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Milazzo: Consiglio comunale decaduto e dissesto, si riapre la “partita”


La recente sentenza del Cga, oltre a riaprire la disputa sul dissesto del Comune di Milazzo e la decadenza del consiglio comunale, riaccende le polemiche sulla vicenda, non ancora conclusa. Botta e risposta a distanza, dopo la notizia che il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, ha accolto il ricorso dei consiglieri comunali milazzesi dichiarati decaduti. L’Amministrazione ha risposto al comunicato diForza Italia, diramato lunedì 10 febbraio, definitivo dopo una “errata corrige”. Successivamente, è giunta la nota del dott. Rosario Pergolizzi, presidente del Consiglio Comunale decaduto. Di seguito, si riportano integralmente i tre comunicati stampa, ricordando che la sentenza emessa dai Magistrati accoglie l’istanza cautelare, sospendendo l’efficacia degli atti impugnati in primo grado; verrà quindi fissata dal TAR un’udienza di merito. Il parere di accoglimento è stato emesso dal Consiglio in ragione della giurisdizione amministrativa sugli atti e della loro stessa natura, da ritenersi collegata agli atti già sospesi con l’ordinanza n. 707/2013. L’ordinanza emessa il 5 Febbraio dal Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, riguarda il ricorso proposto dai consiglieri comunali decaduti: Rosario Pergolizzi, Antonino Francesco Cusumano, Antonio Capone, Damiano Maisano, Franco Scicolone, Giuseppe Doddo e Orazio Saraò, contro il Comune di Milazzo nella persona del Sindaco, Carmelo Pino e contro il commissario ad Acta, Margherita Catalano, in merito all’ordinanza cautelare della sezione di Catania del T.A.R. Sicilia, che, con decreto del Presidente della Repubblica, aveva nominato una commissione straordinaria di liquidazione per la gestione del comune, dichiarato in dissesto finanziario.
La nota di Forza Italia, otto punti per giudicare la giunta in carica
“L’Amministrazione del dissesto non continui a dire bugie sui precari per creare allarmismo e spostare l’attenzione sui disastri prodotti. E’ giusto che i cittadini sappiano per giudicare che la giunta Pino – Midili – Scolaro in questi anni al Comune ha fatto tutto questo:
a) Non ha rispettato il Piano di risanamento votato dal consiglio comunale;
b) Non ha destinato i mutui al pagamento dei debiti fuori bilancio come ha deliberato il consiglio comunale;
c) Ha impegnato i mutui per investimenti senza l’esistenza di un Bilancio approvato e senza il parere dei revisori dei conti e quindi commettendo un abuso;
d) Non ha attivato le procedure per accedere alla legge 35, la cosi detta legge “SalvaComuni”, rinunciando di fatto ad un finanziamento dello Stato per 10milioni di euro al tasso dell’1% da restituire in 30 anni accedere;
e) Non ha approvato i bilanci di previsione 2012 e 2013 e non ha approvato il Consuntivo 2011 e 2012. E’ di dominio pubblico che i revisori dei conti non vogliono firmare il consuntivo 2011 perché l’amministrazione ha fornito loro documenti non rispondenti alle scritture contabili in quanto ha sforato il patto di stabilità 2011 e a seguire il 2012. La conseguenza è che tutti gli incarichi dati (posizioni organizzative-rinnovi di contratti-implementazione oraria al personale-straordinari) sono illegittimi;
f) Il Ministero sul bilancio riequilibrato esercizio 2012 inviato da questa amministrazione per l’approvazione ha rilevato 16 punti di criticità contabile ed ha chiesto dei chiarimenti,chiarimenti che questa amministrazione ad oggi non è stata capace di fornire stante che il bilancio 2012 non risulta essere approvato da parte del ministero dell’interno.;
g) Da due anni i Commissari regionali Saieva e Turriciano inviati per l’approvazione del consuntivo 2011 non l’hanno approvato e non hanno rilevato che il patto di stabilità era sforato,gli stessi commissari a nostro giudizio si sono resi responsabili di questo stato di cose;
h) Ha eliminato i residui attivi che erano a copertura degli impegni assunti sui capitoli di bilancio. Pertanto si guarda solo la massa passiva anziché quella attiva che è di oltre 35 milioni di euro”.
***Nota dell’Amministrazione comunale dopo la sentenza del Cga
Dopo alcuni giorni dalla decisione assunta dal CGA di Palermo, l’Amministrazione comunale, al fine di chiarire la propria posizione, ha deciso di diramare il seguente comunicato. Come nei casi precedenti – scrive l’Ufficio stampa del Comune di Milazzo – non ha voluto rilasciare dichiarazioni, ossequiosa delle decisioni assunte dalla magistratura amministrativa.
“ Certo – afferma il sindaco Carmelo Pino – non può non sottolinearsi la divergenza di interpretazione normativa che si è evidenziata tra il Tar, il Cga e la Corte dei Conti . Senza precedenti in materia finanziaria lo scontro in atto tra organi dello Stato su un caso destinato inevitabilmente a fare giurisprudenza in tutta Italia. Prudenza avrebbe voluto che i giudici del CGA avessero atteso la decisione della Cassazione sul ricorso per giurisdizione, così come cautamente deciso dal TAR Catania. I casi sono molteplici ma solo a Milazzo si è assistito ad una copiosa e controversa attività giuridica. Sullo sfondo una situazione economica che, indipendentemente dalle parti in causa, segna un rosso nei conti di oltre 40 milioni”. 
“Nessuno, fino ad oggi – sostiene ancora l’Amministrazione di palazzo dell’Aquila – si è scandalizzato del fatto che tale enorme mole di debito si sia accumulato nel breve spazio di 10 anni. Si è incentrata volutamente l’attenzione sulla dichiarazione di dissesto o meno. Il paradosso è rappresentato dalle allucinanti dichiarazioni di Forza Italia che, dopo avere amministrato per la passata legislatura la città di Milazzo, oggi si scaglia contro la nostra Amministrazione e racchiude in otto punti un manuale della “ignoranza” normativa e contabile degna della passata legislatura. Tali dichiarazioni aggravate da un riferimento ai Revisori dei Conti che avrebbero reso di dominio pubblico, senza però averlo mai comunicato agli organi preposti , come siano stati loro trasmessi documenti non rispondenti alle scritture contabili. Una affermazione di gravità estrema che merita l’attenzione non solo della procura della Corte dei Conti a cui si invierà copia della dichiarazione. Sottolineare come, in un momento di gravissima difficoltà per tutti gli Enti locali, questa amministrazione sia riuscita a garantire stipendi e servizi essenziali senza fare ricorso ad indebitamento è superfluo visto che è sotto gli occhi di tutti come questa città sia cambiata in senso positivo con appena un solo anno di vera e propria amministrazione. Cosa succederà nei prossimi mesi è facilmente intuibile anche se questa amministrazione farà tutto quanto in proprio potere per salvaguardare l’Ente ed anche i cittadini. A cominciare dalla tutela di un bene come i Molini Lo presti che rischiano di essere messi all’asta per una cifra irrisoria rispetto al valore reale, ai precari di questo Ente, a quei fornitori che hanno riacquistato fiducia nell’istituzione Comune di Milazzo, ai cittadini che, aldilà delle false dichiarazioni di questi giorni, rischiano una cura peggiore del male.
Un fatto è certo. I debiti contratti dalle precedenti amministrazioni sono lì a dimostrare che nessuna fantasia ci ha pervaso quando nel 2012 avevamo chiesto al consiglio comunale di condividere un percorso difficile, amaro, ma inevitabile per evitare l’insolvenza dell’Ente. Insolvenza che oggi torna a fare capolino anche nelle dichiarazioni allucinanti consegnate alla stampa e di carattere propagandistico. Un interrogativo ci inquieta e ci assale. Se la Cassazione dovesse stabilire che il CGA era incompetente a decidere, chi restituirà ai cittadini di Milazzo i danni economici che si consumeranno nel frattempo?”
Comune di Milazzo Ufficio Stampa Comunicato stampa n. 47 del 10/2/2014.
***Comunicato del dott. Rosario Pergolizzi
“Dodici posizioni organizzative da 1000 euro ciascuno sono dodicimila euro al mese, 150 mila euro l’anno, 600 mila euro in quattro anni. Trentacinque mila euro presi dalle casse comunali e quindi dai soldi dei cittadini per pagare l’avvocato Cintioli per difendersi contro il consiglio comunale. Circa 40 mila euro regalati ai quattro segretari generali che dopo un mese sono scappati dal Comune di Milazzo, come altrettanto 40 mila euro li ha buttati assumendo con incarichi esterni ragionieri generali e dirigenti, sapendo di non poterlo fare come la legge prevede in caso di pre-dissesto. Nomina di esperti a titolo gratuito ma con rimborso spese, assessori retribuiti puntualmente per un costo effettivo in quattro anni per circa 500 mila euro per non fare niente.
Questa è una parte di milioni di euro – afferma il dott. Pergolizzi – che l’Amministrazione regala e continua a regalare a danno del popolo milazzese che lo ricorderà per averlo tartassato e per aver dichiarato il fallimento della città. Una Amministrazione che in quattro anni non ha fatto nulla, forse neanche l’ordinario se non distruggere l’immagine della nostra città.
La nave è stata buttata sugli scogli sin dall’inizio, mortificandola e uccidendo quanto di buono a Milazzo si era costruito e se oggi sarà disincagliata il merito è di un ostinato consiglio comunale che non si è mai arreso lottando con i propri soldi sino all’estremo per restituire dignità contro chi questa dignità aveva fatto di tutto per calpestarla.
Prendiamo atto che i debiti non sono più 60 milioni, bensì 40 e che saranno tutti onorati attraverso la SalvaComuni che il Consiglio comunale ha votato nel dicembre 2012. 
I precari nulla devono temere perché saranno sempre tutelati perché siamo convinti che assieme agli impiegati di ruolo sono la forza trainante di questo Comune.
Fermi i lavori di rifacimento del litorale di Ponente, fermo il Palazzetto dello sport, fermo il progetto di sviluppo per il Castello di Milazzo, fermo il Risanamento ambientale, ferma la cittadella dello sport, fermo lo sviluppo e il completamento del porto. Nessuna nave da crociera in vista, nessun risanamento delle casse comunali, anzi ancora sperpero, nessun progetto per incentivare l’occupazione, soprattutto quella giovanile. Questo il progetto di Pino? E se la Cassazione dovesse riconfermare la verità e quindi dare ragione ai consiglieri comunali chi pagherà i danni causati alla città di Milazzo dall’unico sindaco in Italia che ha voluto dichiarare il dissesto?”
Il presidente del Consiglio Comunale 
(Dr. Rosario Pergolizzi)

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