Fonte: La Città Di Milazzo on line
Scritto da Francesca Ponticello
Genitori agguerriti e in rivolta si sono radunati ieri, nella sala consiliare del Comune, dopo aver chiesto un incontro con l’amministrazione Comunale, alla presenza dell’assessore alla Pubblica Istruzione Stefania Scolaro e all’assessore delegato al bilancio, anche per gli aspetti della politica scolastica, Pippo Midili.
Oggetto dell’infuocata protesta l’aumento dei buoni mensa scolastici e delle tariffe che riguardano i servizi dell’asilo nido e della scuola materna, stabilito da una delibera della giunta dello scorso 15 marzo. Il minimo dell’incremento è stato del 36%, in base al reddito, ma sono state considerevolmente colpite le fasce medie, da 65 a 155 euro. “Non si può – afferma con tono sostenuto una madre- attuare un’azione economica di tal genere a metà anno, quando è anche impensabile spostare i bambini da un ambiente in cui hanno lottato per inserirsi”. Una questione, dunque, per le famiglie, di buon senso e di benessere per i propri figli in aggiunta alla continuità didattica. Un primo rialzo si era già avuto a settembre, ora i genitori, esasperati, domandano di ritirare l’ultimo provvedimento amministrativo e rinviare l’esecutività dell’atto all’inizio dell’anno scolastico. "Un aumento delle tariffe –sostiene un padre- dovrebbe essere quantomeno proporzionato alla qualità dei servizi che, invece, lasciano a desiderare". I genitori devono fornire agli asili nido, ad esempio, i pannolini per i propri figli e molti, silentemente, consapevoli della ristrettezze della cassa comunale, forniscono giocattoli, carta igienica, scottex e quanto altro possa servire.
"Improponibile l’aggravio economico di 50 euro al mese che pesa nel budget delle famiglie che non possono neanche più usufruire della riduzione per il secondo figlio", come sottolinea la rappresentante della scuola materna Walt Disney, Domenica Ruggeri.
“Sappiamo – dichiara il dott. Midili- che quest’azione ci renderà impopolari ma è un’imposizione fatta dalla legge e dallo stato”. L’assessore, infatti, spiega che si tratta di una normativa di legge della Corte dei Conti che ha imposto al Comune di variare le situazioni di tariffa che fino ad oggi non sono state modificate. Necessario, dunque, adeguare i parametri altrimenti il comune sarebbe stato dichiarato al dissesto.
I genitori fremono ed esprimono tutto il loro malcontento, trovando illegittimo e anticostituzionale che sia stato disatteso il contratto firmato per l’anno pedagogico 2010-2011 con regolamentazione unilaterale. Pronta una domanda di protesta in cui si manifesta il forte dissenso per la decisione adottata, contestando la modalità di adozione del provvedimento senza un opportuno preavviso.
Commenti Ercole 2011-04-03 14:22
Caro Domenico, capisco l'amarezza ma il dato di fatto, che dovrebbe servire per una analisi (anche costruttiva) è che il comune è indebitato sino al midollo. Che sia più semplice colpire chi per necessità deve usufruire di un servizio è una abitudine tanto antica quanto di basso livello, ma comunque credo, al di là di chi siede sulla poltrona di sindaco, che il compito è arduo a prescindere; se esistono situazioni che si sono incancrenite per il buon tacere di chi le ha sopportate con gli anni (ato, acqua, lsu......lista lunghissima e nella quale tutti i vecchi amministratori han rimestato) bisogna trovare la capacità di scegliere la strada del recupero di una dignità, per gli amministratori di essere considerati tali, e per i cittadini, avendo la memoria di ciò che è stato fatto "malgrado le promesse".
Citazione 0 #3 DOMENICO 2011-04-03 08:30
PURTROPPO CI TROVIAMO DAVANTI CHE TOCCANO IL TASTO DEI NOSTRI FIGLI PER FARE SOLDI, SOLO CHE LORO HANNO ALTRI MODI PER TROVARE I SOLDI MA NON LO FARANNO MAI PREFERISCONO TOCCARE LE FAMIGLIE PERCHE LI SIAMO TUTTI FESSI PRONTI A PAGARE. COMPLIMENTI A TUTTI QUELLI CHE VOTANDO PINO CREDEVANO NELLE FAVOLE RACCONTATE ADESSO CI PRENDIAMO I RISULTATI
Citazione 0 #2 Ercole 2011-04-02 21:00
Il risanamento amministrativo è fondamentale; credo che i comuni per abitudine siano portati a dare per scontato certe spese inutili passandole per fondamentali......sino all'anno scorso pantalone pagava....poi con i nuovi parametri di legge, bisogna fare di necessità virtù. La cosa che lascia perplessi è la tempistica. Come mai ad aprile? e non ad inizio anno o addirittura anno scolastico? speravano di far quadrare bilanci con recuperi diversi? Brancaleone alle crociate sembrava organizzato meglio!
Citazione 0 #1 Antonio 2011-04-02 14:59
forse non ho capito bene le parole dell'assessore: se non avessero adeguato le tariffe il comune sarebbe andato in dissesto???
se così fosse, ben venga, meglio evitare il dissesto. auspicherei l'applicazione del medesimo zelo in tutti i settori dell'amm.ne, se questo è un inizio ben venga.