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Milazzo, lettera aperta degli studenti del liceo artistico "Renato Guttuso"



Pubblicato Lunedì, 16 Dicembre 2013 
Scritto da F.D.G.

Gli studenti del Liceo artistico milazzese, impegnati questa mattina in un corteo che ha sfilato per le strade cittadine fermandosi davanti al Comune per un sit-in di protesta, hanno poi deciso di dare un seguito alla loro presa di posizione procedendo con l’occupazione del “Renato Guttuso”. A tal proposito Elena Rosania, rappresentate d’istituto, ha espresso la speranza che questa occasione non rimanga fine a se stessa: “vogliamo dare un segnale forte, giunto dopo 20 anni di silenzio del liceo; noi sentiamo invece partecipi a quello che succede, a Milazzo come in tutta Italia”.

Pubblichiamo di seguito l’appello degli allievi, diramato alla stampa e rivolto alla dirigente scolastica e alle autorità:
“La comunità degli studenti del Liceo Artistico “Renato Guttuso “ di Milazzo comunica alle SS.LL. di avere assunto, ad ampia maggioranza, la sofferta decisione di occupare l’istituto: cioè quella scuola della quale si sentono parte integrante e fondamentale, della quale menano, da sempre, orgoglioso vanto.
La preoccupazione crescente per il futuro di questa realtà scolastica, la sordità degli interlocutori istituzionali, pure più volte aditi dalla Dirigenza del liceo, la necessità di implementare, ormai urgentemente, nuovi e trasparenti percorsi riguardanti sia l’organizzazione interna all’istituto (maggiore democrazia, trasparenza nelle decisioni, ascolto autentico delle richieste e dei bisogni degli studenti e dei loro rappresentanti, coinvolgimento non rituale ma effettivo e fecondo del corpo docente nelle decisioni cruciali per la vita dell’istituto, pur nel riconoscimento delle prerogative di sintesi ultima e di scelta proprie del Dirigente) sia il momento dialettico con le Autorità scolastiche, istituzionali, politiche.
Pretendiamo ascolto, invochiamo scelte coerenti e congrue rispetto alla straordinaria severità dei nodi problematici con i quali ci si confronta, richiamiamo tutti ad una rinnovata modernità nell’approccio culturale volto alla ricerca delle soluzioni più valide attinenti il futuro della formazione scolastica. Pretendiamo centralità, perché qui, nel tornare ad investire nell’istituzione scolastica, “si parrà la nostra nobilitate” di popolo e di nazione perché è qui che si forgiano i cittadini del domani, la civiltà del domani.
Con noi, insieme a noi, decine e decine di altri istituti sono oggi occupati sulla base proprio delle considerazioni dianzi formulate.
Vogliamo e dobbiamo esserci! Non ci piace l’azione di forza, desideriamo il dialogo e l’approccio razionale al cimento che le criticità attuali ci impongono, ma avvertiamo in questo momento la necessità (e la responsabilità) irrinunciabile all’affratellamento con tanti altri ragazzi e giovani studenti, un’intera generazione che si vede, ormai, defraudata del suo futuro, delle sue speranze, delle sue legittime aspettative.
Non danneggeremo, non imbratteremo, non verremo meno a principi di etica e di civiltà che vorremmo, invece, rifondare in un Paese che ci propone, senza requie alcuna e con un continuo bombardamento mediatico, modelli di sconvolgente bassezza morale.
In pieno accordo con la Dirigenza del Liceo Artistico di Milazzo ci chiediamo, con forza ed indignazione ormai inestinguibile, se:
$1- “ È mai possibile che una popolazione scolastica di circa 850 alunni debba svolgere attività didattica in condizioni di assoluta precarietà, con sedi che sorgono in area dichiarata ad alto rischio ambientale per la presenza di industrie quali la raffineria Mediterranea e la Edi Power?
$1- È mai possibile che nelle nostre tre sedi di Milazzo non debba esistere un locale da destinare a palestra?
$1- È mai possibile che nelle nostre tre sedi di Milazzo non debba esistere un locale da destinare ad aula magna?
$1- È mai possibile che la provincia regionale di Messina debba pagare affitti onerosi ogni anno per locali non idonei allo svolgimento di attività didattiche?
$1- È mai possibile che i locali adibiti ad aule, laboratori ed uffici non debbano rispettare gli standard di legge?
$1- È mai possibile che non debba essere rispettata l’igiene e la sicurezza sul posto di lavoro?
$1- È mai possibile che non si riesca ad appaltare un’opera pubblica perché le istituzioni (Provincia regionale di Messina e Comune di Milazzo) da anni, non trovano un punto d’incontro su argomentazioni facilmente superabili?”
Ma ci chiediamo altresì, e questa volta in serrata dialettica con la summenzionata Dirigenza del Liceo Artistico di Milazzo, se:
$1- È mai possibile non avere ancora promosso, come scuola, un momento serio e ponderato di riflessione sull’impatto ambientale di una raffineria che ci sta avvelenando e che soprattutto sui più giovani, attraverso le sue emissioni venefiche, sta provocando danni, anche genetici, ormai quantificati dalla stessa Università di Messina?
$1- È possibile avere un dialogo piano, sereno, civile, staremmo per dire “empatico”, con la citata Dirigenza?
$1- È possibile ottenere trasparenza e puntualità di informazione relativamente alle vicende che attengono al futuro della nostra scuola?
$1- È possibile porre rimedio ai costi elevati dell’iscrizione e della frequenza scolastiche, con contributi volontari trasformati in veri e propri balzelli, che gravemente confliggono con il diritto allo studio di tanti studenti?
$1- È possibile disporre, finalmente, di locali idonei e salubri e di materiale adeguato di talchè allievi e professori possano vedere riconosciuta la dignità dell’impegno nei rispettivi ruoli di discente e docente componendo nel modo più efficace quel magnifico binomio che è alla base del significato autentico di apprendimento e, quindi, di cultura?
La nostra occupazione non è prevaricazione o atto violento, è voglia di dialogo, di partecipazione ai processi politico-istituzionali in corso in ambito nazionale e sovranazionale, è sperimentazione di autonomia, di autogestione, di presa di coscienza tese a proiettarsi verso un futuro possibilmente diverso da un oggi vissuto come annichilente e privo di ogni prospettiva.
Stateci vicini, Renato Guttuso lo farebbe senza remora alcuna!!”


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