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Cosa dobbiamo sapere



SUL SITO DEL COMUNE DI MILAZZO

La scheda “shock": «La virgin nafta provoca il cancro e alterazioni genetiche ereditarie»

Lo stabilimento della Raffineria di Milazzo è annoverato fra le industrie “a rischio di incidente rilevante”. Secondo la guida Ram comunque “la probabilità che accadano incidenti in grado di interessare in qualche modo la popolazione residente nelle zone circostanti la raffineria risulta molto remota”
Lunedì, 29 settembre, 2014 - 11:17
Scritto da: Serena Sframeli
Categoria: milazzo e dintorni

Perché nessuno ci ha informati? Perché non ci dicono come dobbiamo comportarci?” Dalla notte dell’incendio al serbatoio 513 della Raffineria di Milazzo la popolazione della Valle del Mela e dei paesi limitrofi si interroga su come comportarsi in questi casi: tanta gente ha lasciato le proprie case nel cuore della notte vagando senza meta perché, in una situazione del genere, il panico e l’assenza di informazione l'hanno fatta da padrona.
 Sul sito del Comune di Milazzo la notte del 26 è venuta fuori una scheda di informazione alla popolazione sui rischi di incidente rilevante. La scheda è datata giugno 2011, amministrazione Pino, e riguarda le norme comportamentali da adottare in caso di incidente rilevante derivato dalla presenza della Raffineria di Milazzo.
Come si legge nella scheda, lo stabilimento della Raffineria di Milazzo S.C.p.A. è annoverato fra le industrie “a rischio di incidente rilevante” ai sensi del Decreto legislativo 17 agosto 1999, numero 334 e successive modifiche; infatti la natura e quantità delle sostanze impiegate nei processi produttivi potrebbero causare, in caso di eventi improvvisi (incendi, esplosioni, fughe di sostanze tossiche), danni alla popolazione e all’ambiente. Sulla scheda di informazione sui rischi di incidente rilevante per i cittadini ed i lavoratori la virgin nafta, - contenuta nel serbatoio 513, andato in fiamme nella notte tra venerdì e sabato - e le benzine sono classificate dalla stessa Ram, per quanto riguarda le principali caratteristiche di pericolosità, come “estremamente infiammabile, può provocare il cancro, alterazioni genetiche ereditarie, irritante per la pelle, possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati, tossico per gli organismi acquatici, nocivo ai polmoni in caso di ingestione e l’inalazione può provocare sonnolenza e vertigini”.
Eppure, sino ad oggi erano arrivate solo rassicurazioni sull’assenza di rischio della virgin nafta.
Secondo la guida Ram comunque “la probabilità che accadano incidenti in grado di interessare in qualche modo la popolazione residente nelle zone circostanti la raffineria risulta molto remota”.
Nelle diverse ipotesi e scenari considerati in caso di incidente, sembra che sia fumi tossici che perdite sono temporanei e circoscritti nelle aree della stessa Raffineria.
E le sirene che la popolazione aspettava di sentire? 
Sono presenti all’interno dello stabilimento per un allarme generale mentre per l’esterno “il personale preposto provvede ad allertare gli enti esterni quali Vigili del Fuoco, Polizia, Autorità”. Per quanto riguarda il comportamento da seguire in caso di incidente rilevante, tutto viene stabilito dall’autorità preposta all’attuazione del piano di emergenza esterno; la guida si rifà poi alle indicazioni generali riprese dalle “Linee guida per l’informazione alla popolazione nel rischio industriale”, emanate dal Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel marzo 1994.
Il vigente Piano di emergenza esterna predisposto dalla Prefettura in caso di incidente rilevante per la popolazione prevede: allarme della popolazione mediante sirene; sistema continuo di informazioni della popolazione mediante le emittenti radio TV locali; sistema continuo di informazione alla popolazione mediante comunicazioni telefoniche e automezzi dotati di altoparlanti; invio di squadre specialistiche per l’intervento sull’impianto in emergenza e la limitazione delle conseguenze; invio nella zona di apposite squadre di intervento per il controllo del traffico; invio nella zona di apposite squadre di soccorso per supporto ed informazione diretta alla popolazione interessata dall’incidente che forniranno ulteriori eventuali istruzioni di comportamento; evacuazione della popolazione verso gli appositi centri di raccolta; attivazione di apposite strutture medico sanitarie; predisposizione di apposite strutture logistiche per sopperire ad eventuali necessità della popolazione interessata all’incidente; attivazione di apposite strutture di monitoraggio dell’incidente. Nel caso venisse disposta la misura “di tenersi al riparo ed al chiuso, la popolazione, all’attivazione della sirena continua, o quando sia stato così espressamente disposto dall’autorità locale di protezione civile, dovrà cercare immediatamente riparo al chiuso, o cercare immediatamente riparo nella propria abitazione o nell’edificio più vicino, seguendo le istruzioni ricevute”.
La decisione sull’opportunità di procedere o no ad un’evacuazione è necessariamente basata su fattori specifici legati sia al sito che alle condizioni in cui si sviluppa lo scenario incidentale e per tanto non può essere rigidamente predeterminata in fase di pianificazione, bensì affidata secondo opportuni criteri al giudizio contingente del gestore dell’emergenza. Nella città di Milazzo ci sono poi diversi punti di raccolta: Piazza Chiesa San Pietro, Piazza Peppino Impastato, Piazzale Scuola Elementare Carrubaro; le aree devono essere raggiunte a piedi con le dovute precauzioni.

La guida è consultabile al seguente link:

Viste le continue richieste dei cittadini, il Comune di Milazzo questa mattina ha inviato una nota ribadendo che "è possibile ritirare presso l'Ufficio relazione col pubblico (Urp) del Comune (piano terra palazzo municipale) la scheda di informazione alla popolazione sui rischi di incidente rilevante derivato dalla presenza della Raffineria di Milazzo". "L'opuscolo- si legge nella nota- stampato nel mese di giugno del 2011 si trova da quella data presente in formato Pdf sul sito istituzionale del Comune, mentre la copia cartacea è stata consegnata sempre nel 2011, porta a porta a tutti gli abitanti delle zone a rischio, così come prevede la normativa vigente". 
Serena Sframeli





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