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Di là del ponte...(Merì)
Ancora un po' e sono al mio paesello. Lui, mi accoglie ...
come un un padre ... i propri figli. Mutato ho il mio indole
i tratti somatici. Dal campanile della Chiesa dell'Annunziata
m'ha avvistato prima che oltrepassassi il ponte.
M'ha visto accostare il vecchio lavatoio, e mi ha mandato incontro
i miei compaesani... con l'allegria, la gioia dentro gli occhi...
come è tipico fare dei meriesi!
Quante case nuove e quante imposte aperte al sole!
Quando torno al mio paese, i luoghi di gioventù, sembrano farmi festa:
Il vecchio torrente, il giardino pubblico, piazza 24 maggio,
piazza Manganelli, via nazionale.
Le campagna intorno fertile, pare che mi saluti;
persino il suolo si rende più accogliente al mio passaggio.
Non è cambiato poi tanto il mio paese semmai si è
ingrandito: Nuove case, nuove strade, nuova brava gente.
Il municipio nuovo, con fiori variegati nel giardino e verdi
alberi, la fontana, il nuovo campo di calcio. La piazza,
non è più quella, dagli alberi si è passati alle palme.
Le campane della chiesa dell'Annunziata, sono le stesse.
Lo sento dai rintocchi distinti, da quelle dei paesi limitrofi.
La chiesetta di San Giuseppe è restaurata.Mi torna in mente:
Il palo della cuccagna, le preghiere dei devoti. Le passeggiate
con i compagni di scuola nelle giornate con il bel tempo.
Quando torno al mio paese per tanti sono un emigrato per
altri, semplicemente risveglio la memoria.
Per un giovane qualunque ... un forestiero, che passa di là
per caso o per curiosità, attratto dalla bellezza e dalla storia ,
di questi luoghi dove persino un grande eroe: Giuseppe Garibaldi ,
si è fermato per una notte, prima della battaglia.
di Francesco Currò