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I Giovani di Torregrotta ripartano dall'appello "AI LIBERI E FORTI AGLI ITALIANI" pronunciato da Don Luigi Sturzo



Sono passati 96 anni dall’appello "AI LIBERI E FORTI" al paese di don Luigi Sturzo per la costituzione del partito popolare italiano, il 18 gennaio 1919.
Erano altri tempi… , dicono in tanti. Perché dopo 96 anni riparlare del pensiero di don Sturzo?
E’ un pensiero che ha già sviluppato la sua idealità oppure non ha trovato gli uomini che hanno creduto in questo pensiero e che lo hanno realizzato?
Di questo ed altro si è discusso oggi (13, giugno 2015 a partire dalle ore 10,30) presso l'Oratorio Parrocchiale Scala Torregrotta
L'evento, organizzato dal Gruppo Civico per Torregrotta in collaborazione con il Centro Internazionale Studi Luigi Sturzo 
Dal titolo "Tra Fede e Politica, Don Luigi Sturzo Operaio Sociale".ha registrato una discreta partecipazione 
I lavori sono stati introdotti dal  Dott. Andrea Nastasi responsabile CISS Milazzo
Ha moderato gli interventi Annù Trifilò Presidente “Associazione Gruppo Civico per Torregrotta”
Sono intervenuti:
Agostino Di Lapi Responsabile CISS Nebrodi, S. Agata Militello
Don Sergio Siracusano Responsabile Ufficio Diocesano per i Problemi Sociali e del Lavoro
Le conclusioni sono state affidate al Dott. Gaspare Sturzo (Pronipote di Don Luigi Sturzo) e Presidente Centro Internazionale Studi “Luigi Sturzo”
Nella marcia di avvicinamento alle amministrative della primavera  2016, Torregrotta vedrà il rinnovo dell’Amministrazione Comunale.
L'attivo gruppo Civico Torrese, reduce da una recente indagine conoscitiva sui servizi e gestione del territorio a Torregrotta 06/02/2015, su un campione, pensiamo poco rilevante rispetto agli residenti (compilati online:e cartacei riconsegnati:
372 questionari compilati online: 141 totale questionari raccolti: 513 questionari bianchi: 10) , fotografa la seguente  situazione per la comunità (vedi allegato )


Torregrotta, con una superficie territoriale di appena 4,22 Kmq. , nasce come Comune Autonomo il 21 ottobre del 1923; era, infatti, un borgo agricolo del Comune di Roccavaldina.Come tutti i comuni rivieraschi ha avuto un eccessivo sviluppo demografico in un arco di tempo relativamente breve, passando, negli ultimi trenta anni, da tre mila abitanti a circa ottomila presenze. Fatto rilevante, soprattutto se messo in considerazione con la carenza di infrastrutture e servizi, che sono rimasti pressappoco quelli di trenta anni fa.
L'iniziativa di oggi, assieme alla passioni politico amministrativa, vuole provare a portare a termine un percorso di ascolto della cittadinanza avviato dal Movimento Civico per recepirne i bisogni ed i progetti legati allo sviluppo futuro del paese.
La crisi attuale dimostra che la politica e l’economia non sanno reggersi da sole, senza che ci sia un sistema valoriale che le trascenda.
I vari interventi hanno ribadito che "Quando questo sistema valoriale viene meno, la politica e l’economia non sono in grado di ricostruirlo da sole. 
L’economia non si salva da sola come pensano i sostenitori del libero mercato e non si salva nemmeno solo con la politica come sostengono i sostenitori dell’interventismo statale. Tutti sentiamo che serve un cambiamento di rotta che è molto di più di semplici politiche economiche o nuovi partiti. 
"Sturzo è importante perché ci aiuta a riflettere sul senso etico e religioso del nostro agire mentre noi siamo abituati a riflettere solo sull’aspetto tecnico del nostro agire.
. La giustizia sociale non è un’utopia, ma ci vogliono uomini onesti e competenti, ma prima di tutto onesti. • La moralità degli uomini politici è un fatto essenziale per restituire valore ideale all’impegno politico e trasformarlo in vera e propria carità politica,
• ma è necessario anche un rinnovamento della coscienza civile dei cittadini, che devono prendere coscienza delle responsabilità politiche e condividere quei valori di base per i quali Sturzo ed altri grandi italiani si sono battuti per tutta la vita. 
I Giovani Torresi partendo dagli insegnamenti di Don Luigi Sturzo sono pronti a scendere in campo in un progetto che:
vuole incoraggiare la comunità ad elaborare, in maniera partecipata, una auto descrizione della propria identità insieme a idee per rendere migliori i luoghi del vivere quotidiano.
Il nostro vuole essere un programma di lavoro che, partendo dall’ascolto dei cittadini e dalla presa d’atto dei loro problemi reali, permette lo sviluppo di una sana, seria, onesta e competente proposta politico-amministrativa.
Amministrare un Comune come il nostro, in tempi di recessione, non è facile. Specie dopo i continui tagli degli ultimi anni alla finanza locale; questo implica una diversa organizzazione dell’Ente, proprio in funzione del reperimento di provvidenze finanziarie, volte a garantire i fondamentali servizi alla persona, da sempre assicurati dai Comuni.
Una così profonda innovazione strutturale a carico degli Enti Locali induce gli Amministratori ad attuare un” modus operandi” completamente diverso rispetto al passato, prevedendo altresì competenze specialistiche al passo coi tempi.
Gli Amministratori dovranno disporre dei mezzi e delle conoscenze adeguate, nonché di collaboratori sempre in grado di reperire nuove risorse; dovranno andare alla ricerca di finanziamenti europei, statali e regionali.

In un momento così grave, soprattutto dinanzi alla sempre più grave crisi occupazionale, occorre mettere appieno a valore le risorse naturali (protezione della costa marina, ripascimento e migliore sistemazione di tutto il litorale, sviluppo del turismo, potenziamento delle strutture turistico alberghiere, ecc.), produttive (valorizzazione della piccola industria ed artigianato locale e del commercio),
difesa del poco territorio rimasto ancora dedito all’agricoltura (commercializzazione dei prodotti agricoli locali), e culturali del territorio, utilizzando la partecipazione attiva e democratica dei cittadini.

Per attivare i principi democratici bisogna garantire una apertura della PA tesa a condividere e a diffondere i propri obiettivi. Per realizzare una vera innovazione a livello urbano c’è bisogno di una forte capacità di visione.
Senza trascurare i bisogni concreti dei cittadini, la città deve rendere visibile l’invisibile, bisogna incominciare a pensare a Torregrotta come ad un progetto in cui le persone devono poter esprimere nel pieno le proprie immaginazioni.
Il cambiamento che si deve avviare deve essere di tipo culturale.
Questo nuovo progetto deve essere costruito con la partecipazione attiva, consapevole e indipendente dei cittadini. Una cittadina creativa trova soluzioni se si dà ai cittadini la possibilità di fare, di agire, di partecipare, bisogna entrare in un’ottica di mentalità creativa.
I temi su cui vogliamo soffermarci sono: la governance urbana, il rilancio dell’economia territoriale, la sostenibilità ambientale, la mobilità intelligente, il ruolo delle tecnologie, ma anche e soprattutto l’attenzione alle famiglie, alle persone, la partecipazione e coinvolgimento dei cittadini.
Scopo di questo lavoro è quello di proporre una base programmatica in cui politica amministrativa, trasparenza, partecipazione attiva e progettazione siano tutti insieme collegati per una Torregrotta più vivibile.
I cittadini sono gli attori principali. Pertanto, i servizi nascono dalle esigenze dei cittadini perché in presenza di scarse risorse si ha la necessità di creare un ambiente diverso con più creatività, dove interagiscono collaborazioni reciproche, in cui condividere le esperienze, far emergere i problemi che non sono stati ancora risolti, creare quindi un rapporto tra cittadinanza e trasformazioni urbane e, nello stesso tempo, promuovere il dialogo tra futuri responsabili politici e la società civile.
Oggi, quando il Consiglio Comunale sta per adottare il nuovo P.R.G., partorito nelle stanze del “palazzo”, ci viene spontaneo chiederci: quanto sarebbe stato importante la partecipazione dei cittadini nella costruzione del nuovo progetto urbanistico, non solo come semplici spettatori, ma come veri co-progettisti capaci di indirizzare e coadiuvare il lavoro degli specialisti in un rapporto paritario di proposta e responsabilità?
La consultazione di tutte le associazioni culturali,sportive,religiose, sindacali, dei progettisti locali, di tutti i residenti a Torregrotta , anche a mezzo di questionari , a mezzo web; poteva essere l’inizio della fase di ascolto, volta alla definizione di obiettivi, priorità e linee di azione per una migliore riqualificazione del territorio.
La consultazione della cittadinanza nel processo di pianificazione e progettazione avrebbe, sicuramente, fatto emergere quel senso di appartenenza alla propria comunità che ancora, purtroppo, nei nuovi residenti manca.
Il progetto deve chiedersi:
• il cittadino cosa vuole?
• le imprese cosa vogliono?
• le istituzioni devono poter permettere, attraverso una piattaforma periferica, di mettere insieme tutti i soggetti coinvolti nel progetto.
• cosa è pronto il cittadino a dare e a ricevere;
• occuparsi del territorio pubblico;
In poche parole, occorre promuovere la partecipazione diretta dei cittadini alla gestione della cosa pubblica tramite un costante dibattito, all’interno dell’Ente Locale, nelle parrocchie, nei circoli ricreativi, sportivi, in tutta la società torrese e tramite web, i cittadini dovranno essere gli attori principali e rappresentare la spina dorsale dello spazio urbano, trasformandosi in cittadinanza partecipata.
Cosa si propone il progetto:
• Incrementare il capitale umano con investimenti finalizzati in formazione, istruzione e ricerca, aiuto alla famiglia .
• Promuovere la cultura nelle sue diverse forme.
• Garantire la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali, fornire servizi pubblici e sociali, garantire una governance trasparente, favorire le strategie di politiche innovative.
• Creare parchi urbani attrezzati per favorire la creazione di spazi verdi a disposizione del cittadino.
• Riqualificare a verde i siti produttivi dismessi e le aree già costruite in rovina e in attesa di ristrutturazione.
• Smaltimento dei rifiuti urbani solidi con il sistema porta a porta ed una idonea raccolta differenziata, per assicurarne uno smaltimento più corretto e per diffondere una cultura corretta del riciclo tra i cittadini.
• Riorganizzare la viabilità urbana attraverso un maggiore utilizzo dei sensi unici, anche finalizzato alla creazione di piste ciclabili e di “mobilità dolce”.
Cosa fare per lo sviluppo dell’economia territoriale:
a. Favorire le economie locali, gli artigianati tradizionali, la vendita diretta di prodotti di propria produzione. Potenziare la produzione e commercializzazione dei prodotti agricoli locali.
b. Contribuire a creare economia e valore aggiunto sul territorio con lo sviluppo del turismo.
c. Al fine di reperire tutte le risorse possibili da destinare agli interventi sociali e produttivi, è necessario puntare su politiche di bilancio rigorose, che facciano della lotta agli sprechi l’obiettivo prioritario. Incrementare le entrate non aumentando il prelievo nei confronti dei cittadini e delle imprese, che già pagano, ma attraverso una tenace azione di recupero dei vari tributi. Così facendo, si può stimolare ed aiutare le imprese locali con riduzione delle tasse e vari tributi locali.
d. Valorizzare il patrimonio esistente correggendo gli errori urbanistici fatti fino ad oggi, e utilizzare meglio le infrastrutture con l’ausilio delle nuove tecnologie.
e. Destinare risorse all’isolamento termico degli attuali edifici (pubblici e privati).
f. Ristrutturazione degli edifici scolastici secondo un’ottica di risparmio energetico o produzione di energie rinnovabili.
Come potrebbe essere la “Governance urbana”:
• Superamento degli apparati partitici “classici” e dell’ideologia politica; lista civica di salute pubblica con larga rappresentanza delle donne(50%). Apertura al dibattito ed al confronto coinvolgendo la Scuola, la Chiesa, il Privato Sociale, i “gruppi” politici presenti nel territorio comunale e la popolazione residente.
• Incarichi politico-amministrativi da attribuire con la condivisione collegiale, o se occorre, tramite un sistema di primarie. Nomine basate sulla preparazione e specificità individuale . Abbattimento del 50% delle indennità di carica. La somma, ricavata dall’abbattimento delle indennità, da utilizzare a favore delle fasce più deboli della comunità torrese.
• Partecipazione attiva dei cittadini alla vita pubblica.
• Servizi sociali efficienti.
• Trasparenza amministrativa e decisionale.
• Realizzare un Piano delle Performance come previsto dal D. Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150 contenente le istruzioni operative in tema di ottimizzazione del lavoro, di trasparenza, integrità e anticorruzione nell’amministrazione pubblica.
• Dare piena attuazione alla legge 142/90(Ordinamento delle Autonomie Locali) in merito alla netta separazione tra i compiti degli Uffici e della Politica nelle varie Amministrazioni dello Stato. Alla Politica le linee di indirizzo, gli obiettivi, la programmazione ed il controllo. Ai dirigenti, senza alcuna intromissione dell’organo politico, la direzione degli uffici e dei servizi ed il raggiungimento degli obiettivi.
• Monitoraggio permanente a livello comunale con partecipazione delle associazioni al monitoraggio, con partecipazioni diretta dei cittadini al monitoraggio, con referendum consultivi per le scelte con impatto strategico sul territorio.
• Inserimento di una norma nei contratti di tutti i dirigenti comunali che lega una parte dello stipendio (pari ad almeno il 30-40%) ai risultati in termini di qualità dei servizi al cittadino.
• Elaborare questionari di gradimento.



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