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- Giornata della Memoria. L'Area Civati ricorda le vittime del nazionalsocialismo, del fascismo e dell'Olocausto



Lunedì 26/01/2015 
Comunicato di Attilio Andriolo

L'associazione a Milazzo é Possibile - ricorda le vittime dell'Olocausto in occasione del Giorno della Memoria 2015 istituito in Italia, con legge n. 211 del 20 luglio 2000, nel 27 gennaio. Sono passati esattamente 70 anni da quando, il 27 gennaio 1945, le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nell'offensiva per arrivare a Berlino, varcarono i cancelli di Auschwitz, sormontati dalla celebre scritta "Arbeit macht frei" ("Il lavoro rende liberi")
Ricordiamo l'orrore delle leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei, degli zingari, degli omosessuali, di persone con diverse idee politiche. Uomini, donne, bambini che subirono la prigionia, la morte per mano nazista e che avevano come unica colpa la loro diversità.
Si dice che i soldati russi che arrivarono ad Auschwitz, il 27 gennaio del 1945, non riuscirono ad aprire bocca, stupiti, annichiliti di fronte ad un orrore inimmaginabile. Yakov Vincenko, uno degli ultimi liberatori dell'Armata Rossa Sovietica racconta: "… la verità è che quel 27 gennaio nessuno di noi soldati si era reso conto di aver varcato un confine da cui non si rientra. Subito pensai a qualche migliaio di morti. Invece era la fine dell’umanità". 
Il male non arriva all'improvviso. È qualcosa che cresce lentamente nella quotidianità, che si nutre di indifferenza, egoismo e intolleranza. Si alimenta nel momento in cui si aboliscono diritti imprenscindibili, fino alla negazione del diritto alla vita.
Ognuno di noi ha il dovere di riflettere e memorizzare bene le atrocità che una mente umana può architettare. Ognuno secondo il proprio grado di maturazione, quindi anche i giovani, anche i ragazzini, anche i bambini nel loro piccolo. Perché anche questa è educazione. Il Giorno della Memoria non può e non deve essere considerato come una semplice ricorrenza. In una società che fa sempre più fatica a fornire delle linee guida, è bene che certi paletti rimangano ben piantati per terra ed eretti altrettanto in alto affinché nessuno li perda di vista. I giovani devono conoscere gli errori del passato affinché non si ripetano più. Non possiamo accettare che il trascorrere del tempo depositi la sua polvere su quelle memorie, non possiamo cadere nella tentazione di liquidarle come semplici rievocazioni di un’epoca che ormai non ci appartiene più. 
Chiudiamo prendendo in prestito le parole di Primo Levi: “L'Olocausto è una pagina del libro dell'Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria.”
Attilio Andriolo - Portavoce "a Milazzo é Possibile" 
Antonio Foti - Assemblea Regionale Partito Democratico


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