La Commissione straordinaria di liquidazione ha approvato una delibera con la quale propone alla giunta comunale l’adozione della modalità semplificata di liquidazione dei debiti sino ad ora censiti ed ammissibili del periodo del dissesto dell’ente, pari a euro 55.293.343,22, dando atto che tali importi potrebbero essere suscettibili di incremento o di variazione.
l’adozione della modalità semplificata
Dispositivo dell'art. 258 TUEL
1. L'organo straordinario di liquidazione, valutato l'importo complessivo di tutti i debiti censiti in base alle richieste pervenute, il numero delle pratiche relative, la consistenza della documentazione allegata ed il tempo necessario per il loro definitivo esame, può proporre all'ente locale dissestato l'adozione della modalità semplificata di liquidazione di cui al presente articolo. Con deliberazione di giunta l'ente decide entro trenta giorni ed in caso di adesione s'impegna a mettere a disposizione le risorse finanziare di cui al comma 2.
2. L'organo straordinario di liquidazione, acquisita l'adesione dell'ente locale, delibera l'accensione del mutuo di cui all articolo 255, comma 2, nella misura necessaria agli adempimenti di cui ai successivi commi ed in relazione all'ammontare dei debiti censiti. L'ente locale dissestato è tenuto a deliberare l'accensione di un mutuo con la Cassa depositi e prestiti o con altri istituti di credito, con oneri a proprio carico, nel rispetto del limite del 40 per cento di cui all'articolo 255, comma 9, o, in alternativa, a mettere a disposizione risorse finanziarie liquide, per un importo che consenta di finanziare, insieme al ricavato del mutuo a carico dello Stato, tutti i debiti di cui al commi 3 e 4, oltre alle spese della liquidazione. E' fatta salva la possibilità di ridurre il mutuo a carico dell'ente.
3. L'organo straordinario di liquidazione, effettuata una sommaria delibazione sulla fondatezza del credito vantato, può definire transattivamente le pretese dei relativi creditori, anche periodicamente, offrendo il pagamento di una somma variabile tra il 40 ed il 60 per cento del debito, in relazione all'anzianità dello stesso, con rinuncia ad ogni altra pretesa, e con la liquidazione obbligatoria entro 30 giorni dalla conoscenza dell'accettazione della transazione. A tal fine, entro sei mesi dalla data di conseguita disponibilità del mutuo di cui all'articolo 255, comma 2, propone individualmente ai creditori, compresi quelli che vantano crediti privilegiati, fatta eccezione per i debiti relativi alle retribuzioni per prestazioni di lavoro subordinato che sono liquidate per intero, la transazione da accettare entro un termine prefissato comunque non superiore a 30 giorni. Ricevuta l'accettazione, l'organo straordinario di liquidazione provvede al pagamento nei trenta giorni successivi.
4. L'organo straordinario di liquidazione accantona l'importo del 50 per cento dei debiti per i quali non è stata accettata la transazione. L'accantonamento è elevato al 100 per cento per i debiti assistiti da privilegio.
5. Si applicano, per il seguito della procedura, le disposizioni degli articoli precedenti, fatta eccezione per quelle concernenti la redazione ed il deposito del piano di rilevazione. Effettuati gli accantonamenti di cui al comma 4, l'organo straordinario di liquidazione provvede alla redazione del piano di estinzione. Qualora tutti i debiti siano liquidati nell'ambito della procedura semplificata e non sussistono debiti esclusi in tutto o in parte dalla massa passiva, l'organo straordinario provvede ad approvare direttamente il rendiconto della gestione della liquidazione ai sensi dell'articolo 256, comma 11.
6. I debiti transatti ai sensi del comma 3 sono indicati in un apposito elenco allegato al piano di estinzione della massa passiva.
7. In caso di eccedenza di disponibilità si provvede alla riduzione dei mutui, con priorità per quello a carico dell'ente locale dissestato. E' restituita all'ente locale dissestato la quota di risorse finanziarie liquide dallo stesso messe a disposizione esuberanti rispetto alle necessità della liquidazione dopo il pagamento dei debiti.
Nel provvedimento dell’Osl si quantifica in almeno euro 11.064.616,63 il fabbisogno presuntivo della Commissione per formulare proposte transattive al 60 per cento e ci si riserva una ulteriore quantificazione del fabbisogno reperibile per transigere ulteriori passività quali i debiti rilevati di ufficio per i quali – scrive la Commissione – è tutt’ora in itinere la definizione.
L’organo presieduto dalla dottoressa Giulia Rosa e composto dalla dottoressa Anna De Salvo e dal dottor Filippo Donato, ha chiesto alla giunta Formica di esplicitare formalmente – con deliberazione – l’adesione o meno alla procedura semplificata, “provvedimento che dovrà essere adottato entro 30 giorni, con l’impegno ad individuare le risorse finanziarie necessarie alla definizione transattiva dei debiti rilevati”.
Secondo il prospetto inserito nella deliberazione dalla Commissione, alla data del 27 dicembre il debito del Comune nei confronti dei creditori, in virtù delle istanze ricevute (657) ammonta ad euro 26.344.325,30. Di questi una quota pari al 30 per cento potrà essere liquidato mediante transazione al 60 per cento.
In aggiunta a queste somme ci sarebbero altri 28 milioni di euro di debiti rilevati dall’ufficio che, per la stragrande maggioranza sono riconducibili a sentenze e/o contenziosi in essere per alcuni dei quali sono intervenuti anche pignoramenti e procedure di ottemperanza con nomine di commissari ad acta. L’Osl, tuttavia avrebbe rilevato che alcuni di questi debiti segnalati, quantificabili in circa 10 milioni di euro non presentano i requisiti giuridici e contabili per essere qualificate come passività certe, liquide ed esigibili e come tale non paiono allo stato ammissibili alla massa passiva.
Quanto alla situazione creditizia del Comune, la Commissione rileva che sempre al 31 dicembre 2014 – data presa in considerazione per il dissesto – risultano residui attivi per oltre 27 milioni di euro. Tenuto conto però che il trend di riscossione registrato nel Comune di Milazzo nel quinquennio si attesta intorno al 21 per cento delle entrate, l’Osl ha deciso di prevedere come introiti circa 7 milioni e mezzo di euro. Quanto all’alienazione di immobili comunali, sulla scorta dell’elenco ricevuto dal servizio “Patrimonio” è stata fatta una stima complessiva di poco inferiore ai 5 milioni di euro.