Santa Lucia del Mela: successo della mostra itinerante sulla macchia mediterranea, inaugurata il 5 dicembre - rimarrà aperta fino all'otto gennaio 2017
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L'Avv.to Piera Piera Basile e l'Ing Francesco Cancellieri |
Ospitata dall 'amministrazione comunale di Santa Lucia del Mela, si è svolta nei giorni scorsi l'Inaugurazione della mostra itinerante sulla macchia mediterranea, coordinata dall' Ing. Francesco Cancellieri
Dopo la firma della “Carta dei Comuni custodi della Macchia Mediterranea”avvenuta lo scorso 21 novembre 2016 presso il salone di rappresentanza del Comune di Caltagirone,
La carta dei Comuni custodi della Macchia Mediterranea, progetto educativo”
dopo essere stata ospitata nei Comuni di Messina, Sinagra, Floresta e Librizzi, è visitabile presso i locali del Palazzo ex Carcere di Piazza Milite Ignoto a Santa Lucia del Mela.

Sempre nel Comune Luciese ad arricchire l’evento anche un Convegno sulla Macchia Mediterranea, previsto nel periodo natalizio, che vedrà alcuni studiosi impegnati nella divulgazione scientifica di tutte le tematiche inerenti quest’importante ecosistema, tipico del nostro bioma mediterraneo.
La Macchia Mediterranea rappresenta un’importante riserva mondiale di biodiversità in quanto a fronte della modesta incidenza territoriale, appena il 2%, accoglie più del 20% delle specie vegetali e animali ad oggi censite.
Attualmente nel Bacino del Mediterraneo, a causa della notevole pressione antropica, della diminuzione della fauna, della progressiva desertificazione e dei ricorrenti e devastanti incendi, l’integrità della Macchia mediterranea si trova esposta a minacce oggettive e consistenti.
La Mostra, gode dei patrocini gratuiti del Comune di Santa Lucia del Mela (nonché degli altri Comuni ove è stata ospitata), dell’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU), dell’Arpa Sicilia, della Fondazione Unesco Sicilia, dell’Associazione Fotografi Naturalisti Italiani (AFNI) – Sicilia, dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Messina, dell’Orto Botanico “Pietro Castelli” di Messina, dell’Associazione “O2 Italia”, dell’Associazione “Ambiente è Vita”, dell’Associazione “Fare Verde”, dell’Associazione “Mare Vivo”, dell’Associazione “Il Ramarro Sicilia”, dell’Associazione “Camminare i Peloritani”, è organizzata grazie all’Associazione “Centro Educazione Ambientale (CEA)” Messina onlus e al suo Presidente, l’Ing. Francesco Cancellieri.
Il percorso della Carta dei Comuni Custodi è stato avviato a Caltagirone il 22 novembre 2013 a seguito del seminario sulla flora endemica siciliana, con la Lectio Magistralis tenuta dal prof. Francesco Maria Raimondo, già Direttore dell’Orto botanico di Palermo e Presidente della Società Botanica Italiana.
Dopo tre anni di incontri-dibattito, seminari e convegni in tutta la Sicilia è stato redatto di un documento, poi sottoposto alle diverse amministrazioni, curato da Aurelio Angelini, docente dell’Università di Palermo, Francesco Cancellieri, Presidente della Associazione Centro di Educazione Ambientale di Messina, Renato Carella, Presidente dell’Associazione di Volontariato Ambientale“Ramarro Sicilia”, Giuseppe Lo Paro, docente dell’Università di Messina, Vincenzo Piccione, docente dell’Università di Catania, Francesco Maria Raimondo, docente dell’Università di Palermo e già presidente della Società Botanica Italiana e Salvatore Scuto, già Dirigente dell’Assessorato Regionale BB. CC. AA.
Diverse amministrazioni comunali, tra cui le tre città metropolitane siciliane, hanno aderito con delibera di giunta insieme ad altri enti quali l’Assemblea Regionale Siciliana, ARPA Sicilia, ordini professionali, enti parco, facoltà universitarie ed associazioni di rilievo nazionale.
La Carta dei Comuni Custodi nasce dall’esigenza di mettere in rete i diversi enti territoriali e locali con lo scopo di tutelare le specificità del patrimonio floro-faunistico endemico attraverso la diffusione di progetti di Educazione Ambientale finalizzati e ad indirizzare le amministrazioni verso scelte politico – amministrative di tutela nei confronti di un patrimonio naturalistico di grande pregio ma anche fortemente minacciato.
La Carta dei Comuni Custodi è un “patto d’onore” affinché vengano valorizzate le specificità territoriali e paesaggistiche siciliane oltre che un invito all’unione di intenti tra le diverse amministrazioni locali.