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Presto il libreria "Aulo Gaio Sempronio " Il centurione della XI Legio che entrò bella storia di Mylae dello scrittore Filippo Lo Schiavo

Vigilia della presentazione del libro dello scrittore , il concittadino Filippo Lo Schiavo 
dal titolo "Aulo Gaio Sempronio " Il centurione della XI Legio che entrò bella storia di Mylae

Come definire un romanzo storico? La ragione principale per una tale scelta da parte dell’autore consiste nella libertà che un’alternativa del genere concede che, comunque, rientra a tutti gli effetti nei meccanismi della letteratura, della cultura e dell’informazione. Come nei precedenti romanzi. Lo scrittore ama leggere in controluce le certezze delle nozioni consolidate, i miti più considerati e l’autorità delle fonti, modificando la rappresentazione della realtà senza necessariamente preoccuparsi di trovare un antidoto al suo senso illuministico che non teme di intingere la sua creatività nei più oscuri recessi del passato. 
Egli, anche in questo caso, non è lo storico che espone ciò che è accaduto ma il narratore che descrive ciò che è potuto accadere. 
“Approfitta della Storia senza mettersi a farle concorrenza” per dirla come il Manzoni. Questo romanzo intende servirsi della Storia, apportando le variazioni necessarie per narrare il suo ipotetico procedere e non si sottrae all’illusione di potere raccontare i fatti senza interpretarli. Si potrebbe dire che, mentre il romanzo può liberarsi della Storia e funzionare senza di essa, l’operazione inversa non è altrettanto facile. Sette racconti che attraversano i secoli, dall’antica Roma delle guerre civili repubblicane fino al periodo della dominazione spagnola, al post-Unità d’Italia e ai tempi moderni, presentando una visione che differenzia la verità storica del mondo antico siciliano da fantastiche presenze; la realtà dalla finzione.

All’alba della civiltà, sorge dall’orizzonte del mondo una stella più luminosa del sole: Roma!
I pilastri dell’imperium sono le sue legioni, macchine da guerra perfette che le permettono di conquistare, annettere e civilizzare i popoli più disparati della terra. 
La mobilità e la velocità nel percorrere il fitto dedalo di strade, spesso dai loro stessi soldati tracciate, sono in grado di portarli ovunque essa è obbligata a imporre il suo destino di dominatrice del mondo.
Le costituiscono uomini duri, disciplinati e orgogliosi del ruolo su cui si fonda la potenza della loro patria. Uomini abituati alla violenza, ma nello stesso tempo capaci di imporre la pax romana, lo strumento con cui i residui delle civiltà conquistate vengono inglobati e fusi con quella della caput mundi.
Nel tempo immediatamente seguito alla morte del grande Giulio Cesare, segnato da lotte intestine e dolorose guerre civili, la Legio XI delle Gallie, dopo aver messo a riposo i valorosi veterani, richiama all’improvviso forze fresche per ricostituirsi sotto il comando del nuovo astro nascente della politica: Ottaviano.
 Ai suoi ordini, percorrerà le Gallie e tutto il suolo italico fino ad arrivare a Mylae, in Sicilia, per fronteggiare Sesto, il figlio del grande Gneo Pompeo Magno che cerca di ostacolarne l’ascesa ai vertici del potere.
Tra le file della legione, spiccano figure di umili soldati, ma anche quelle di valorosi comandanti che si offrono spesso in sacrificio sull’altare della gloria di Roma.
Smessa la corazza, vivono anche una vita di uomini comuni, preoccupati dalle insidie di nuove guerre che fanno, di frequente, venire meno la protezione alle loro donne e ai loro figli. Combattuti tra i più umani dei sentimenti e il sacro giuramento di fedeltà a Roma, con un semplice preavviso, sono, di volta in volta, costretti ad abbandonarli senza sapere se mai torneranno a rivederli. Nel corso di un’esistenza, spesso vissuta con spirito d’avventura, si troveranno ad agire in luoghi molto eterogenei. Uno di questi, tra i tanti conquistati alla Repubblica, è destinato a diventare sede di avvenimenti importanti che peseranno in modo determinante sul futuro della nazione romana. 
Dalla pacificazione delle Gallie, alla battaglia navale di Mylae e fino a quella di Actium, passano dieci anni vissuti con l’intensità di un attimo fuggente. Anni costellati di battaglie, amori, lutti, piacevoli ricordi e splendide vittorie.
In questo scenario storico si muovono i personaggi di questo immaginario racconto. 
Sopra tutti, il giovane centurione primopilo Aulo Gaio Sempronio, la sua bella Demetra ed il maestro Eraclio, loro malgrado protagonisti della storia e del divenire della grandezza di Roma




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