Qualche riflessione dopo il mio incontro con i cittadini di Femminamorta
Nell’ambito di una serie di incontri
con la cittadinanza ho avuto modo di recarmi a Femminamorta constatando
con profonda amarezza la situazione di totale abbandono della frazione.
Dispiace dover segnalare come, a distanza
di quattro mesi dall’alluvione, non si sia provveduto ancora nemmeno
allo smaltimento del fango e dei rifiuti da esso provocati. È singolare
che l’accumulo dell’immondizia si trovi proprio davanti alla scuola
destinata ad ospitare a breve il seggio elettorale, guarda caso, unico
edificio oggetto di un qualche intervento.
I danni dell’alluvione si aggiungono,
peraltro, ad una preesistente situazione di degrado. Prova ne sia lo
sversamento delle acque reflue nelle saje (una vera e propria fogna a
cielo aperto), quando sarebbe possibile utilizzare piccoli sistemi di
fitodepurazione per abbattere l’impatto con l’ambiente e ridurre
l’olezzo. La realizzazione di tali impianti sarebbe possibile anche
all’interno di aree verdi comunali attrezzate, come già fatto in altri
comuni: una simile soluzione verrebbe incontro anche all’esigenza di
migliorare la disponibilità di spazi verdi e servizi urbani nei
quartieri interessati.