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Una serata tra Milazzo e Messina (le foto) Pubblicato da peppecaridi su 18, agosto, 2008

 Una serata tra Milazzo e Messina (le foto)

Pubblicato da peppecaridi su 18, agosto, 2008
Dopo il caldo asfissiante , per fortuna il maestrale ha portato, con suo soffio, una piacevolissima rinfrescata nello Stretto, impennando le onde del Tirreno e riempiendo di nubi il versante Tirrenico.
Le temperature sono scese al di sotto delle medie del periodo, e nonostante l’atmosfera tipicamente estiva, finalmente le temperature hanno avuto un chè di gradevole dopo tanto caldo.

Lo Stretto si presenta limpido, soleggiato ma apprezzabile con ottima visibilità.
Ecco la corrente scendente, che entra violenta da nord:

Ganzirri e Punta Faro. Nello sfondo il Promontorio del Poro:

La Costa Viola, con Palmi sulla sinistra. Torre Cavallo a destra.


Reggio vista dal mare:





Messina vista dal mare con il sole che gioca a nascondino tra le nubi:














La nave sta arrivando …

Il litorale nord Messinese:

Il sole sta tramontando dietro i Peloritani, a ovest.
Verso levante c’è l’Aspromonte, oltre lo Stretto, oltre la Trinacria e la Madonnina:









La statua dell’Immacolata e il Campanile del Duomo, là dove Messina assomiglia a una grande capitale del nord:


Mata e Grifone a Piazza Duomo.



[Da GuidaSicilia.it]: Ogni anno, in occasione della festa della Madonna della Lettera (patrona di Messina), si festeggiano i due “giganti” di Sicilia, Mata e Grifone.
“Codesti colossi – scrive Pitrè in Feste patronali – sono sempre per il buon popolo messinese due simpatiche figure, e del popolino due specie di geni tutelari: l’una, la Gigantessa, la bella signora del Camaro (villaggio a poche miglia della città da dove si fanno provenire le due figure), l’altro, il gran Moro venuto dall’Africa, un feroce antropofago, cui essa addomestica…”.

Diverse e tutte di grande curiosità sono le leggende che ruotano intorno a queste due figure: una forse la più interessante, narra che intorno al 964 il moro Hassam Ibn-Hammar era sbarcato nelle vicinanze delle coste di Messina allo scopo di saccheggiare i paesi tra Camaro e Dinnamare. Durante una delle sue tante incursioni il moro vide e si innamorò di una fanciulla di nome Marta (da cui Mata), figlia di Cosimo II di Coltellaccio.
Contrariati e decisi a rifiutare la proposta di matrimonio del musulmano, i genitori di Marta nascosero la fanciulla in un luogo sicuro, lontano dal pericolo dei saccheggi.
Scoperto il nascondiglio segreto, gli uomini che agivano in nome di Hassam rapirono Marta e la consegnarono al loro capo. La povera fanciulla si chiuse in un lungo silenzio e soltanto la conversione del moro al cristianesimo la fece rinascere spiritualmente, tanto da accettare Grifone (questo il nome cristiano Del moro) come sposo.
Questa antica storia d’amore rivive all’interno della festa che ricorre il 13 e 14 agosto. In queste due giornate Grifone è raffigurato a cavallo, in veste di guerriero che impugna una mazza con una mano e con l’altra lo scudo su cui è inciso lo stemma della città (un castello con tre torri di colore nero su un campo verde); Mata è invece rappresentata da una grande statua con il capo incorniciato da una corona su cui sono disegnate tre torri, a simbolo dei tre porti di Messina.

Altro link utile: http://www.varamessina.it/page.asp?idp=2&idsub=4&lang=2



La Vara ( http://www.varamessina.it/page.asp?idp=2&idsub=2&lang=2 ):













Ecco lo Stretto in notturna.
Se ad ogni alba inizia un nuovo giorno, quando l’alba è di luna inizia una nuova notte. Che non sempre è buia.
Quando la luna piena brilla nel cielo, illumina la strada da percorrere, indica la via per il futuro.
Lo Stretto è magico, meraviglioso, stupendo: a dispetto di chi dice che questa terra non ha più speranza, bastano pochi secondi a contemplare uno scenario simile per ritemperare spirito, animo e cuore.
Nei confronti di un territorio dalle grandi risorse, dalle immense potenzialità e dal fermento culturale/giovanile e di sviluppo non indifferente, per un futuro migliore.




Milazzo, città di quasi 35 mila abitanti fondata dai Messinesi oltre duemila anni fa, sorge su una collina dove oggi c’è la “Borgata”: lì era l’acropoli della città antica, di cui oggi rimane il castello medioevale.
Principale snodo per il collegamento con le isole Eolie, Milazzo vanta, come Messina, una posizione favolosa e strategica nel promontorio che crea la riviera di ponente e quella di levante, nel Messinese Tirrenico.
A nord dei Peloritani, è un paradiso ecologico e naturalistico, oltre che storico, artistico e culturale.


Le isole Eolie sono lì, ad un passo, ben visibili anche nelle ore notturne:

Una delle zone resienziali di Milazzo e il proseguio della settentrionale sicula (golfo di Patti) verso ovest nello sfondo:

Uno zoom su Santa Lucia del Mela:

Il golfo di Milazzo:


Il castello:

Il bellissimo municipio di Milazzo in riva al mare:


Ed eccoci di nuovo a Capo Peloro, nello Stretto.
Nello sfondo si vedono Scila e Bagnara:


Uno zoom su Cannitello, il cuore dello Stretto:


PEPPE CARIDI

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