"Vista con i miei occhi, Trieste "
Tetti spillati da camini, sparsi, su palazzi che si assolano come sopiti. Gabbiani che sorvolano i cieli, planano l'aria, stridono...colombi che tubano,
Alberi verdi multiformi, adornano come fossero monili, piazze, e vie, e borghi, imbellettandoli.
Palazzi antichi, abbelliti da sculture classiche, disegnate ad arte da abili architetti. . Cielo ingrigito da nuvole minacciose, procrastinano per cordiale cortesia.
Impazza la bora, sballottando ogni cosa che incontra, scatenando l'inferno annunciato, su una città atterrita, che non reagisce nemmeno, e si lascia andare: alla forza brutale del vento, che cresce momento per momento di intensità.
Un mare....minaccioso, e a volte calmo: Lo si può udire mormorare nella quiete della notte, quando la città dorme e la bora riposa... dietro i monti del Carso