Sabato 27 aprile 2013
Per Catalano è l'ora di chiudere i conti. Promozione matematica a un passo (Foto F.Pernice)
La pancia non è ancora
piena, manca la frutta. Ma basta una ciliegina per saziarsi e dire
ufficialmente addio a una categoria che ci ha tenuti prigionieri per
cinque anni. Ci sentiamo tutti già in Lega Pro, è vero. Abbiamo
festeggiato senza strafare, è stato bello, ora serve l'aritmetica per
chiudere poi in casa con lo scudettino promozione già sul petto. E
allora, a Ragusa, è vietato sbagliare. Nessun calo di tensione, perchè
il Messina troverà un avversario tosto, inguaiato fino al collo, che
battaglierà su ogni pallone. Catalano e i suoi ragazzi questo lo sanno e
il tecnico ci ha fatto ultimamente il callo. "Finora i nostri avversari
li abbiamo trovati sempre agguerriti. Ora ci tocca il Ragusa che vorrà
batterci dopo la partita persa male a Licata. Ce la metteranno tutta per
crearci problemi, ma noi andremo lì anche per vincere. Dopo 17 partite
di fila vogliamo mantenere la nostra imbattibilità. A Ragusa dobbiamo
chiudere il campionato. Partiremo per vincere la partita. Se arriva un
pareggio, per carità, lo accetteremo, perchè in campo c'è anche un
avversario da rispettare".
- Un orecchio a Torre Annunziata?
"Ho letto che i giocatori
del Savoia sono stati contestati. Il Cosenza troverà un ambiente caldo
perchè gli uomini di Amura vincendo potrebbero riagguantare un
piazzamento play off. Comunque noi dobbiamo pensare al Ragusa, perchè
vogliamo chiudere matematicamente il campionato".
- Immagini una festa bis al "S. Filippo" contro la Nissa?
"Sarebbe bello avere
un'altra cornice di pubblico come domenica scorsa. Le emozioni che
abbiamo provato con diecimila tifosi allo stadio non la dimenticheremo
mai".
- Catalano già blindato? La panchina non te le tocca nessuno...
"Beh, spero proprio di sì,
anche se la società non mi ha comunicato nulla di ufficiale. Ma sono
tanti anni che sono con loro, ci conosciamo bene. Credo che continueremo
insieme quest'avventura con il Messina".
- Tornerai in Lega Pro. Ma è vero che è più facile allenare in questa categoria?
"E' un campionato
totalmente diverso. La D è molto difficile, devi fare i conti con tante
variabili. La regola degli under, certi arbitraggi, avversari con scarsa
tecnica e molta corsa. In Lega Pro molte cose sono diverse, ma c'è
tempo per parlarne, anche perchè vorremo essere tra i protagonisti di
quest'autentica corsa ai primi nove posti per accedere alla Serie C
unica".
Fonte PIANETA MESSINA
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