· Milazzo: sabato 8 luglio l'Associazione Culturale Teseo presenta alle h.19 a Villa Vaccarino il libro:"Pugni di loto" della scrittrice messinese Marcella Mancuso

Un giardino zen dallo splendore quasi perfetto, cullato dalla luce, dall'acqua e dal delicato fruscio dei rami di sicomoro nella brezza. Inizia con questa immagine, evocativa e leggera, il romanzo di Marcella Mancuso. Delicata, a tratti struggente, ben documentata e attraversata da una profonda leggerezza, "Pugni di loto" è una storia intimamente unita al flusso del tempo e delle stagioni, in un Giappone che intreccia antiche cerimonie rituali, poesia e contemporaneità.
Marcella Mancuso (classe 1979) nasce e vive a Messina, dove si è laureata in Scienze giuridiche. Lettrice onnivora e curiosa, appassionata di storia e letteratura, adora la lingua e la cultura giapponese. Per lei scrivere è come riflettersi in uno specchio, per scoprire cose di sé altrimenti invisibili. Ha esordito nella narrativa con il romanzo “Estate e dintorni”. Ha un blog dedicato al mondo della letteratura e ai super poteri degli scrittori esordienti e non.
Ricercare l’anima che si cela dentro un giardino è remota pr
erogativa. dei giardini Giapponesi, un romanzo di forza profonda e sensibilità.
Questo è il libro di Marcella Mancuso, un racconto che avanza come un fiume in piena di emozioni e parole, trasportando senza sforzo il lettore, nelle atmosfere del Sol Levante, attraverso le vicende di Hanako, figlia di un creatore di giardini, esperto conoscitore dei segni e delle forme della natura. Quando lui sparirà, Hanako si ritroverà ad affrontare un incessante flusso di domande senza risposte e un improvviso vuoto di senso. Un vuoto che colmerà con l'importante eredità emotiva trasmessale dal padre: la comprensione di se stessa attraverso l'esperienza della bellezza.
Gli antichi Greci ritenevano condizione primaria lo studio degli elementi naturali e del mondo, tanto che alcune delle scuole di pensiero sono nate con l’idea del giardino quale luogo ideale per le loro riflessioni. Il giardino come opera
d’arte è caratteristica della proporzione dei giardini all’inglese e all’italiana, dei giardini pensili o dei giardini giapponesi, ognuno con la loro carica estetica e simbolica.
Ai nostri giorni la tendenza è quella di riappropriarsi degli spazi che le abitazioni offrono per creare il giardino a proprio metodo; per chi non avesse la possibilità di godere un giardino all’aperto, il giardino indoor è un’ottima alternativa.
Il giardino indoor trasforma un locale scevro di caratteristiche in un luogo dove potersi rilassare e trascorre il tempo piacevolmente, dove l’anima possa specchiarsi e ritrovare serenità.
Del resto, l’aggiunta di piante e fiori addolcisce un locale che diversamente apparirebbe asettico e privo di personalità. Inoltre, è possibile impreziosire il giardino indoor con vasi e statue che rinviano alla grazia e alla virtù femminile e realizzano appieno l’ideale di bellezza, rinvenibile in natura nella perfezione delle piante e dei fiori.
Come ci ricorda J.J. Bachofen, persino l’elemento acqua che zampilla dai piedi della statua femminile racchiude in sé cariche simboliche: nella mitologia egizia Iside, la madre, è la terra feconda, mentre il maschile Osiride è il fiume, energia maschile che appare come potenza acquatica e fecondatrice.
Terra e acqua cooperano così sinergicamente al miracolo della natura. Infine, la scelta di lampadari-candelabri
proporziona la creatività umana di ornamento di un giardino indoor con la perfezione della natura e sancisce l’armonia del tutto.