Rubrica : i consigli del Medico: Insulino-resistenza- parte seconda, a cura del dott. Giovanni Albano
Insulino-resistenza- parte seconda, a cura del dott. Giovanni Albano
Quando si è insulino-resistenti, come detto, l’organismo attua una serie di reazioni e di adattamenti che danno esito a una serie di effetti negativi;
a) Iperinsulinemia, è il primo tentativo di compenso da parte del nostro organismo che vuole rimediare alla resistenza all'ormone insulina, inducendo le cellule beta del pancreas, a produrre più insulina del normale, per di mantenere normali i livelli di glucosio ematici.
b) Iperglicemia, ovvero l’ aumento dei livelli di glucosio nel sangue si avvera poiché, nonostante l’aumentata produzione di insulina, la capacità del corpo di ridurre efficacemente i livelli di glucosio nel sangue diminuisce per una alterazione recettoriale cellulare. In questo modo, i livelli di glucosio rimangono più elevati del normale.
c) Maggiore rischio di sviluppare diabete di tipo 2, poiché con il passare del tempo, il pancreas può diventare incapace di produrre sufficiente insulina per compensare la resistenza. Ciò può portare a un ulteriore elevazione dei livelli di glucosio nel sangue e potenzialmente quindi di sviluppare diabete da carenza insulinica (DMT2).
d) Maggiore rischio di sviluppare diabete gestazionale poiché in gravidanza vi è sempre una relativa insulino-resistenza dovuta agli enzimi placentari. Nelle donne che avviano la gravidanza con un problema di insulino-resistenza vi è un maggior rischio che i livelli di glicemia aumentino, sviluppando diabete gestazionale.
e) Alterazioni del metabolismo lipidico (dislipidemia), infatti le persone insulino-resistenti spesso hanno livelli elevati di trigliceridi e livelli ridotti di colesterolo HDL (colesterolo). Queste alterazioni dei lipidi nel sangue aumentano il rischio di sviluppare malattie
cardiovascolari.
L’insulino-resistenza, se non trattata, può avere conseguenze importanti ed anche molto gravi.
