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Milazzo: Ma dove sta andando il calcio? incontro Teseo - martedi 16.04.2024 , ore 18:00





Ma dove sta andando il calcio? La domanda è d’obbligo.
Tra Ludopatia, Nervosismo, Reazioni immotivate, becere ricadute sul Razzismo, Quali sono i motivi ?
Un fil rouge da cui il pallone non sembra proprio riuscire a districarsi.
Una tema che, l'associazione Teseo , del vulcanico presidente, Dott Attilio Andriolo , e un parterre di illustri personaggi dibatterà, martedì 16 Aprile 2024 , ore 18:00 - Palazzo D'amico - Milazzo
La prima volta nel 1927, quando il derby Torino-Juve salì alla ribalta per un episodio di corruzione che costò la revoca dello scudetto ai granata
Un binomio 'epicò che ha più di 80 anni di vita, un filo rosso che ha tenuto unito il pallone, in Italia e non solo, tra squalifiche, retrocessioni, coinvolgimenti eccellenti, manette soprattutto quando la posta si faceva alta.
Già, perché è con le scommesse che il pallone ha preso la sua peggior deriva, sconfinando dal campo al tribunale, officiando il tradimento dei tifosi; e ogni volta è stata bufera.
La tempesta nel 1980 arriva , dopo l'esposto di due scommettitori: nella polvere e in carcere finirono nomi noti anche del massimo campionato, tra cui Manfredonia e Giordano della Lazio, Albertosi e Morini del Milan, compreso il presidente dei rossoneri, Felice Colombo. Giornate pesantissime, con i campioni del calcio made in Italy portati via in manette dai Carabinieri mentre sullo sfondo andavano in scena i 90 minuti più attesi della settimana.

La giustizia ordinaria assolve allora i giocatori coinvolti, ma quella sportiva usa il pugno di ferro: Milan e Lazio retrocedono in B (per i rossoneri si tratta della prima discesa tra i cadetti): le squalifiche per i calciatori vanno da tre mesi a sei anni. Colpito anche Paolo Rossi, salvato solo dall'amnistia dell'82 grazie alla quale partecipa al fortunato Mondiale in Spagna che porta degli Azzurri di Bearzot il terzo titolo iridato.
Si trattò del primo grande scandalo di illeciti sportivi e partite truccate nella storia del calcio italiano, che portò anche alle dimissioni del presidente federale Artemio Franchi.
Ma anche in epoche più recenti il calcio scommesse è tornato padrone della scena: nel 2001 un'inchiesta su Atalanta-Pistoiese di Coppa Italia, per un presunto tentativo di combine per consentire scommesse pilotate.

Nel 2004 un altro mezzo tsunami: sotto i riflettori dei giudici sportivi finiscono il Modena, la Sampdoria, il Siena e alcuni giocatori noti, tra cui Stefano Bettarini, allora marito della conduttrice tv Simona Ventura, che la disciplinare 'condanna' a cinque mesi di stop. Il Modena evita la retrocessione, blucerchiati e toscani se la cavano con una multa, prosciolto il Chievo, pure finito nella bagarre. Un altro terremoto l'Italia del pallone lo ha vissuto nel 2006, con Calciopoli: ma qui lo scandalo non era per le scommesse, ma per la presunta corruzione di arbitri e di massimi dirigenti di club.
Una bufera - che prosegue ancora nelle aule del tribunale di Napoli - che portò in ambito sportivo alla retrocessione in serie B addirittura della Juventus. E poi il colpo di spugna sui vertici di allora, presidente federale compreso. Ma gli scandali non hanno confini. In Germania nel 2009 quindici persone finirono in manette nell'ambito di un'inchiesta su un giro di scommesse illegali legato a una serie di partite di calcio truccate in una decina di Paesi europei. L'Uefa allora aveva avvertito: sta per scoppiare uno scandalo scommesse di dimensioni europee.
Quest'anno dopo lo scoppio di quello che in molti avevano definito, erroneamente, il nuovo “scandalo scommesse”. Ora tutto tace…come sempre.
Senza voler esprimere alcun giudizio in proposito è chiaro come occorra rilevare quanto si sia continuamente immersi nei richiami verso il gioco d’azzardo e la tentazione di provare la fortuna non sia facile da evitare.
Sotto i riflettori, purtroppo ,anche alcuni giovani calciatori professionisti.
Nell’anno 2022 gli italiani hanno speso per il gioco d’azzardo la bellezza di 136 miliardi di €, una somma che registra l’incremento del 22% rispetto all’anno precedente.
Cosa curiosa, questa cifra supera di alcuni miliardi quello che lo Stato italiano investe per le spese sanitarie (128 miliardi di €). All’interno di questa spesa c’è anche una somma destinata al recupero, riabilitazione delle persone affette da ludopatia.
C’è stato inoltre un maggiore aumento del gioco d’azzardo online rispetto a quello fisico. Il gioco d’azzardo online è uno dei maggiori canali di riciclo di “capitale sporco”. Il gioco d’azzardo online, è opportuno sottolineare, è rivolto soprattutto a coloro che hanno maggiore dimestichezza con i nuovi linguaggi: pensiamo ai giovani che con un clic, in classe, a scuola, nelle loro stanze, a casa, possono giocare evitando quella cosa che faceva un po’ da deterrente e che risponde al nome di controllo sociale.
Insomma un altro aspetto da evidenziare in questo quadro di legalità che riguarda video-lotterie, slot-machine, gratta e vinci, scommesse sportive di ogni genere tra cui appunto quello sul calcio.
Il calcio che spinge molto e promuove il betting attraverso le maglie dei calciatori, con i cartelloni a bordocampo, con i quotidiani sportivi, nelle trasmissioni sportive, prima, durante e dopo la partita.
In un quadro del genere non riusciamo a capire di che cosa ci si sorprenda se un calciatore si spinga oltre e vada a giocare su una piattaforma illegale investendo cifre esorbitanti in base alla disponibilità del suo stipendio. Siamo convinti che il confine tra gioco e malattia possa essere ricalcato pari pari tra legalità e illegalità?
È forse arrivato il momento di fare un pensiero più profondo e maturo in nome del bene comune.
Vediamo ora cosa dice il Regolamento a cui si devono attenere calciatori professionisti e i calciatori tesserati per società professionistiche:

L’articolo 24 del codice di giustizia sportiva FIGC spiega in modo dettagliato il regolamento per calciatori e tesserati in generale. Vige il “divieto di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso i soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della FIGC, della FIFA e della UEFA”. Le sanzioni per chi scommette: “La violazione del divieto… comporta per i soggetti… la sanzione della inibizione o della squalifica non inferiore a tre anni e dell’ammenda non inferiore ad euro 25.000,00 euro”. I calciatori che vengono a conoscenza di tali atti hanno “l’obbligo di informarne, senza indugio, la Procura federale. Il mancato adempimento di tale obbligo comporta per i soggetti (…) la sanzione della inibizione o della squalifica non inferiore a sei mesi e dell’ammenda non inferiore ad euro 15.000,00 euro”.
Le società di calcio attraverso un accordo con Sport Radar hanno cercato, da qualche anno a questa parte, di mettere in guardia i giovani calciatori circa i rischi correlati alle scommesse sul calcio con interventi di informazione-formazione rispetto al match-fixing a cui le scommesse sono legate.
Sport Radar è una realtà multinazionale operante nel settore dei dati sportivi e del contrasto al match fixing. Collabora con le più importanti federazioni e confederazioni calcistiche e sportive nel mondo tra cui FIFA, UEFA e FIGC.
Sportradar collabora, inoltre, stabilmente con le forze di polizia nazionali e internazionali nell’azione di contrasto alle frodi sportive, nonché con la magistratura ordinaria e con gli organi della giustizia sportiva.

Il “Match Fixing” o “Partita sistemata/truccata” è salito alla ribalta negli ultimi anni a causa dei tantissimi scandali legati al calcio scommesse che hanno colpito il calcio italiano e non solo. Chi ha ormai preso atto che gli ambienti dove girano tantissimi soldi e interessi non possano essere lasciati incontaminati dalla malavita, ha provato a prendere un vantaggio proprio da questa situazione. Gli scommettitori che prima cercavano i migliori pronostici ora cercano le gare “fixed = sistemate”.
Alcune università tra cui il dipartimento di neuroscienze del Karolinska Institute di Stoccolma, il dipartimento di psichiatria dell’università di Oxford e il dipartimento di psicologia dell’imperial college di Londra hanno elaborato i più importanti, tra gli oltre 500, studi recenti sul tema delle scommesse.
Un dato ci fa capire come il contesto calcistico sia particolarmente a rischio: se il rischio di sviluppare ludopatia interessa tra 0,5/0,8 cittadini europei su 100, la percentuale sale almeno al 13% tra i calciatori professionisti!
La scarica ormonale che si determina durante le scommesse sportive andrebbe a sostituire l’adrenalina del match, della vittoria, del goal, colmando così le pause tra allenamenti e partite che, un tempo erano dedicate alla socializzazione ed oggi invece vedono i calciatori navigare nella rete e con un certo numero che si collega ai siti di scommesse legali e/o illegali.
Antidoto alla noia, alla routine?
Difficile per me rispondere, non faccio testo: credo di aver giocato qualche volta al totocalcio, acquistato qualche “gratta e vinci” e partecipato a qualche sottoscrizione a premi o tombole. Ho sempre dato grande importanza al valore del denaro guadagnato e la fortuna di aver svolto per più di vent’anni un’attività che mi ha permesso di vivere agiatamente non mi ha mai fatto perdere il senso della misura e l’esempio dei miei genitori e di mio fratello mi ha sempre guidato. Certamente il contesto in cui si cresce e gli incontri che si fanno, possono influire nelle scelte e nei comportamenti.
Detto questo, siamo in pochi a credere quanto emerso nelle sedi legali ossia ad una reale condizione di ludopatia per le persone coinvolte. È anche vero che saremmo in pochi o forse nessuno a non seguire le indicazioni di coloro a cui abbiamo affidato la nostra difesa in ambito legale.
Le condanne comminate ai giocatori di Juventus (Fagioli), Newcastle (Tonali) e Aston Villa (Zaniolo) rientrano nella logica dell’amministrazione della giustizia del nostro Paese. Difficile entrare nel merito dell’equità della durata delle pene inflitte e delle differenti modalità di espiazione.
Sono per la giustizia riparativa che considera il reato soprattutto in termini di danno alle persone da cui consegue l’obbligo per gli autori del reato di rimediare alle conseguenze del loro agito attraverso un coinvolgimento in attività volte a far fronte all’insieme dei bisogni scaturiti da quanto commesso.
Sarà a mio avviso interessante verificare al termine della sospensione dall’attività lavorativa (allenarsi e giocare partite con la loro squadra) e al termine delle attività riparative cui sono stati obbligati, quale sarà il comportamento dei giocatori e se continuerà l’impegno a sensibilizzare coloro che sono a rischio e ad aiutare coloro che invece sono caduti nel dramma della ludopatia.

“Vivi con quelli che possono renderti migliore e che tu puoi rendere migliori. C’è un vantaggio reciproco, perché gli uomini, mentre insegnano, imparano…” (Seneca)




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