Le notizie che spesso arrivano dal mondo hanno dell'incredibile e del surreale: tragedia a New York dove una donna di 22 anni N. K., è accusata di aver uccide il proprio il figlioletto di 11 mesi strangolandolo.
L' agghiacciante realtà testimoniata dalla stessa donna sembra aver come movente la precaria condizione psichica della stessa che esterna una confessione surreale e un comportamento fuori da ogni razionale logica (Non lo volevo più, ero esaurita).
La donna prima dell'insano gesto veste il piccolo con abiti eleganti bianchi, quasi a voler preparare al meglio l'ingresso nell'altro mondo e fotografa dopo la salma postandola su facebook.
Ma come si può arrivare a compiere gesti così assurdi?
Quali sono le responsabilità dei social nel potenziare follie di vario genere?
Forse non sappiamo rispondere, ma l'orrore e l'abominio del comportamento materno deve far riflettere sulla tendenza sempre più illogica che il contesto comportamentale offre. La rabbia e lo sgomento per l'uccisione di un piccolo angioletto offre pensieri cattivi, apre scenari lontani dall'amore. La madre e il figlio .... il legame più profondo che la vita stessa offre: Gesù e la Madonna; è il cordone dell'amore puro che prosegue dopo quello ombellicale; è il seme della società che continua la missione della vita. Questo è forse il resoconto di un epilogo annunciato che piano piano sta prendendo forma. Confidiamo in DIO.