STEFANO MERLINO -MCL DI MILAZZO " la dichiarazione di dissesto, un avventara al buio per la già precaria economia di Milazzo.
Milazzo / Un'avventata dichiarazione di dissesto potrebbe mettere in ginocchio la Città e la sua già precaria economia , questo è il pensiero del primo rappresentante del Movimento Cristiani Lavoratori Stefano Merlino –
" Una citta’ confusa e frastornata! Cosi’ appare Milazzo in questi giorni. Infatti nei bar, nei circoli, nei luoghi di ritrovo e nelle strade non si parla d’altro che di paventato dissesto finanziario del Comune. La gente si domanda come mai una citta’ di mare che ha la possibilita’ di disporre di copiose entrate derivanti da oneri di urbanizzazione e costruzione, da Ici per le seconde case e domani da I.M.U., da sopratasse, da numerosi tributi e balzelli vari e con un enorme patrimonio immobiliare che all’occasione puo’ essere alienato, si trova in una situazione di grave criticita’ finanziaria ?
Ma quali sono i motivi che hanno causato tanto bailamme ?
Analizziamo i vari avvenimenti in ordine cronologico.
In data 04.01.2012 il Sindaco con nota di prot. N.703/05 chiede al Collegio dei revisori dei conti di relazionare in ordine ai profili di criticita’ finanziaria presenti nell’Ente e se sussistono le condizioni per evitare che si incorra nell’ipotesi di dissesto finanziario. Con nota del 24.01.2012 il Collegio dei revisori esplicita, nella premessa, il contenuto dell’articolo 244 del D. Lgs. 267/2000 che, tra l’altro, cosi’ recita: “Si ha dissesto finanziario se l’Ente non puo’ garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili o esistono debiti verso terzi cui non si possa far fronte mediante il ripristino del pareggio del bilancio da attuare ai sensi degli art. 193 e 194”. L’organo collegiale prosegue con un’attenta citazione dei provvedimenti adottati dall’Ente, quali:
- il piano triennale di risanamento finanziario che si propone di eliminare i profili di criticita’ e riportare l’Ente all’equilibrio economico – finanziario;
- deliberazione relativa alla salvaguardia degli equilibri di bilancio;
- deliberazione con la quale si elencano i beni immobili da alienare ai sensi dell’ art. 58 della legge n. 133 del 6/8/2008.
Comunica, altresi’, che da informazioni assunte presso l’ufficio di ragioneria emergerebbero debiti per complessivi euro 28.430.000,00 ma trascura di indicare l’ammontare delle entrate con particolare riguardo a quelle riferite ai residui attivi. Dopo aver dissertato sulla grave eccezionalita’ di un’ eventuale dichiarazione di dissesto, conclude che qualora non si procedera’ a ripristinare l’equilibrio finanziario si giungera’ inevitabilmente allo stato previsto dall’art. 244 del suddetto decreto legislativo. A seguito di quanto sopra, la Giunta Municipale, con deliberazione n.6 del 7/2/2012, approva con 4 voti (sono assenti gli assessori Capone, Nastasi e D’Amore) la proposta del Sindaco che prende atto della relazione del collegio dei revisori e da’ mandato agli stessi revisori di predisporre una dettagliata relazione che analizzi le cause del presunto dissesto e al ragioniere generale, eventualmente, di elaborare apposita proposta. Alla luce di quanto documentato, chiarisco che il collegio di revisione e’ un organo di collaborazione del Consiglio Comunale. Svolge, ai sensi dell’art. 239 del D.Lgs. 267/2000 le seguenti funzioni: - pareri sulla proposta di bilancio di previsione; - vigilanza sulla regolarita’ contabile nella gestione delle entrate e delle spese; - relazione sulla proposta di deliberazione consiliare del rendiconto; - verifiche di cassa e referto all’organo consiliare su gravi irregolarita’ di gestione. Pertanto, la decisione del Sindaco di rivolgersi al collegio dei revisori appare pretestuosa e… provocatoria. Infatti, l’Ente, avendo approvato il piano di risanamento finanziario e gli atti propedeudici ai fini del riequilibrio di bilancio, se intende conoscere lo stato dei conti, ha a sua disposizione l’organo di gestione interna. Va chiesto conto dell’operato ai capi settore di rispettare l’adottato piano di risanamento. L’ulteriore invito del sindaco rivolto ai revisori di predisporre una nuova relazione effettuato con deliberazione n. 6 del 7 febbraio 2012 a cosa mira? Forse intende provocare, da parte di essi, un resoconto dal quale si configuri una situazione peggiore di quella descritta precedentemente? Se si vogliono salvaguardare gli interessi della collettivita’ amministrata ed evitare gravi disagi per tutti, bisogna operare con urgenza, coraggio, e la dovuta responsabilita’, attingendo alle copiose risorse di cui il Comune dispone a cominciare dalla velocizzazione della riscossione dei cospicui residui attivi, la dismissione degli immobili gia’ indicati con delibera ai sensi dell’art. 58 della legge 133 del 6.8.2008, la lotta all’evasione fiscale e rendendo operativo il castello e le numerose altre strutture pubbliche. Concludo nell’esortare l’Ente a proseguire nella strada del risanamento, l’unica scelta per evitare il “default” e l’arrivo a Milazzo dei Commissari.
In data 04.01.2012 il Sindaco con nota di prot. N.703/05 chiede al Collegio dei revisori dei conti di relazionare in ordine ai profili di criticita’ finanziaria presenti nell’Ente e se sussistono le condizioni per evitare che si incorra nell’ipotesi di dissesto finanziario. Con nota del 24.01.2012 il Collegio dei revisori esplicita, nella premessa, il contenuto dell’articolo 244 del D. Lgs. 267/2000 che, tra l’altro, cosi’ recita: “Si ha dissesto finanziario se l’Ente non puo’ garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili o esistono debiti verso terzi cui non si possa far fronte mediante il ripristino del pareggio del bilancio da attuare ai sensi degli art. 193 e 194”. L’organo collegiale prosegue con un’attenta citazione dei provvedimenti adottati dall’Ente, quali:
- il piano triennale di risanamento finanziario che si propone di eliminare i profili di criticita’ e riportare l’Ente all’equilibrio economico – finanziario;
- deliberazione relativa alla salvaguardia degli equilibri di bilancio;
- deliberazione con la quale si elencano i beni immobili da alienare ai sensi dell’ art. 58 della legge n. 133 del 6/8/2008.
Comunica, altresi’, che da informazioni assunte presso l’ufficio di ragioneria emergerebbero debiti per complessivi euro 28.430.000,00 ma trascura di indicare l’ammontare delle entrate con particolare riguardo a quelle riferite ai residui attivi. Dopo aver dissertato sulla grave eccezionalita’ di un’ eventuale dichiarazione di dissesto, conclude che qualora non si procedera’ a ripristinare l’equilibrio finanziario si giungera’ inevitabilmente allo stato previsto dall’art. 244 del suddetto decreto legislativo. A seguito di quanto sopra, la Giunta Municipale, con deliberazione n.6 del 7/2/2012, approva con 4 voti (sono assenti gli assessori Capone, Nastasi e D’Amore) la proposta del Sindaco che prende atto della relazione del collegio dei revisori e da’ mandato agli stessi revisori di predisporre una dettagliata relazione che analizzi le cause del presunto dissesto e al ragioniere generale, eventualmente, di elaborare apposita proposta. Alla luce di quanto documentato, chiarisco che il collegio di revisione e’ un organo di collaborazione del Consiglio Comunale. Svolge, ai sensi dell’art. 239 del D.Lgs. 267/2000 le seguenti funzioni: - pareri sulla proposta di bilancio di previsione; - vigilanza sulla regolarita’ contabile nella gestione delle entrate e delle spese; - relazione sulla proposta di deliberazione consiliare del rendiconto; - verifiche di cassa e referto all’organo consiliare su gravi irregolarita’ di gestione. Pertanto, la decisione del Sindaco di rivolgersi al collegio dei revisori appare pretestuosa e… provocatoria. Infatti, l’Ente, avendo approvato il piano di risanamento finanziario e gli atti propedeudici ai fini del riequilibrio di bilancio, se intende conoscere lo stato dei conti, ha a sua disposizione l’organo di gestione interna. Va chiesto conto dell’operato ai capi settore di rispettare l’adottato piano di risanamento. L’ulteriore invito del sindaco rivolto ai revisori di predisporre una nuova relazione effettuato con deliberazione n. 6 del 7 febbraio 2012 a cosa mira? Forse intende provocare, da parte di essi, un resoconto dal quale si configuri una situazione peggiore di quella descritta precedentemente? Se si vogliono salvaguardare gli interessi della collettivita’ amministrata ed evitare gravi disagi per tutti, bisogna operare con urgenza, coraggio, e la dovuta responsabilita’, attingendo alle copiose risorse di cui il Comune dispone a cominciare dalla velocizzazione della riscossione dei cospicui residui attivi, la dismissione degli immobili gia’ indicati con delibera ai sensi dell’art. 58 della legge 133 del 6.8.2008, la lotta all’evasione fiscale e rendendo operativo il castello e le numerose altre strutture pubbliche. Concludo nell’esortare l’Ente a proseguire nella strada del risanamento, l’unica scelta per evitare il “default” e l’arrivo a Milazzo dei Commissari.