Fonte:messinasportiva
Rally L’equipaggio messinese pronto per l’avventura nel 4L Trophy
I due giovani studenti messinesi, Carlo Restuccia e Mario Spinella, che rappresenteranno l'Italia nel celebre rally umanitario, hanno presentato la loro vettura, una storica Renault 4 del 1988 messa a punto per l'importante occasione. L'equipaggio messinese, che avrà come numero di gara il 996 ,ha salutato la città e dato appuntamento per la partenza della gara fissata per il 15 febbraio. Presentato lunedì presso il Narciso Cafè di Piazza Santa Caterina a Messina l’equipaggio messinese Me4africa, chiamato a rappresentare l’Italia nel rally internazionale umanitario denominato 4L Trophy, che partirà dal territorio francese il prossimo 15 febbario. L’equipaggio messinese, composto da due giovani studenti dell’ateneo peloritano, Carlo Restuccia e Mario Spinella, avrà il numero di gara 996 e prenderà parte all’importante manifestazione con una storica Renault 4 del 1988, messa a punto per l’evento. In totale saranno 1375 i vari equipaggi provenienti da tutta Europa e la nostra nazione sarà rappresentata da questi due giovani studenti della facoltà di Giurisprudenza che hanno creato l’associazione no profit Me4africa e si sono iscritti successivamente al rally umanitario più famoso del mondo. Creato nel 1997 da un'iniziativa dell'Ecole Supérieure de Commerce de Rennes, il 4L Trophy è un rally umanitario per sole vetture Renault 4. Scopo della competizione è guidare attraverso il deserto del Marocco per portare aiuti umanitari ai bambini marocchini. “Quatrelle” (4L) è il modo con cui i francesi si riferiscono alla Renault 4L, per la precisione il modello R4 accessoriato, ma alla competizione sono ammesse tutte le versioni, a patto che abbiano telaio e motore originali. Le R4 partiranno da Parigi e da Bordeaux in direzione di Algeciras dove si imbarcheranno per il Marocco, dopo aver attraversato tutta la Francia e la Spagna. Il viaggio in totale conta circa 6000 km e l'arrivo è previsto a Marrakech, località in cui avrà luogo la cerimonia di chiusura. di Carlo Larini
Rally L’equipaggio messinese pronto per l’avventura nel 4L Trophy
I due giovani studenti messinesi, Carlo Restuccia e Mario Spinella, che rappresenteranno l'Italia nel celebre rally umanitario, hanno presentato la loro vettura, una storica Renault 4 del 1988 messa a punto per l'importante occasione. L'equipaggio messinese, che avrà come numero di gara il 996 ,ha salutato la città e dato appuntamento per la partenza della gara fissata per il 15 febbraio. Presentato lunedì presso il Narciso Cafè di Piazza Santa Caterina a Messina l’equipaggio messinese Me4africa, chiamato a rappresentare l’Italia nel rally internazionale umanitario denominato 4L Trophy, che partirà dal territorio francese il prossimo 15 febbario. L’equipaggio messinese, composto da due giovani studenti dell’ateneo peloritano, Carlo Restuccia e Mario Spinella, avrà il numero di gara 996 e prenderà parte all’importante manifestazione con una storica Renault 4 del 1988, messa a punto per l’evento. In totale saranno 1375 i vari equipaggi provenienti da tutta Europa e la nostra nazione sarà rappresentata da questi due giovani studenti della facoltà di Giurisprudenza che hanno creato l’associazione no profit Me4africa e si sono iscritti successivamente al rally umanitario più famoso del mondo. Creato nel 1997 da un'iniziativa dell'Ecole Supérieure de Commerce de Rennes, il 4L Trophy è un rally umanitario per sole vetture Renault 4. Scopo della competizione è guidare attraverso il deserto del Marocco per portare aiuti umanitari ai bambini marocchini. “Quatrelle” (4L) è il modo con cui i francesi si riferiscono alla Renault 4L, per la precisione il modello R4 accessoriato, ma alla competizione sono ammesse tutte le versioni, a patto che abbiano telaio e motore originali. Le R4 partiranno da Parigi e da Bordeaux in direzione di Algeciras dove si imbarcheranno per il Marocco, dopo aver attraversato tutta la Francia e la Spagna. Il viaggio in totale conta circa 6000 km e l'arrivo è previsto a Marrakech, località in cui avrà luogo la cerimonia di chiusura. di Carlo Larini