Le associazioni ambientaliste del Tirreno - che hanno organizzato la manifestazione del 4 ottobre dopo l’incendio del serbatoio della RAM –attendono ancora risposte
Comunicato stampa
Un mese addietro (4 dicembre 2014) il Prefetto di Messina , in riscontro alla richiesta di un incontro urgentissimo avanzata dalle associazioni ambientaliste del Tirreno - che hanno organizzato la manifestazione del 4 ottobre dopo l’incendio del serbatoio della RAM – ha risposto respingendo la richiesta d' incontro, e descrivendo le azioni intraprese subito dopo l’accaduto, coinvolgendo Enti Locali e Organismi preposti ed impegnati nel territorio industriale Valle del Mela/Milazzo sulle tematiche interessate, tranquillizzando le popolazioni che il 4 ottobre in una straordinaria e civile manifestazione avevano espresso fortissime preoccupazioni sulla sicurezza e salubrità del territorio.
Con rammarico notiamo l’assenza di alcun rilievo avanzata ai responsabili della RAM per conoscere le cause e le responsabilità che hanno provocato l’incidente, nonché di alcuna richiesta per conoscere e verificare quali e quanti controlli sono stati effettuati negli ultimi anni; quali prescrizioni sono state applicate e, successivamente, quali verifiche sono state eseguite per rilasciare eventuali licenze e/o disposizioni. Nessun accenno alla predisposizione di un Piano di Emergenza Straordinario e Coordinamento territoriale per l’evacuazione ed allontanamento delle popolazioni dai siti industriali interessati che, in questo caso e per fortuna, non ha avuto drammatiche conseguenze. Tale Piano, occorre ribadirlo, deve vedere il coinvolgimento di tutte le strutture operative del comprensorio: VV. FF., Protezione civile, ASL, Ass. di Volontariato con assegnazione di precisi compiti e impegni ma, soprattutto, deve prevedere il coinvolgimento dei cittadini attraverso info e formazione tali da evitare il ripetersi di tali situazioni. In particolare si ribadisce la necessità e l’urgenza della dismissione dei serbatoi installati accanto alle civili abitazioni e il successivo smantellamento necessario a creare aree per l’abbattimento acustico, ambientale, veicolare, etc.
Ricordiamo che la presenza nel comprensorio tirrenico di industrie pesanti catalogate tra le categorie ad alto rischio ambientale e sanitario impone alle Autorità Sanitarie Locali e Regionali la presenza di una struttura sanitaria specializzata ed attrezzata per la gestione ordinaria e straordinaria in caso di grandi incidenti (incendi, scoppi, evaporazioni, inquinamento atmosferico, acustico, veicolare, marino, sottosuolo, etc.).
Le rassicurazioni del Prefetto sul controllo ambientale ed in generale sulla gestione dei dati relativi alle sostanze inquinanti emesse dalle industrie del comprensorio tirrenico appaiono come una semplice registrazione dei verbali emessi dalle Strutture operative incaricate di tali attività. La qual cosa, se possibile è ancor più allarmante.
In aggiunta ci appare altrettanto strano che le Istituzioni Locali (sindaci, assessori, pres. CC, cons.li com.li, etc.), presenti alla manifestazione popolare del 4 ottobre e, successivamente, interpellate dalle stesse Associazioni ambientaliste, pur facendosi interpreti e condividendo le preoccupazioni e gli allarmi dei cittadini singoli e/o organizzati adottando documenti nelle loro sedi, a tutt’oggi non abbiano fatto sentire la loro opinione.
Di tutto ciò siamo profondamente delusi, in quanto consapevoli che non è, e non sarà, semplice e facile la complessa gestione dei siti industriali della Valle del Mela/Milazzo e preoccupati che l’evento ordinario del 27 settembre 2014 ha lanciato un allarme inascoltato ancorché inutilmente assordante.
Zero Waste Sicilia nel confermare il suo impegno continuerà, assieme ad altre associazioni, ad essere presente e offrire la massima collaborazione confrontandosi con tutti i soggetti interessati.
Egidio Maio – Beniamino Ginatempo
Zero Waste Sicilia