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Foto Filippo Impalà |
Al Royal Palace Hotel di Messina, incontro prestigioso tra maestranze politiche, giuridiche e imprenditoriali per dibattere il tema "Lo statuto speciale da opportunità a pregiudizio" tema scelto dall'avv. Giuseppe La Face e Massimo Finocchiaro. Lo slogan propagandistico "La Sicilia si ribella" voluta fortemente dal presidente della regione Sicilia l'on. Rosario Crocetta, ha ufficializzato una corrente di pensiero già insediata da qualche anno, atta a destabilizzare un sistema politico ancorato alle forme e che offre solamente una difficoltà di programmazione nazionale che ci allontana dai programmi europei. L'avvocato Giuseppe La Face dopo la presentazione del senatore Beppe Lumia, componente della commissione nazionale antimafia, del sindaco della città di Messina il prof. Renato Accorinti; il dott. Nino Bartolotta; assessore regionale delle infrastrutture, il prof. Michele Limosani; prorettore dell'università di Messina, ordinario di economia politica, il prof. Luigi D'Andrea; ordinario di diritto costituzionale, ha monitorato il tema relativo alla città metropolitana e le problematiche relative alla città di Messina. Da annoverare anche i pregevoli interventi dell'architetto Giovanni Lazzari; presidente degli architetti messinesi, dell'avvocato Francesco Celona; presidente degli organi degli avvocati, dell'ingegnere Santi Trovato; presidente dell'ordine degli ingegneri, dell'ingegnere Alfredo Schipani; presidente di Messina confindustria, dell'avvocato Felice Calabrò; del dott. Giuseppe Lupò e del dott. Francesco Colonna. Ad accogliere gli interventi dei vari ospiti la giornalista Rosaria Brancato. Nota purtroppo di rilievo della manifestazione l'assenza dell'onorevole Rosario Crocetta colpito da una forte forma influenzale. Presenti alla manifestazione un consistente gruppo del Megafono di Milazzo accompagnati dal loro presidente Giuseppe Codraro che hanno seguito con attenzione l'esposto degli illustri ospiti, testimoniando con la loro presenza un progetto importante che sta attivandosi nel territorio regionale. I vari interventi degli ospiti hanno anche evidenziato delle correnti di pensiero differenti; il prof. Luigi D'Andrea nel suo esposto richiama la data storica del 15 Maggio 1946, come atto d'insediamento dello statuto speciale siciliano, una risposta affrettata ad un forte movimento separatista che avversava nella regione; una logica di diffidenza nei confronti dello stato, che sull'autonomia per un verso preannunciava la carta costituzionale ma che in altri punti diventava motivo di divergenza. La parabola delle regioni a statuto speciale hanno vissuto una condizione paradossale, infatti hanno dovuto rincorrere le regioni a statuto ordinario. Peculiare la condizione dell'economia siciliana, una patologia autoreferenziale nei confronti della comunità regionale. L'uso delle risorse regionali è stato un uso improprio che non considerava la ricaduta della spesa pubblica e offriva una chiusura autistica nei confronti degni enti nazionali. Conclude il prof. D'Andrea, la necessità di revisionare lo statuto per ovviare allo sviluppo del nostro territorio; la nostra storia quindi ammonisce l'abbondanza della specialità. L'ingegnere Santi Trovato esponendo la necessità nella città di Messina di risistemare l'intera area ferroviaria a mare asserisce che ciò che oggi dovrebbe portare economia, vive in una grave crisi. Quindi bisognerebbe unificare le responsabilità sull'ente portuale e chiedere alla pubblica amministrazione di non progettare più, perché ha tolto dal mercato migliaia di professionisti. L'ingegnere Alfredo Schipani, afferma che l'imprenditoria siciliana è ormai come un pesce che cerca di salvarsi in un fiume senza più acqua. Il presidente Confidi Messina, Giuseppe Lupo, sottolinea come i mutui sono crollati del 62% nel 2012 e quasi zero nel 2013, se le insolvenze superano il 40% e gli iscritti alla cassa edile sono aumentati da 2500 a 7500. Il sindaco Renato Accorinti evidenzia come sia ingiusto che un messinese per andare a Reggio debba sborsare 50 euro. I disagi vissuti, non solo nei trasporti ma anche nella cultura e nei trasporti devono essere risolti all'unanimità da comuni, regioni e deputati. Il presidente L'architetto Giovanni Lazzari, sottolineando come la Sicilia si ribella al clientelismo e ad una logica perversa evidenzia il fallimento della politica, e come la mancanza di condizioni tecnico-sociali-economiche allontani sempre di più alla competizione in europa. Sulle città Metropolitane non faremo un passo indietro, asserisce, non faremo sconti a chi fallirà dovrà assumersi le responsabilità. . Sicuramente il rilancio economico passa anche dalle città metropolitane; e non esiste una città metropolitana che si configuri con un solo comune; resteranno città isolate rispetto alla nazione. Estendiamo un piccolo emendamento , quello di far coincidere le città metropolitane con le aree metropolitane. Conclude il senatore Beppe Lumia soffermandosi sul concetto di autonomia. L'autonomia è stata resa schiava dal gioco della politica clientelare e si è vista la spesa pubblica come una droga, che ha creato assuefazione invece di investimenti.