Passa ai contenuti principali

Abbi coraggio e sii gentile!



I 10 pilastri della gentilezza
Era caduta in disuso, ora torna, rilanciata da libri e film. Perché - anche se non è facile - può rivelarsi un'arma vincente. Vi spieghiamo come, con un decalogo

Valeria Petrone

Abbi coraggio e sii gentile! Raccomanda la mamma in punto di morte a Cenerentola, nel film di Kenneth Branagh. Un consiglio prezioso: ingoiate le lacrime, la fanciulla impara a fare della mitezza un’arma vincente. Tra un colpo di ramazza e l’altro sorride e diventa padrona del proprio destino. Come andrà a finire (bene) lo sappiamo. Questione di duro lavoro, non di gran c… (vedi in Pretty Woman).

La gentilezza torna, e non solo al cinema. Dicono basta all’arroganza alcuni libri: una nuova edizione rinnovata dell’Elogio della gentilezza di Adam Phillips e Barbara Taylor (Ponte alle Grazie) e Il piacere della gentilezza. Piccolo trattato sulla buona educazione nell’era globale di Bertrand Buffon (Ediciclo), un agile volumetto da viaggio che ricorda alcuni principi di comportamento utili a tutte le latitudini.

Non basta. C’è chi ci crede profondamente, e cerca di convincere gli altri a uscire dal tunnel autodistruttivo del narcisismo: il network internazionaleWorld Kindness Movement, per esempio, ha appena festeggiato l’apertura di una sede anche in Francia, mentre in Italia l’associazione affiliata Gentletude (per saperne di più: gentletude.com) organizza corsi per tutte le età gestiti da una cinquantina di volontari, e pubblica periodicamente una newsletter: «Ma non siamo invasivi» si preoccupa la presidente,Cristina Milani. Ci mancherebbe.

«Non se ne può più della competizione continua e dell’egoismo sfrenato di questi anni» dice Stefano Caracciolo, professore di Psicologia clinica all’università di Ferrara che tiene corsi di formazione per le aziende e le Asl. «La meritocrazia come sopravvivenza del più forte e arrogante ha fatto il suo tempo. Entrare in relazione con gli altri, creare un buon clima di convivenza significa saper gestire una situazione. In America, è considerato un soft power». Abbiamo dunque chiesto al professor Caracciolo di aiutarci a definire i 10 pilastri della gentilezza. Perché è la qualità che fa la differenza.

1 Gentili non si nasce, si diventa.
I bambini puntano i piedi e strappano i giocattoli gridando “io, io, io”? Cambieranno. Si spera per loro. Ma devono allenarsi duramente. Se si esercitano fin da piccoli a far sedere le vecchiette sul tram, da grandi non si sdraieranno di traverso con i piedi sui sedili.
2 Ma non da soli. La gentilezza è il primo passo nelle relazioni. Significa ritenere l’altro degno di rispetto, ascolto. Se regali un mazzo di rose a una ragazza incoraggi le sue emozioni, i sentimenti.

3 Ingrediente base: la fiducia.
Se temi l’altro come un nemico, difficile comportarsi bene. Scuola e famiglia dovrebbero insegnare ad avere fiducia negli altri. Arrivano dei nuovi vicini? Fai un regalino, come si usa in America. Non ci saranno più risse condominiali.

4 Conviene.
Spiegare con garbo ai pazienti perché il primario non si fa vivo, aiuta a non essere presi per il collo. Dimostrare interesse verso un collega al primo giorno di lavoro, rafforza il senso di appartenenza. Alla Olivetti negli anni Cinquanta regalavano una bicicletta ai neoassunti.

5 Con la crisi, ancora di più.
Si potrebbe obiettare; oggi è un lusso che non ci si può permettere, le carinerie sono una perdita di tempo. Invece no. Proprio ora si deve dar valore a quelle piccole cose che fanno stare bene. A volte basta un sorriso.

6 Aiuta a fare carriera.
Una volta l’impiegato gentile era il babbeo del gruppo. Ora è il più furbo: ha capito che l’attenzione agli altri crea coesione. Non si tratta di strumentalizzare il proprio ruolo; però una buona parola oggi, una domani, e i collaboratori daranno il meglio. Un manager gentile è autorevole.

7 È un deterrente.
Importante per smontare l’aggressività (altrui e nostra). Mi tamponano: aggredisco l’energumeno che era al cellulare e non ha frenato? Meglio sorridere e cercare una soluzione pacifica. Chiedere all’investitore «Si è fatto male?» facilita la trattativa.

8 Conta l’originale, non le imitazioni.
La gentilezza è reciprocità, non strumentalizzazione. Non meccanica ripetizione di lezioni imparate controvoglia, come le buone maniere. Si cede il posto alla donna incinta non perché ce l’hanno insegnato ma perché è giusto.

9 Parole chiave: generosità, autenticità, empatia.
Bisogna mettersi nei panni degli altri: quando si è in coda al supermercato, far passare avanti chi ha fretta e un carrello semi vuoto non costa niente. La prossima volta potrebbe toccare a noi.

10 Niente: mors tua, vita mea. Meglio: vita tua, vita mea.
Più facciamo cose per gli altri, meglio stiamo noi. Con la gentilezza, diamo il meglio e facciamo un figurone, anche con noi stessi.

Ti potrebbe interessare anche...




Post popolari in questo blog

MERI': DOPO UNA BRILLANTE CARRIERA VA IN PENSIONE IL COMANDANTE DELLA POLIZIA MUNICIPALE MARIANO BUCCA

MERÌ’ (ME):  Con un commuovente discorso, seguito da un rinfresco, si è concluso il 31 gennaio 2024, il percorso lavorativo del Comandante della Polizia Municipale, Mariano Bucca, in servizio presso il Comune di Merì,   fin dal lontano 1 Aprile del 1982. Da allora il suo percorso professionale   è stato sempre in salita, ricoprendo, per ben quattro anni, fino al 2017, l’incarico di Responsabile dell’Area Economico Finanziaria presso il Municipio di   Nell’agosto del 2017, il Comandante Bucca, pur rimanendo di ruolo presso lo stesso Comune, su sollecitazione del Sindaco di Torregrotta, Dott. Corrado Ximone, accetta l’incarico di Comandate del Corpo di Polizia Municipale e, qualche anno più tardi, accetta anche l’incarico di Responsabile del Settore “Amministrativo e Servizi alla Persona”.  A tal proposito, con un provvedimento di giunta municipale, lo stesso Bucca, riceve un encomio per gli ottimi obiettivi raggiunti, in seguito alla dirigenza per i suoi compiti d’ufficio. L’encomio d

MERÌ (ME): DUE AREE DI UFFICIO TECNICO PER 2.324 ABITANTI E L’IMPIANTO DI RISCALDAMENTO DELLA SCUOLA PRIMARIA VETUSTO CON RISCHI PER LA SICUREZZA DEGLI OCCUPANTI

 Merì (Me): “ La scuola primaria di Via Mulino presenta diffuse perdite all’impianto idrico di adduzione ai bagni, con conseguente pericolo di ammaloramento delle strutture, e tracce di efflorescenze tali da comportare il sollevamento di alcune piastrelle di rivestimento con rischio di improvviso distacco. L’impianto di riscaldamento risulta, altresì, vetusto CON RISCHI PER LA SICUREZZA DEGLI OCCUPANTI ” . E’ quanto si legge nella Delibera di Giunta n. 25 del 17 Febbraio 2024, con la quale si richiede alla Regione un finanziamento per interventi di manutenzione straordinaria presso l’edificio scolastico di Via Mulino. Attualmente la Scuola è riscaldata con stufe elettriche acquistate e fornite dal Comune. A sollevare la questione della mancata fornitura di gas metano presso l’edificio scolastico, in primis, per ben due volte , è stata la Consigliera Comunale di opposizione, Giusi Cicciari. L’ex assessore e attualmente Consigliera Comunale indipendente, Rossana Alleruzzo, pr

MERI’ (ME): NOMINA DEL COMMISSARIO AD ACTA PER PROVVEDERE ALLA DEFINIZIONE DI TUTTI GLI ADEMPIMENTI NECESSARI AL PIANO REGOLATORE GENERALE

  Merì (Me) : In qualità di consiglieri dobbiamo chiedere scusa ai Cittadini di non essere stati abbastanza vigili, ma L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DOVREBBE CHIEDERE SCUSA PER QUESTA ENNESIMA MANCANZA DI EFFICACIA, EFFICIENZA, ECONOMICITA’, TRASPARENZA E SENSO DI RESPONSABILITA’ NEI CONFRONTI DEI CITTADINI”. Si chiude così la dura nota dei consiglieri comunali indipendenti di Merì, Rossana Alleruzzo e Marco Raffa, indirizzata al Sindaco, dott. Gervasio Bonansinga, al Segretario Comunale, Dott.ssa Andreina Mazzù, ai consiglieri comunali e all’Assessore del Territorio Ambiente, avente come oggetto: Interrogazione Piano Urbanistico Generale (P.U.G.): stato dell’arte e commissariamento amministrazione. L’interrogazione dei due consiglieri nasce dalla scoperta causale, attraverso internet, della nomina del Commissario ad acta presso il Comune di Merì per provvedere alla definizione di tutti gli adempimenti necessari al Piano Regolatore Generale, del R.E. e delle eventuali PP.EE. I consi