Villa Vaccarino. presentazione del libro "Il male non è qui " del giornalista scrittore Gaetano Peocoraro
Sabato 15 luglio alle 19 a villa Vaccarino nuovo appuntamento col Milazzo Cult Festival, iniziativa promossa dalla Pro Loco in collaborazione con Demea eventi ed il Comune.
Ospite della serata sarà il giornalista delle Iene, Gaetano Pecoraro che presenterà il suo libro "Il male non è qui", dialogando col giornalista della Gazzetta del Sud, Nuccio Anselmo. Introduce il presidente della Pro loco, Pasquale Saltalamacchia.
“Il male non è qui”, Sperling & Kupfer ed . 2022, romanzo d’esordio di Gaetano Pecoraro, il noto giornalista e personaggio televisivo che dall’iniziale esperienza di Telejato, passando per trasmissioni come Piazza Pulita e le Iene, ha dedicato gran parte del suo lavoro alle inchieste legate alla mafia e al malaffare, nella natia Sicilia e nel resto del Paese.
“Il male non è qui” è una storia non-fiction che indaga uno dei più grandi misteri italiani, l’incredibile latitanza trentennale di MMD, come viene chiamato nel libro, attuale – forse – Capo dei capi dell’organizzazione criminale conosciuta come Cosa nostra. L’obiettivo dichiarato del romanzo di Pecoraro è proprio quello di gettare luci su tutti gli errori, ma soprattutto sulle complicità tra consorteria mafiosa e pezzi deviati dello Stato, che hanno permesso l’esistenza di tale anomalia all’interno di una democrazia occidentale per un periodo di tempo che appare infinito, dal momento che il suddetto MMD ancora oggi è pacificamente uccel di bosco.
I personaggi di “Il male non è qui” sono pertanto riconoscibili, anche se non vengono nominati o rispondono ad appellativi diversi rispetto alla realtà, così come le città e la cosiddetta “isola”. Nel Giudice, procuratore della città di M., il lettore non tarderà a riconoscere Paolo Borsellino, ultima vittima della lunare strategia stragista di Cosa nostra, mentre altri personaggi, come il protagonista Mimmo Bosso, sostituto e allievo del magistrato eroe morto in Via D’Amelio, o Pino Germi, sbirro di ferro sopravvissuto, nel romanzo e nella realtà, a un sanguinoso attentato sul lungomare di Mazzara, sono meno noti ma ben visibili nella mente di chi conosce le vicende di questo triste capitolo della storia nazionale.
La narrazione romanzesca permette a Pecoraro di svelare numerose trame rimaste ufficialmente in ombra all’interno di un meccanismo nel quale, grazie alle informazioni fornite da chi avrebbe dovuto dargli la caccia, MMD ha sempre avuto la possibilità di tenere un passo avanti rispetto alle diverse procure che hanno tentato di porre fine alla sua latitanza, riuscendo a sfuggire all’ultimo momento all’arresto in innumerevoli occasioni, nonostante un noto punto debole capace di mettere a rischio più volte la sua fuga infinita: la passione incontrollabile per le donne.
Il fantasma diviene, pagina dopo pagina, l’ossessione di Mimmo Bosso che alla sua tentata cattura tutto sacrifica, quasi fosse egli stesso il vero condannato, lasciando aleggiare un dubbio sinistro sopra tutta questa inconcepibile faccenda: è MMD a nascondersi o qualcosa di molto più grande e potente si cela dietro il suo nome, la sua immagine e la sua latitanza senza tempo?