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MERI’: “I PRECARI UNA RISORSA IRRINUNCIABILE PER L’ENTE” - ACCORATO APPELLO ALLE ISTITUZIONI DEL RESPONSABILE DELL’AREA AFFARI GENERALI.

Mancano solo pochi giorni alla presentazione del piano triennale 2016/2018, cui i Comuni sono chiamati a rispondere, senza che le istituzionali regionali e nazionali abbiano trovato una soluzione sostanziale che dia certezza ai 16.000 precari degli Enti Locali. Il disegno proposto della Regione che prevede il passaggio alla Resais, un contenitore di parcheggio, il quale dovrebbe fare da tramite per un ipotetico riassorbimento dei lavoratori negli enti locali, escludendo, tuttavia, un rapporto diretto con gli stessi enti, non ha avuto alcun consenso.
“Indietro non si torna”, questo è, infatti, lo slogan dei precari che chiedono la stabilizzazione negli enti di appartenenza in cui hanno maturato, dopo circa trenta anni, professionalità. Oggi, secondo le competenze, alcuni dei contrattisti a tempo determinato sono titolari di mansioni, in qualità di istruttori, curando, pertanto, servizi essenziali. Solo due giorni di astensione al lavoro dei precari del Comune di Merì, programmati dall’Anci nelle giornate di lunedì e martedì 12 e 13 settembre 2016, hanno provocato, infatti, grossi disagi all’utenza, visto che sono rimasti paralizzati gli uffici protocollo, ragioneria, tributi, personale, segreteria, centralino, video sorveglianza.
I disagi, tuttavia, non sono stati creati solo all’utenza, ma anche ai pochi impiegati di ruolo, abbandonati a se stessi nello svolgimento di parecchi servizi. Non si è fatta attendere, infatti, la solidarietà del responsabile dell’area Affari Generali, dott. Lorenzo Giunta, il quale attraverso una nota indirizzata al Sindaco, dott. Felice Borghese, all’assessore al personale, Antonino Bucca ed al Segretario Comunale, dott.ssa Alessandra Rella, esorta le istituzioni locali a trovare una soluzione che possa dare stabilità e continuità, non solo al personale precario, ma anche allo stesso ente, il quale si ritroverebbe, dopo il 31 dicembre prossimo,  privo di personale qualificato.

Nel documento del dott. Lorenzo Giunta, testualmente si legge:
         Il sottoscritto, nel tempo, ha più volte segnalato all’A.C. che a far data dal  01/01/2017, secondo voci provenienti dal  Governo Regionale, il rapporto di lavoro  del personale  a tempo determinato, in servizio nei Comuni dell’Isola, e quindi anche in questo Comune, potrebbe  non avere più continuità .
          Ultimamente il Governo Regionale in subordine a quello Nazionale, invece di cercare interventi alternativi per la soluzione delle vertenze ha, invece , rincarato la dose,  affermando in vari interventi pubblici che le decisioni prese saranno irrevocabili, per cui alla data del 01/01/2017  tale personale non sarà più in servizio nei vari comuni,  ma forse  andrà a confluire in una graduatoria di una  apposita Agenzia,  il cui utilizzo e risultati sono incerti .
           Tale pericolo se confermato danneggerà sicuramente ventidue padri di famiglia in servizio presso questo Ente.
          Il predetto personale,  fortemente preoccupato per il pericolo della  perdita del posto di lavoro, nelle date del  12 e 13 settembre 2016  ha indetto un’ apposita assemblea,  al fine di rendere partecipe l’ A.C. del loro stato di disagio e  profonda preoccupazione,  e con l’intento che  durante lo svolgersi dell’assemblea  avrebbero stabilito le eventuali iniziative da porre in essere nel prosieguo,  a tutela del loro posto di lavoro .   
         Per quanto sopra , lo scrivente, Responsabile del I Settore ( Affari Generali), esprime la propria solidarietà al personale comunale a tempo determinato per la precaria situazione lavorativa in cui versa al momento, con la speranza che nell’immediato futuro la Regione Sicilia apra a nuove prospettive assunzionali e, invita l’amministrazione comunale  a porre in essere tutte le iniziative presenti nella sua disponibilità, sia politiche che amministrative, per scongiurare tale futuro nefasto .

Intanto, il primo cittadino, dott. Felice Borghese, dichiara di essere vicino ai precari con contratto a tempo determinato, sostenendo che senza il loro apporto l’Ente non sarebbe più in grado di poter dare risposte concrete all’utenza. 


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