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Pina Miceli del PD (eletta all'assemblea nazionale) ringrazia per la fiducia accordata a sostegno di Civati


Pina Miceli

Milazzo 09.12.2013

"Facciamo gli auguri di buon lavoro al neo segretario eletto Matteo Renzi ma nello stesso tempo vogliamo ringraziare di cuore Giuseppe Civati per averci permesso di fare una campagna congressuale entusiasmante, ricca di passione e di motivazione politica, per noi si riparte da qui con la determinazione di portare ancora avanti dentro il partito e tra la gente i valori e le idee che abbiamo sostenuto fino ad oggi.
Ringraziamo tutti coloro che a Milazzo ci hanno dato fiducia votandoci, permettendoci così di raggiungere il traguardo del 21% dei consensi (il 2° miglior risultato della provincia dopo la città di Messina) e l’elezione all’Assemblea Nazionale del PD di Pina Miceli (unica Milazzese ad approdare nell’organismo nazionale) insieme ai messinesi Piero David e Giampiero Terranova, tre infatti sono stati i seggi ottenuti dalla lista Civati contro l’unico della Lista Cuperlo e i 5 di quella dei Renziani.
Un risultato eccezionale ottenuto con la sola forza delle nostre idee senza l'apporto di apparati di partito, pacchetti di tessere, deputati, consiglieri o assessori... dimostrazione del fatto che la passione politica quando è autentica è contagiosa... grazie.

Il comitato per Civati di Milazzo

^^^^^^Fonte Web (Messina oggi)
Di seguito la nota diffusa da Piero David (Area Civati di Messina): L’area Civati esprime molto apprezzamento per il successo della giornata di ieri. L’elettorato del PD si è dimostrato molto più maturo e responsabile dei propri dirigenti. Ha premiato chi si è presentato in discontinuità col passato, ha punito chi negli ultimi anni ha gestito il partito.
Ed, anche se in piccola parte, ha riconosciuto a Civati la capacità di rappresentare una sinistra giovane, moderna ed avanzata che parla coi movimenti, e che nel cambiamento ha posto la sua sfida principale.
Il risultato del gruppo a sostegno di Civati nella città di Messina dove raggiunge l’area Cuperlo, e in altri importanti centri della provincia (Milazzo, Capo d’Orlando, Gioiosa Marea, Taormina, Satnta Teresa) dove si attesta secondo dietro Renzi, ed altri ancora (come San Pier Niceto) dove l’area Civati è davanti alle altre, premia il lavoro fatto negli ultimi mesi da un gruppo di persone che, senza il sostegno di deputati e apparati, ha riportato l’iniziativa politica nei territori e che ha intenzione di continuare a lavorare per costruire un partito democratico ed un gruppo dirigente nuovo nella provincia di Messina.

Messina:  Quanta strada da quel 23. luglio 2013, 
giorno della presentazione dell'area di riferimento del candidato alla segreteria nazionale del partito,.  slogan " CON CIVATI UN PD RINNOVATO E DEMOCRATICO".
A illustrare la nuova corrente dell’area critica del Pd, c’erano, al Salone degli Specchi di Palazzo dei Leoni, i promotori messinesi, Piero David e Giuppi Siracusano, oltre alla delegata per la Sicilia dell’area Civati, Valentina Spata.
Presenti anche esponenti della provincia: Francesco Barone del Circolo di Raccuja e Sebastiano Casablanca di Santa Teresa di Riva.
Delle ragioni di politica nazionale e di quelle interne al partito inerenti questa scelta, ha iniziato a parlarne David, che ha, innanzitutto, rilevato “le difficoltà del Partito democratico a portare avanti propri temi e, soprattutto, l’incapacità di superare la crisi economica.
Quello attuale – ha spiegato – è il Parlamento più giovane e rinnovato nella storia della Repubblica: una condizione favorevole per le riforme”. Cosa che, invece, fino ad ora le cronache quotidiane hanno testimoniato avvenire con grandi difficoltà, dando vita a quel gruppo di dissidenti all’interno del Pd, di cui fa parte proprio Civati.
Sulle questioni interne, David ha sottolineato che “il prossimo congresso nazionale del Pd è molto più importante degli ultimi due, perché, se prima era accettato un modello di partito basato solo sugli eletti – deputati regionali e nazionali -, annullando il dibattito interno, adesso, invece, bisogna ricostruire un partito veramente democratico, oppure il Pd va in declino, destinato negli anni a scomparire. Vogliamo un partito, dunque, in cui si discute e si forma la classe dirigente, costituita dai più bravi e non da chi porta più voti”.
Una maggiore attenzione alla base e al territorio, è stata richiesta anche da Casablanca e Barone.
Quest’ultimo ha pure sottolineato la “questione morale”riportata in auge negli ultimi giorni sia a Messina che a livello regionale, dopo gli arresti riguardanti la vicenda Formazione e su cui lo stesso Civati si è già espresso, condividendo le parole di Palazzotto di Sel, che ha definito il "modello Messina" un “bancomat elettorale”.
Su questo argomento Barone ha ribadito: “Il Pd non è un luogo per gli impresentabili. Non ci sono più scuse”.
“Il profilo nazionale – ha poi detto Siracusano – si intreccia con i problemi che il partito sta vivendo a livello locale”. Il giovane esponente del Pd ha tracciato poi l’analisi della perdita d’identità, dovuta a quella “fusione a freddo” tra Ds e Margherita “che andava gestita diversamente”.
“Bisogna partire, dunque, dal processo fondativo – ha dichiarato -, e decidere dove collocare il Pd in Italia e in Europa”.
A calarsi ancora di più nella realtà territoriale è stata Spata, che si è presentata come “quella “pazza” che ha sostenuto a Ragusa il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, mentre una parte del Pd sosteneva il candidato di Cuffaro” e, quale sindacalista del Confsal, come colei che invitato i lavoratori degli enti di formazione a denunciare i dirigenti corrotti, utilizzando il “coraggio delle idee”, perché “altrimenti facciamo il male di noi stessi e degli altri”.
“Il Pd deve fare un’autocritica – ha affermato Spata -. Il voto di Grillo va analizzato per bene: non è solo un voto di protesta. In Sicilia il territorio è stato abbandonato dal Pd”.
Per tale motivo è stata già chiesto a Civati attenzione per il Mezzogiorno, elaborando anche un manifesto per il Meridione: “Dalla crisi l’Italia intera può ripartire, valorizzando le risorse del Sud”.
Su Civati, poi, Spata ha riferito di una candidatura fondata non sulla persona, bensì su un programma: “Ho ascoltato tutti i candidati alla segreteria, ma l’unico con cui ho parlato di contenuti è stato Civati”.
“Lo spirito del nostro gruppo – ha, infine, precisato anche Spata – è di riprenderci la fiducia delle persone attraverso il coinvolgimento. Non possono essere i deputati regionali a dettare la linea del partito, perché sul territorio ci stiamo noi e noi sappiamo quali sono le esigenze della gente”.(tratto fonte Web  dal MessinaOggi)

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