Auguri Amici della Città
Sentenza Corte Appello ricorso Fondazione Lucifero
Fonte La città di milazzo
Scritto da Redazione
Sabato 05 Gennaio 2013 11:21
La seconda sezione civile della Corte d’Appello di Messina ha rigettato il ricorso della Fondazione Lucifero e dei suoi amministratori contro la Città e i suoi giornalisti, e ha riformato la sentenza di primo grado statuendo che non c’è stato alcun “attacco mediatico”, né “unitario disegno diffamatorio” né “martellante campagna dolosamente preordinata al discredito della Fondazione” da parte del giornale il quale si è sempre tenuto su una “linea di indirizzo editoriale che, in coerenza con gli umori largamente prevalenti nel territorio, ha orientato il proprio impegno in favore dell’istituzione di una Riserva Naturale localizzata” nei terreni che invece la Lucifero aveva dato in locazione a privati per attività turistico-ricettive.
Nel 2002 (e poi, nel 2006, in appello avverso la sentenza di primo grado) il Consiglio d’amministrazione della Lucifero e i cinque membri di esso avevano citato in giudizio l’Editoriale Il Punto, editore de “la Città”, l’allora direttore responsabile della testata Fabrizio Scibilia, e i giornalisti Gigi Billé e Bartolo Cannistrà, accusandoli di avere leso il loro onore e la loro rispettabilità, e chiedendo che fossero condannati a risarcire i danni col pagamento di almeno 50.000 euro alla Lucifero e di altri 50.000 euro per ciascuno degli interessati, oltre che al pagamento integrale delle spese processuali e alla pubblicazione della sentenza su un quotidiano o un periodico regionale.
La sentenza non ha accolto nessuna di queste richieste, ritenendo “senza fondamento la pretesa di condanna degli appellanti”, e ha dichiarato “compensate fra le parti le spese processuali”.
Questo il testo integrale della sentenza:
Sentenza Corte Appello - Fondazione Lucifero
Fonte La città di milazzo
Scritto da Redazione
Sabato 05 Gennaio 2013 11:21
La seconda sezione civile della Corte d’Appello di Messina ha rigettato il ricorso della Fondazione Lucifero e dei suoi amministratori contro la Città e i suoi giornalisti, e ha riformato la sentenza di primo grado statuendo che non c’è stato alcun “attacco mediatico”, né “unitario disegno diffamatorio” né “martellante campagna dolosamente preordinata al discredito della Fondazione” da parte del giornale il quale si è sempre tenuto su una “linea di indirizzo editoriale che, in coerenza con gli umori largamente prevalenti nel territorio, ha orientato il proprio impegno in favore dell’istituzione di una Riserva Naturale localizzata” nei terreni che invece la Lucifero aveva dato in locazione a privati per attività turistico-ricettive.
Nel 2002 (e poi, nel 2006, in appello avverso la sentenza di primo grado) il Consiglio d’amministrazione della Lucifero e i cinque membri di esso avevano citato in giudizio l’Editoriale Il Punto, editore de “la Città”, l’allora direttore responsabile della testata Fabrizio Scibilia, e i giornalisti Gigi Billé e Bartolo Cannistrà, accusandoli di avere leso il loro onore e la loro rispettabilità, e chiedendo che fossero condannati a risarcire i danni col pagamento di almeno 50.000 euro alla Lucifero e di altri 50.000 euro per ciascuno degli interessati, oltre che al pagamento integrale delle spese processuali e alla pubblicazione della sentenza su un quotidiano o un periodico regionale.
La sentenza non ha accolto nessuna di queste richieste, ritenendo “senza fondamento la pretesa di condanna degli appellanti”, e ha dichiarato “compensate fra le parti le spese processuali”.
Questo il testo integrale della sentenza:
Sentenza Corte Appello - Fondazione Lucifero