieri.
Io parto con il vento, buona gente di Milazzo, non affondo nel nulla;
E se oggi non è l'adempimento dei vostri bisogni e del mio amore, sia questa una promessa per un altro giorno.
Nell'uomo mutano i bisogni, non l'amore, né il desiderio che l'amore li soddisfi.
Sappiate, tuttavia, che dal grande silenzio io tornerò.
La nebbia che all'alba s'allontana, lasciando i campi coperti di rugiada, si solleva e s'addensa in una nuvola per poi cadere in pioggia.
Non sono stato diverso dalla nebbia.
Nella quiete notturna ho percorso le strade e il mio spirito è entrato dentro le vostre case,
E i vostri battiti del cuore furono nel mio cuore, ed i vostri respiri sul mio volto, e tutti vi ho conosciuti.
Ho conosciuto le vostre gioie e i vostri dolori, e i vostri sogni nel sonno sono stati miei sogni.
E fui spesso tra voi come un lago fra i monti.
Specchiai le vostre cime e i curvi pendii, e le mobili greggi dei vostri pensieri e desideri.
E al mio silenzio, come ruscelli giungevano le risa dei vostri bambini, e come fiumi le ardenti brame dei giovani.
E quando raggiunsero la mia profondità, quei ruscelli e quei fiumi non cessarono più di cantare.
Milazzo 18 settembre 2016
Con affetto vostro Paolino