Comune di Santa Lucia del Mela : l’inaugurazione e la benedizione, delle gigantografie dei tre Beati luciesi .




Alcuni scatti per condividere questo momento di arte, storia e spiritualità con l’inaugurazione e la benedizione, delle gigantografie dei tre Beati luciesi svoltasi , sabato 24 maggio 2025 , alle ore 12:00
Una semplice, ma significativo appuntamenbto presso il Belvedere “Sandro Pertini”, all’inaugurazione ufficiale delle gigantografie in fotoceramica realizzate nell’ambito dei lavori di rigenerazione del Borgo di Santa Lucia del Mela, su bozzetti del Maestro messinese Arnò, ricalcanti le immagini sacre di:



Oltre al Beato Antonio Franco, a cui la comunità luciese è profondamente devota, con l’intervento effettuato si è voluto portare a conoscenza dell’esistenza di altri due Beati, anch’essi Luciesi, le cui origini sono state rinvenute dagli archivi della Curia di Messina.
Presente, insieme all’Amministrazione Comunale, il Maestro messinese Arnò, autore dei bozzetti.
Nella terrazza del Belvedere “Sandro Pertini” realizato anche un binocolo panoramico che permette di osservare, nitidamente, tutto il territorio.
Presenti le autorità politiche e religiose . Padre Paolo Impalà ha impartito la benedizione alle tre gigantografie in fotoceramica
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Antonio Franco
(1832-1626)
Beatificazione: 02 settembre 2013
Religioso, Prelato e Abate di Santa Lucia del Mela, totalmente dedito alla cura delle anime, alla carità verso i poveri e gli ammalati, alla lotta contro l’usura e alla ricostruzione della Cattedrale, per la quale impiegò il suo personale patrimonio
Biografia
Antonio Franco nacque a Napoli il 26 settembre 1585 in una famiglia benestante e di devota religiosità.
Caratterizzato da spiccata intelligenza, compì precocemente gli studi superiori e, appena diciasettenne, conseguì la laurea in Utroque jure presso l’Università di Napoli. Alla stessa età ricevette la tonsura. Dopo un breve periodo trascorso a Roma, per un ulteriore arricchimento culturale e religioso, fu ordinato sacerdote.
Quindi, nominato dal re di Spagna cappellano di corte, si trasferì a Madrid. Nel 1617 fu nominato Prelato di S. Lucia del Mela, in Sicilia.
Nei vari ambiti in cui si svolse la sua vita, evidenziò sempre una condotta esemplare; corrispose con sincera fedeltà agli obblighi inerenti al ministero, in modo speciale quelli dell’amministrazione dei sacramenti e dell’assistenza materiale e spirituale ai poveri e agli infermi, dando prova di un costante progresso nella perfezione spirituale; si rivelò un autentico uomo di Dio, un pastore zelante e un evangelizzatore instancabile. In ossequio ai decreti del Concilio di Trento, promosse una dettagliata riforma delle istituzioni ecclesiali, vigilando particolarmente sulla formazione dei sacerdoti, sull’insegnamento della dottrina cristiana e sulla correttezza della pietà popolare.
Non risparmiò alcuna energia per l’elevazione morale e spirituale della comunità, rivelando anche una spiccata sensibilità sociale ed emanò severi decreti contro gli usurai. Il 2 settembre 1626 il Servo di Dio si spense serenamente tra quanti l’amavano e già diffondevano la sua fama di santità.
Vita Beato frat'Innocenzo Milazzo beato francescano
Oltre a Beato Antonio Franco esistono altri due religiosi la cui causa di canonizzazione è in corso che sono: Beato Cherubino Mostaccio morto nel 1587 ad Agrigento e Beato Innocenzo Milazzo morto nel 1595 a Piazza Armerina, anche se che nel corso dei secoli sono stati “dimenticati” dal popolo.
Innocenzo nacque a S. Lucia del Mela all’inizio del secolo XVI da Mariano Milazzo.
Studiò lettere e dopo, sentendosi chiamato da Dio entrò tra i frati minori osservanti francescani e si dedicò all’approfondimento delle Sacre Scritture. In seguito passò dall’osservanza alla riforma francescana ed iniziò la sua missione predicando il messaggio del Vangelo nella Sicilia occidentale e soprattutto nella zona di Agrigento, Palermo e Piazza Armerina senza mai fermarsi.
Visse seguendo pienamente l’esempio di San Francesco d’Assisi aiutando il prossimo nei problemi materiali e spirituali, ebbe il dono delle profezie e doti taumaturgiche che gli consentirono di guarire gli infermi.
Spirò il 26 novembre del 1595 nel convento di S. Maria di Gesù a Piazza Armerina e fu sepolto nella stessa chiesa vicino all’altare maggiore.
La figura di questo frate taumaturgo è stata di recente “riscoperta” grazie all’impegno dell’assessore Torre che ha saputo che attualmente questo convento è inagibile a causa di un incendio che lo ha gravemente distrutto.
Da poco su suggerimento di Giovanni Anania, un cultore d’immagini sacre, da questa incisione è stato creato da Daniele Pennisi un santino della serie “De sanctitate Siciliae”, serie che commemora i santi siciliani “dimenticati” perché coperti dalla fama di altri santi che nel corso dei secoli li hanno succeduti.
Pubblicato da blog del mela
Cherubino da Santa Lucia, beato francescano
Al secolo Matteo Mostaccio nacque a Santa Lucia del Mela nel 1545 da Lorenzo e Angela Malfa, genitori benestanti che morirono quando Matteo aveva appena quattro anni.
A 18 anni intraprese la vita religiosa in casa, e due anni dopo entrò fra i frati Minori Osservanti e ricevette l’abito a Santa Maria di Gesù in Messina, assumendo il nome di Cherubino.
Austero e penitente, pacifico ed umile, caritatevole e obbediente, fu da tutti ammirato per le sue virtù. Fu inviato nel convento di San Piero Patti e successivamente a Piazza Armerina, dove iniziò la sua intensa attività di studi, sempre fra la penitenza e l’austerità. Nel 1583 fu mandato ad Agrigento e poco dopo ne divenne guardiano e maestro dei novizi. Fu anche guardiano nel convento di Sant’Anna a Giuliana.
Tornato ad Agrigento a causa di una infermità, morì il 30 Agosto 1587.
Dopo la sua morte numerosi furono i miracoli, e gli stessi confratelli portavano in casa dei malati le reliquie del santo, ed essi guarivano.
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