FABRIZIO SPINELLI Sindaco comitato promotore
Si è costituito a Milazzo il comitato promotore Fabrizio Spinelli Sindaco per sostenere la candidatura dell'avvocato milazzese alla guida della città.
La candidatura nasce dall'esigenza di dare identità a quella parte di città che non si riconosce nelle proposte politiche in discussione ormai da oltre un anno e che, purtroppo, non hanno avuto la forza e la capacità di unire le migliori risorse ed esperienze che pure Milazzo, negli anni, è riuscita ad esprimere.
L'unica proposta, ad oggi, formalmente presente e competitiva raccoglie però un “magma” di esperienze che hanno già pesantemente condizionato la vita di questa città da oltre vent'anni “trasversalmente” ed “indipendentemente” dal sindaco in carica e dai suoi orientamenti.
Riteniamo che Milazzo debba puntare su uomini con idee all'altezza delle necessità e la giusta determinazione per attuarle, va archiviata la modalità che premia chi porta pacchetti di voti per poi imporre la propria “assenza” al governo ed incapacità ad affrontare il quotidiano. Avremmo preferito (e con piacere sostenuto) chiunque avesse anteposto a quella modalità di aggregazione elettorale, un comune sentire fondato sui principi di capacità, legalità e buon governo. Invece constatiamo che le formule sono sempre le stesse e prediligono la strategia che vede sommare “chiunque” pur di vincere senza, poi, capire, che il giorno dopo servirà governare.
Onestà intellettuale pretende anche che non si eluda una giusta autocritica rispetto all'amministrazione uscente che non è stata estranea a tale regola e che da almeno un anno vede, appunto, la transumanza dei propri sostenitori verso coloro che sembrano poter garantire, solo e comunque, una sedia nelle stanze del palazzo. Siamo quindi in perfetta sintonia con gli umori della città che aveva dato un amplissimo consenso al sindaco uscente e che oggi rimane smarrita di fronte alla situazione di stallo in cui vive senza però metterne bene a fuoco le cause.
Ecco perché, con tali premesse, si è ritenuto più importante dare un segnale di serietà mantenendo una posizione certo difficile, distinta, critica ma tuttavia coerente al mandato ricevuto 5 anni fa dai cittadini piuttosto che sommarsi ai vari trasformismi di chi salta da una coalizione all'altra (o da un sindaco all'altro), ogni volta, sei mesi prima delle elezioni. Alla vigilia delle scelte elettorali che determineranno i prossimi 5 anni di governo, se veramente si vuole cambiare qualcosa, diventa prioritario affrontare queste storiche criticità una volta per tutte e senza “sconti” proponendo un governo smarcato dalle solite logiche, un governo che sia coeso e competente e che si opponga al finto rinnovamento che ogni 5 anni vede cambiare il primo cittadino ma non le “corti” che lo accompagnano. L'invito rivolto da tempo all'avvocato Spinelli, e da questi sin ieri declinato, trova oggi una risposta positiva in quanto è divenuto indispensabile il suo apporto alla guida di un contenitore politico capace di includere sulle idee e che si opponga alla vittoria di uno schema fallimentare già tristemente collaudato. A rendere urgente tale decisione l'apporto politico, faticosamente dissimulato, della lega nord a quella coalizione; un apporto che, a differenza di tutti quelli
che talvolta si ritrovano insieme intorno alla stessa candidatura pur con visioni ideologiche differenti, riteniamo innaturale ed incompatibile con la nostra identità.
Parte dunque una nuova proposta che vuole essere inclusiva e che si fonda sulle idee nata dal confronto quotidiano con la Milazzo che lavora, imprenditori, operai, commercianti, professionisti, gente concreta che vuole soluzioni non cortesie, che chiede persino meno di quello che si potrebbe realizzare se solo ognuno facesse la sua parte e si assumesse le proprie responsabilità senza sentirsi “indispensabili” ma utili, non padroni ma volontari, non numeri ma protagonisti.
La proposta politica di Fabrizio Spinelli è una proposta inclusiva e collettiva fuori dagli schemi partitici che tanto hanno danneggiato Milazzo ma non ostile alla politica quando questa non viene a Milazzo per chiedere voti “sei mesi prima delle elezioni” ma si mette a disposizione durante i 5 anni di governo con atti amministrativi che non guardano i colori ma il bene delle persone.
Milazzo oggi è una città più povera di ieri e non solo sul piano economico ma soprattutto sul piano delle opportunità e delle risorse umane, dei giovani ormai emigrati per carenza di lavoro e prospettiva; è una città che deve rompere lo schema dell'appartenenza e della casacca per passare a quella dell'efficienza e del lavoro prima che le nubi che si addensano all'orizzonte trovino una amministrazione fatta da soggetti forti solo di voti o di clientele invece che un squadra capace di affrontare al meglio i problemi e dare finalmente risposte.
Il Comitato
che talvolta si ritrovano insieme intorno alla stessa candidatura pur con visioni ideologiche differenti, riteniamo innaturale ed incompatibile con la nostra identità.
Parte dunque una nuova proposta che vuole essere inclusiva e che si fonda sulle idee nata dal confronto quotidiano con la Milazzo che lavora, imprenditori, operai, commercianti, professionisti, gente concreta che vuole soluzioni non cortesie, che chiede persino meno di quello che si potrebbe realizzare se solo ognuno facesse la sua parte e si assumesse le proprie responsabilità senza sentirsi “indispensabili” ma utili, non padroni ma volontari, non numeri ma protagonisti.
La proposta politica di Fabrizio Spinelli è una proposta inclusiva e collettiva fuori dagli schemi partitici che tanto hanno danneggiato Milazzo ma non ostile alla politica quando questa non viene a Milazzo per chiedere voti “sei mesi prima delle elezioni” ma si mette a disposizione durante i 5 anni di governo con atti amministrativi che non guardano i colori ma il bene delle persone.
Milazzo oggi è una città più povera di ieri e non solo sul piano economico ma soprattutto sul piano delle opportunità e delle risorse umane, dei giovani ormai emigrati per carenza di lavoro e prospettiva; è una città che deve rompere lo schema dell'appartenenza e della casacca per passare a quella dell'efficienza e del lavoro prima che le nubi che si addensano all'orizzonte trovino una amministrazione fatta da soggetti forti solo di voti o di clientele invece che un squadra capace di affrontare al meglio i problemi e dare finalmente risposte.
Il Comitato