Vorrei proporre quest'oggi all'attenzione dei lettori in un saggio di pillole mamertine, una singolarissima rappresentazione artistica, storica, culturale e misteriosa della nostra bene amata Milazzo che si affaccia verso il promontorio su uno sperone terrapianato delle vicine mure medievali, corredo di un castello monumento nazionale. Stiamo parlando del "Magico scarabeo" o " Occhi di Milazzo". Lo sguardo inquietante e imponente sembra ammonire una realtà avvilente e mortificante per i contenuti dei dati storici e culturali. Studiosi, scrittori e artisti hanno esaminato ed esaltato questa figura angolare creata da conci di pietra lavica; creandoci talvolta risvolti fantasiosi, altri misteriosi atte a suscitare l'attenzione popolare e a destabilizzare per certi versi il corretto deflusso logistico. Tante le ipotesi avallate sull'originalità e sul significato dell'esposto; da annoverare l'ipotesi archeo-astronomica che asserisce l'esatto indice dell'aurora del solstizio d'estate (21 giugno), con le ali che pare abbiano avuto anticamente le funzioni di quadranti solari, espressione delle tradizioni mistico esoteriche dei Normanni e degli Svevi. Si narra che inizialmente l'immagine era sola quella delle pupille sporgenti e solo circa nel 1870 ( periodo dell'avvento del Regno d'Italia) furono aggiunte le zampette, così da formare l'insetto. Ma in realtà cosa rappresentavano questi occhi? Potremmo considerare la somiglianza con il simbolo degli occhi di Horus. L'occhio di Horus (che tutto vede) era il potentissimo simbolo di regalità e protezione, ed Horus è il nome del Dio egizio Hor , una delle divinità più antiche dell'Egitto, la cui fama originale era quella di un falco. Questo è un simbolo antico che possiamo trovare sui sarcofaghi e talvolta sull'ingresso delle abitazioni ed è quasi una sorta di amuleto atto a contrastare il male. Cari amici l'intento è quello di riqualificare anche con piccoli cenni una città che potenzialmente ha i numeri per accasarsi nell'emporio dell'arte della cultura e della storia.
MERI': DOPO UNA BRILLANTE CARRIERA VA IN PENSIONE IL COMANDANTE DELLA POLIZIA MUNICIPALE MARIANO BUCCA
MERÌ’ (ME): Con un commuovente discorso, seguito da un rinfresco, si è concluso il 31 gennaio 2024, il percorso lavorativo del Comandante della Polizia Municipale, Mariano Bucca, in servizio presso il Comune di Merì, fin dal lontano 1 Aprile del 1982. Da allora il suo percorso professionale è stato sempre in salita, ricoprendo, per ben quattro anni, fino al 2017, l’incarico di Responsabile dell’Area Economico Finanziaria presso il Municipio di Nell’agosto del 2017, il Comandante Bucca, pur rimanendo di ruolo presso lo stesso Comune, su sollecitazione del Sindaco di Torregrotta, Dott. Corrado Ximone, accetta l’incarico di Comandate del Corpo di Polizia Municipale e, qualche anno più tardi, accetta anche l’incarico di Responsabile del Settore “Amministrativo e Servizi alla Persona”. A tal proposito, con un provvedimento di giunta municipale, lo stesso Bucca, riceve un encomio per gli ottimi obiettivi raggiunti, in seguito alla dirigenza per i suoi compiti d’ufficio. L’encomio d