Tour di Salvini in Sicilia, dura condanna dei DEM di Milazzo che esprimono solidarietà nei confronti dell’onorevole Miceli
Comunicato
Milazzo, il Circolo del Pd contesta Salvini ed esprime solidarietà nei confronti dell’onorevole Miceli
Il circolo del Partito Democratico di Milazzo esprime solidarietà all’onorevole Carmelo Miceli, deputato siciliano del PD, «per gli inaccettabili attacchi subiti dopo avere annunciato prossime modifiche ai Decreti Sicurezza».
Gli insulti e le minacce sono state indirizzate all’onorevole Miceli a margine dei commenti al post di
Il circolo del Partito Democratico di Milazzo esprime solidarietà all’onorevole Carmelo Miceli, deputato siciliano del PD, «per gli inaccettabili attacchi subiti dopo avere annunciato prossime modifiche ai Decreti Sicurezza».
Gli insulti e le minacce sono state indirizzate all’onorevole Miceli a margine dei commenti al post di
Salvini che aveva condiviso il tweet del deputato siciliano definendolo “disgustoso” «dandolo, così, in pasto ai suoi seguaci».
Un atteggiamento, secondo il circolo del Pd, che «dimostrano – ancora una volta – come circolano nella nostra società atteggiamenti antidemocratici, pericolosi e vili che incitano non solo al razzismo ma anche all’odio ed alla violenza e che è nostro dovere, sia politico che morale, combatterli con l’esempio, nonché con competenza e determinazione, cercando di contrastarli il più possibile. Noi saremo sempre a fianco di quegli uomini che come l’On. Miceli – responsabile Sicurezza del Partito Democratico – difendono i valori della democrazia e dell’’accoglienza e lo fanno con coraggio ed onestà». Il circolo Pd «si rammarica, infine, che tali fatti si siano verificati proprio nel giorno in cui Salvini si trovava a Milazzo e, prima, a Barcellona P.G. Le immagini della sua “passeggiata” ci hanno mostrato un ex Ministro dell’Interno che in barba all’osservanza delle regole che in questo momento impongono ancora il rispetto delle dovute misure di distanziamento sociale, ha perso di vista l’interesse individuale del cittadino e la tutela della sua incolumità personale per continuare la sua crociata elettorale, basata sulla demonizzazione razzista dell’immigrato verso cui vorrebbe puntare la faccia feroce dello Stato, organizzando un tour elettorale vero e proprio con tanto di comizio ed inevitabili illeciti assembramenti».
Al magine del comunicato possiamo affermare , anche a detta di autorevole testate , che il tour del senatore Salvini in Sicilia è stato ancora una volta in flop. Salvini è tornato giorni fa a prendere fischi. Capaci, Porticello, Bagheria, Cefalù, Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo. Il calore con cui i siciliani hanno accolto il leader della Lega Nord è salito con il passare delle ore Aveva programmato passeggiate in tranquillità, al fianco del neo assessore Samonà, del segretario della Lega in Sicilia, il lombardo Candiani, e dei quattro candidati – traditori dei siciliani – che hanno scelto di usare il suo simbolo alle amministrative.
Anche questa volta, però, i siciliani gli hanno rubato la scena.
La Lega Nord in Sicilia non è la benvenuta. Le numerose passerelle in programma si sono trasformate in piccole conferenze stampa sotto la protezione delle forze dell’ordine. Dalle piazze si è inoltre ribadita la volontà di togliere al partito del Nord l’Assessorato dei Beni culturali e dell’identità siciliana.
Nel palermitano le tappe previste erano quattro: Capaci, Porticello, Bagheria e Cefalù. Nonostante il goffo tentativo di evitare le grandi città e di sostare solo qualche minuto in ogni luogo, i contestatori lo hanno raggiunto. Fischi, cartelli e cori: questa l’accoglienza dei siciliani riservata al Capitano.
Le tappe finali del tour, quelle in provincia di Messina, sono state le più frizzanti. Il leader del Carroccio ha scelto i comuni in cui si terranno le prossime elezioni amministrative. Quelle che dovevano svolgersi a maggio e sono state rimandate a ottobre a causa del Covid.
A Barcellona Pozzo di Gotto, presso il Parco Maggiore La Rosa, centinaia di residenti lo hanno accolto con cartelli, striscioni, fischi e cori. Ha dovuto urlare per farsi sentire da quelli che gli stavano davanti e dai pochi sostenitori. Dopo 4 minuti era già andato via.
Non solo applausi hanno accolto la visita di Matteo Salvini a Barcellona Pozzo di Gotto, ma anche una selva di fischi e cori talvolta ben più rumorose delle "ovazioni" riservate al segretario della Lega il quale, a dire il vero, non è sembrato prender bene la contestazione in corso: “Ho una proposta per i cittadini che ululano da sinistra: prendeteveli a carico vostro i signori che sono lì sul balcone, manteneteli voi, tre a testa", ha detto Salvini, indicando un piccolo gruppo di immigrati – ospiti di uno sprar – che stavano assistendo al suo comizio dal balcone di una palazzina.
Nel frattempo, la piazza indetta a Milazzo, sul lungomare Garibaldi, si riempiva. Al segnale dell’arrivo di Salvini, in centinaia si sono mossi in corteo spontaneo verso il borgo di Vaccarella. I manifestanti hanno invaso la strada, costringendo le auto della scorta a cambiare tragitto. Hanno provato a raggiungerlo, ma la celere, ovviamente, si è schierata per difenderlo. Qui non gli è stato concesso nemmeno di fare il comizio.
Ia visita è continuato in una piazza del centro di Milazzo, Piazza Caio Duilio. Anche in questo caso, cambio repentino di programma. Annullata la passeggiata, il temerario Matteo è stato costretto a rintanarsi in un bar per salutare il candidato sindaco della Lega.
Lo scorso venerdi - Salvini era in evidente stato confusionale. In difficoltà, e a corto di idee e parole, a fatica riusciva a farsi sentire dai 4 fan e dai giornalisti.
I siciliani lo sanno bene, la Lega Nord in Sicilia – nel governo della Regione e ad amministrare i Comuni – non ci può stare.
Cosi come , la grande manifestazione del 2 giugno a Palermo ha rappresentato l’inizio di una nuova stagione di lotta per la Sicilia. Una stagione di riscatto, di cambiamento.
Salvini ha proprio scelto il periodo peggiore per fare ritorno in Sicilia. Se pensava di passarla liscia, ha fatto male i conti. Nonostante i comuni in cui è andato contino poche decine di migliaia di abitanti, si è registrata una grossa partecipazione popolare. Anche questa volta i siciliani non si sono lasciati sfuggire l’occasione per urlargli parassita e ladro.
Un atteggiamento, secondo il circolo del Pd, che «dimostrano – ancora una volta – come circolano nella nostra società atteggiamenti antidemocratici, pericolosi e vili che incitano non solo al razzismo ma anche all’odio ed alla violenza e che è nostro dovere, sia politico che morale, combatterli con l’esempio, nonché con competenza e determinazione, cercando di contrastarli il più possibile. Noi saremo sempre a fianco di quegli uomini che come l’On. Miceli – responsabile Sicurezza del Partito Democratico – difendono i valori della democrazia e dell’’accoglienza e lo fanno con coraggio ed onestà». Il circolo Pd «si rammarica, infine, che tali fatti si siano verificati proprio nel giorno in cui Salvini si trovava a Milazzo e, prima, a Barcellona P.G. Le immagini della sua “passeggiata” ci hanno mostrato un ex Ministro dell’Interno che in barba all’osservanza delle regole che in questo momento impongono ancora il rispetto delle dovute misure di distanziamento sociale, ha perso di vista l’interesse individuale del cittadino e la tutela della sua incolumità personale per continuare la sua crociata elettorale, basata sulla demonizzazione razzista dell’immigrato verso cui vorrebbe puntare la faccia feroce dello Stato, organizzando un tour elettorale vero e proprio con tanto di comizio ed inevitabili illeciti assembramenti».
Al magine del comunicato possiamo affermare , anche a detta di autorevole testate , che il tour del senatore Salvini in Sicilia è stato ancora una volta in flop. Salvini è tornato giorni fa a prendere fischi. Capaci, Porticello, Bagheria, Cefalù, Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo. Il calore con cui i siciliani hanno accolto il leader della Lega Nord è salito con il passare delle ore Aveva programmato passeggiate in tranquillità, al fianco del neo assessore Samonà, del segretario della Lega in Sicilia, il lombardo Candiani, e dei quattro candidati – traditori dei siciliani – che hanno scelto di usare il suo simbolo alle amministrative.
Anche questa volta, però, i siciliani gli hanno rubato la scena.
La Lega Nord in Sicilia non è la benvenuta. Le numerose passerelle in programma si sono trasformate in piccole conferenze stampa sotto la protezione delle forze dell’ordine. Dalle piazze si è inoltre ribadita la volontà di togliere al partito del Nord l’Assessorato dei Beni culturali e dell’identità siciliana.
Nel palermitano le tappe previste erano quattro: Capaci, Porticello, Bagheria e Cefalù. Nonostante il goffo tentativo di evitare le grandi città e di sostare solo qualche minuto in ogni luogo, i contestatori lo hanno raggiunto. Fischi, cartelli e cori: questa l’accoglienza dei siciliani riservata al Capitano.
Le tappe finali del tour, quelle in provincia di Messina, sono state le più frizzanti. Il leader del Carroccio ha scelto i comuni in cui si terranno le prossime elezioni amministrative. Quelle che dovevano svolgersi a maggio e sono state rimandate a ottobre a causa del Covid.
A Barcellona Pozzo di Gotto, presso il Parco Maggiore La Rosa, centinaia di residenti lo hanno accolto con cartelli, striscioni, fischi e cori. Ha dovuto urlare per farsi sentire da quelli che gli stavano davanti e dai pochi sostenitori. Dopo 4 minuti era già andato via.
Non solo applausi hanno accolto la visita di Matteo Salvini a Barcellona Pozzo di Gotto, ma anche una selva di fischi e cori talvolta ben più rumorose delle "ovazioni" riservate al segretario della Lega il quale, a dire il vero, non è sembrato prender bene la contestazione in corso: “Ho una proposta per i cittadini che ululano da sinistra: prendeteveli a carico vostro i signori che sono lì sul balcone, manteneteli voi, tre a testa", ha detto Salvini, indicando un piccolo gruppo di immigrati – ospiti di uno sprar – che stavano assistendo al suo comizio dal balcone di una palazzina.
Nel frattempo, la piazza indetta a Milazzo, sul lungomare Garibaldi, si riempiva. Al segnale dell’arrivo di Salvini, in centinaia si sono mossi in corteo spontaneo verso il borgo di Vaccarella. I manifestanti hanno invaso la strada, costringendo le auto della scorta a cambiare tragitto. Hanno provato a raggiungerlo, ma la celere, ovviamente, si è schierata per difenderlo. Qui non gli è stato concesso nemmeno di fare il comizio.
Ia visita è continuato in una piazza del centro di Milazzo, Piazza Caio Duilio. Anche in questo caso, cambio repentino di programma. Annullata la passeggiata, il temerario Matteo è stato costretto a rintanarsi in un bar per salutare il candidato sindaco della Lega.
Lo scorso venerdi - Salvini era in evidente stato confusionale. In difficoltà, e a corto di idee e parole, a fatica riusciva a farsi sentire dai 4 fan e dai giornalisti.
I siciliani lo sanno bene, la Lega Nord in Sicilia – nel governo della Regione e ad amministrare i Comuni – non ci può stare.
Cosi come , la grande manifestazione del 2 giugno a Palermo ha rappresentato l’inizio di una nuova stagione di lotta per la Sicilia. Una stagione di riscatto, di cambiamento.
Salvini ha proprio scelto il periodo peggiore per fare ritorno in Sicilia. Se pensava di passarla liscia, ha fatto male i conti. Nonostante i comuni in cui è andato contino poche decine di migliaia di abitanti, si è registrata una grossa partecipazione popolare. Anche questa volta i siciliani non si sono lasciati sfuggire l’occasione per urlargli parassita e ladro.