Milazzo 23.03.2013
di Filippo Lo Schiavo


Protaonista la scrittrice Cinzia Pierangelini, docente di violino, musicista e innanzitutto un’insegnante di violino, professione che lei stessa ma definire stimolante in quanto le permette di restare a contatto con la parte migliore dell’uomo… la sua giovinezza! . vive a Messina. Esordisce nel 2005 con i racconti Dall’ultimo leggio, cui seguono i romanzi Eraclito e il muro (2006), ’A jatta (2008), Un’altra Julia (2009), Sangue garofano e cannella (2011) e i fantasy per ragazzi Draghia, con lo pseudonimo di Kay Pendragon (2008) e Il professor Scelestus (2009). Suoi racconti, vincitori di premi e selezioni, sono stati pubblicati su antologie e riviste letterarie. Nel 2011 vince il premio “Gazzara” al Salone del Libro di Messina.
Alla ribalta della splendida serata il suo libro IN PRINCIPIO ERA IL MARE, di cui gli studenti dell’ITET hanno dato una loro personale lettura ed interpretazione sulla sceneggiatura ricavata dalle loro insegnanti riuscendo a strappare applausi convinti alla folta platea.
Il romanzo è un viaggio, la storia dell’incontro di due giovani: Mohammed, un tunisino che per capriccio intellettuale decide d’imbarcarsi su un gommone di disperati in cerca d’una presunta libertà e finisce a vivacchiare facendo il ‘vu cumprà’ in Sicilia; e Dodo, un diversamente abile abbandonato dai genitori e cresciuto all’ombra del nonno, fascista e violento che lo plagia. La vicenda, che finirà in un’inaspettata tragedia, offre lo spaccato di una ‘piccola’ società, purtroppo assai attuale, assoggettata alla televisione, al consumismo, al preconcetto e all’ignoranza. Accanto, con grazia o rude animalità, personaggi e storie che lasciano nel lettore tracce indelebili: le donne - quasi sospese in un’irreale atmosfera rarefatta -, o Karim, un anziano marocchino sognatore, o Pietro, idealista vile e incapace di tener fede ai propri principi. Sullo sfondo: corruzione e sfruttamento, l’ambiente ospedaliero con le sue bassezze e la sua comica tragicità, una Tunisia elevata a poetica visione e una Sicilia con le sue povertà, il suo mare e le sue umane generosità.
Una storia che è riuscita a toccare il cuore dei presenti, ad infiammare il nervo sensibile di un problema che diviene sempre più pressante, a provocare una reazione, una riflessione, un’intuizione. La lettura di alcune sue pagine ha prodotto il conseguente approfondimento, un ampliamento degli orizzonti e perfino una provocazione qualora fosse necessario. Ospiti: Elio Morabito e Lucio Falcone della Pungitopo, editrice del libro. La preside dell’Istituto Stefania Scolaro che ha collaborato attivamente alla realizzazione degli eventi letterari dei PERCORSI MILAZZESI si è augurata che la manifestazione continui a emozionare e divertire e si è detta certa che l’esperienza tornerà utile ai suoi studenti nel prosieguo del loro corsi di studio.