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Mastio del Castello di Milazzo MEMORIES OF GREEN


Milazzo Evento del 14  settembre 2013 ore 19,00 – Mastio del Castello di Milazzo

Una Personale nell’ambito

Delle Mostre fotografiche Organizzate

dall’Associazione “Io ti Invito…”

Con la partecipazione del Collettivo giovanile “Milazzo Rossa”

MEMORIES OF GREEN

Il “Tremendum et Fascinans” tecnologico nelle società industriali

Un viaggio tra la memoria del passato e le trasformazioni del presente Progetto fotografico di Pina Miceli

L’evento è costituito da:
a) Mostra fotografica di 47 foto di due formati:
- il primo 50 x 70
- il secondo 30 x 45

b) Proiezione di un video della durata di circa 10 minuti da tenersi la sera dell’inaugurazione e da mandare in loop durante tutta la durata della mostra;

c) Conferenza introduttiva sul tema oggetto della mostra:
- Presentazione Dott. Carmelo Rampello Presidente dell’Associazione “Io ti invito…”
- Illustrazione del progetto da parte della fotografa Simona Bonanno e dell’autrice Pina Miceli;
-Giuseppe Restifo Professore di Storia moderna Università di Messina: Paesaggi 'costruiti' segni dei tempi   storici;
- Alessandro Cocuzza: Recupero del contesto;
- Prof. Bartolo Cannistrà: Milazzo negli anni “50 “60 – passaggio dall’economia rurale a quella industriale;
- Prof. Pietro Saitta ricercatore Sociologia generale Università di Messina: Spazi e società a rischio. Ecologia, petrolio e mutamento sociale nel meridione del miracolo italiano.

d) Partecipazione del collettivo giovanile “Milazzo Rossa:
- “Bicicritica” e non solo… come fare massa critica a Milazzo;
- Lettura di poesie intercalate agli interventi dei relatori.
La mostra fotografica sarà fruibile fino al 28 settembre 2013

“Memories of green” nasce quando la fotografa Simona Bonanno (i cui lavori hanno ricevuto numerosi premi e sono stati ospitati dalle gallerie di tutto il mondo), grazie alla quale ho mosso i miei primi passi nel mondo della fotografia, mi chiese se ero interessata a proseguire il percorso lavorando a un “progetto fotografico”. L’idea di impegnarmi nell’ideazione, progettazione e realizzazione di un concept fotografico mi entusiasmò immediatamente, così come pure chiaro mi fu fin dall’inizio l’argomento che avrei voluto trattare: tutti quei tralicci, quelle ciminiere che ogni fotografo si sforza di occultare per catturare scorci di bellezza stavano lì a parlare di qualcosa che quasi pretendeva di essere raccontato. Man mano che si moltiplicavano gli scatti diveniva chiaro, anche a me stessa, che lo “sguardo emotivo” andava prevalendo su quello documentaristico da reportage… E’ così che dalla suggestione “artistica” sono passata alla necessità di un approfondimento su cosa significhi per l’individuo, e per la comunità umana in cui è inserito, vivere in un contesto “paesaggistico” industriale e, nello specifico di Milazzo, in un contesto in cui bellezza e modernità, o post modernità se preferiamo, ora si inseguono, ora si negano vicendevolmente. Il fortunato incontro con gli amici dell’Associazione di fotografia e cinematografia “Io Ti Invito” ha permesso il resto: costruire intorno alla mostra un evento culturale che ci consentisse di ricavare spunti di riflessione, non tanto e non solo sulla questione ambientale che rimane tutta sottostante, ma, piuttosto, su quale modello di società stiamo vivendo e su come tale modello possa influire sulle nostre dinamiche relazionali private e sociali. Ecco che allora la suggestiva cornice storica del Castello di Milazzo, che ospiterà la conferenza il giorno dell’ inaugurazione della mostra, diventa il luogo ideale in cui interrogarsi su cosa siamo stati, cosa siamo oggi e cosa vogliamo diventare. Per chiudere una citazione: “Ogni città riceve la sua forma dal deserto a cui si oppone” (Le città invisibili – Italo Calvino)
Memories of green (un progetto fotografico di Pina Miceli)

I meno giovani tra noi hanno ancora memoria dei filari di gelsomini che coprivano la Piana di Milazzo a perdita d’occhio, della spiaggia di “Acque Viole” che ancora oggi da il nome a una delle vie della città, del Lido delle Rose di Giammoro dove ora insiste la zona industriale del comprensorio.
“Memories of green” non nasce suggerito da una vena nostalgica ma come tentativo di lettura personale del mutato paesaggio, un viaggio tra la memoria del passato e le trasformazioni del presente. L’imponenza degli impianti industriali o l’estensione delle moderne foreste tecnologiche dei tralicci della centrale elettrica si impongono all’occhio del fotografo, come a quello di chiunque osservi, e non devono diventare oggetto di rimozione psicologica. Presenze che raccontano la storia di una trasformazione sociale oltre che paesaggistica e le sue contraddizioni tra aspettative e apprensioni.
Contraddizioni che si manifestano simbolicamente assumendo forma plastica nella struttura stessa degli impianti e nella composizione del panorama: scorci in cui si intravedono, ora convivendo ora contrapponendosi, natura e industrie, antiche vestigia monumentali e ciminiere che svettano altissime verso cieli densi di nuvole, resti di archeologia industriale e cromature scintillanti sotto il sole o alla luce di fari notturni, geometrie improbabili disegnate dai cavi elettrici stesi tra un traliccio e l’altro e nubi fantasmatiche di vapore emerse dalle bocche delle torri di raffreddamento…
Scenografie futuristiche inquietanti e affascinanti al tempo stesso in una sorta di “Tremendum et Fascinans” tecnologico.
Un racconto attraverso le immagini che vuole andare oltre l’analisi o la denuncia, lasciate ai rispettivi ambiti di appartenenza, per approdare direttamente al dato emozionale suscitato da forme, colori, luci e contrasti.

Pina Miceli

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