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Milazzo, bonifica dell’area cimiteriale: la Coop. Soc. Utopia puntualizza


Milazzo:  bonifica dell’area cimiteriale: la Coop. Soc. Utopia puntualizza
Lunedì 8 agosto 2011- Il comunicato di Francesco Giunta, presidente della coop. soc. Utopia. A seguire, per completezza d’informazione, la nota diffusa alla stampa del presidente del DeM di Milazzo, avv. Giovanni Formica. Si riportata integralmente quanto riporta, sull'argomento, il sito “La Città di Milazzo”, nella rubrica “Agorà”.


Il comunicato della Coop. Siciale Utopia: Chissà se l’avv. Formica e i suoi sodali sanno cosa è l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, chissà se abbiano provato a capire cosa è nella nostra concreta esperienza di “persone che accolgono”, e soprattutto cosa sta significando, nella personale esperienza di ognuno dei venti ragazzi nordafricani, la loro permanenza a Milazzo nella nostra “struttura-ponte”.A noi sembra proprio che agli estensori del comunicato stampa provare a comprendere non importi nulla, perché preferiscono utilizzare l’episodio della “bonifica dell’area cimiteriale”, riportato per altro poco correttamente dalla stampa locale, per il loro tornaconto di botteguccia elettorale da quattro soldi.
Lo dimostra il fatto incontestabile che nessuno di costoro ha sollevato dubbi sulla attività, del tutto analoga, svolta dai “nostri ragazzi” dopo pochi giorni dal loro arrivo, assieme ai volontari di Legambiente di Milazzo, con i quali sono state sistemate le passerelle per l’accesso alla spiaggia dei disabili al Tono. Delle due l’una: o gli estensori del comunicato stampa erano distratti allora o sono in mala fede ora; ai cittadini milazzesi la possibilità di scegliere!
Noi siamo sinceramente indignati per il modo come l’associazione DEM ha trattato l’argomento; capiamo, ahinoi, che è più facile leggere un articolo di giornale e scrivere un comunicato stampa anziché chiedere ai diretti protagonisti o informarsi direttamente; sappiamo poi per esperienza che sulle questioni che riguardano il sociale, la disinformazione, l’arroganza culturale e l’approssimazione è il pane quotidiano di molti, ma certamente ci saremmo aspettati un atteggiamento più intelligente.
Facciamo notare allora che attorno a questa esperienza appena avviata si è attivata una rete di solidarietà che ha coinvolto fino ad ora le Parrocchie del Sacro Cuore e della Chiesa Madre, la Chiesa Evangelica, l’associazione Matumaini, la Legambiente, l’associazione il Giglio, i Servizi della Medicina di base dell’ASL, l’Agesci, il Centro Sportivo Italiano, decine di giovani e meno giovani che hanno chiesto di dare una mano, hanno portato indumenti e generi alimentari.
Intanto diciamo a tutti grazie e lo diremo ancora, molto presto, in un incontro pubblico che servirà per confrontarci sui significati di questa esperienza con tutti coloro che vorranno farlo assieme a noi.
Ma c’è un altro passaggio nel detestabile comunicato dei DEM che vorremmo contestare e cioè quello in cui si ironizza sulla integrazione che, ci si rimprovera di cercare di raggiungere “in un cimitero a suon di pale e rastrelli”. Informiamo l’avv. Formica e i suoi sodali che i nostri giovani amici con la pelle scura, durante le giornate trascorse a Milazzo, pregano nelle nostre chiese cattoliche ed evangeliche, pregano in quella che è la loro attuale casa come fanno normalmente i musulmani, fanno il Ramadan, studiano l’italiano, giocano a calcio nei campetti della città, puliscono la loro casa, vedono la TV, passeggiano e incontrano volentieri chi li viene a cercare, fanno esperienza del lavoro “come è da noi” nelle sue varie forme, festeggiano i loro compleanni, telefonano ai loro cari lontani, sorridono e piangono con noi che siamo sempre con loro giorno e notte. Vorremmo ricordare infine che un tempo il lavoro aveva un valore profondo di riconoscimento di identità personali e collettive per la comunità in cui esso si svolgeva; aveva un valore per i giovani ragazzi che, nell’avvicinarsi ad esso, iniziavano ad assumere comportamenti adulti e responsabili. Vorremmo ricordare sommessamente, perché non amiamo la polemica ma lavoriamo in silenzio, che c’è ancora spazio in questa nostra società per affermare, anche attraverso queste esperienze di “educazione al lavoro”, che i ragazzi e le ragazze non sono condannati/e al “velinismo”, al consumismo come unica possibilità di espressione, alla mercificazione dei loro corpi e delle loro intelligenze.Tranquillizziamo infine la collettività milazzese sugli aspetti amministrativi ed assicurativi ricordando a tutti che l’attività di accoglienza presso la struttura-ponte è gestita da noi in stretto collegamento con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e le sue diramazioni organizzative e monitorata costantemente dall’associazione umanitaria “Save the Children” che ne ha avuto incarico dallo stesso Ministero.Il Presidente della coop. soc. Utopia Francesco Giunta


La nota del presidente dei Dem, avv. Giovanni Formica Sabato 06 Agosto 2011- Fonte: La Città di Milazzo - Agorà
Siamo senza parole. Apprendiamo dalla stampa che il Sindaco e l'assessore all'ambiente Capone “promotore dell'iniziativa”, hanno rilasciato dichiarazioni entusiastiche per avere fatto bonificare l'area del cimitero cittadino ad un gruppo di ragazzi africani, per lo più minorenni, provenienti dal centro di accoglienza di Lampedusa ed al momento ospiti della nostra città che, “muniti di rastrelli, pale ed altri strumenti per la rimozione delle erbacce, … hanno lavorato con grande impegno e con grande entusiasmo, nonostante il gran caldo, restituendo decoro ad una zona che deve essere sempre mantenuta in queste condizioni”. Ci appare singolare che questa anomala forma di ospitalità sia stata definita “un momento di apertura della nostra città a questi ragazzi al fine di favorire quel processo di integrazione che è stato richiesto alle località che accolgono questi gruppi”. Sarebbe divertente, se non fosse drammaticamente triste, indagare con chi, nella circostanza, si siano integrati i nostri giovani ospiti e, tuttavia, i fatti dimostrano, una volta di più, la leggerezza, la superficialità e l'assoluta mancanza di sensibilità del nostro primo cittadino e dei suoi sodali. Siamo cresciuti nel convincimento che quello di integrazione fosse un processo che si nutre dello scambio e del confronto tra le culture, che alimenta la conoscenza e conduce all'apprezzamento dell'altro ed invece impariamo oggi che si raggiunge in un cimitero a suon di pale e rastrelli. Mentre noi pubblicamente ci scusiamo con loro per l'inciviltà dimostrata dalla nostra amministrazione, ci dica, almeno, il Sindaco se per questo lavoro i giovani sono stati retribuiti, come si conviene in un paese civile o, quantomeno, se sia stata stipulata in loro favore una polizza assicurativa contro gli infortuni.
Il Presidente
(avv. Giovanni Formica)
Pubblicato da Vincenzo Lo Presti


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