presentazione del libro “Il male curabile” scritto dal noto volto Rai, il giornalista Michele Cucuzza, vincitore del premio ‘Volere, Volare "

Michele Cucuzza, a Milazzo, per spiegarci che il cancro si può curare con la ricerca "made in USA"
Fonte la Città di Milazzo
Scritto da Francesca Ponticello
Giovedì 21 Giugno 2012 -Si è tenuta ieri sera, all’Eolian Hotel di Milazzo, la presentazione del libro “Il male curabile” scritto dal noto volto Rai, il giornalista Michele Cucuzza, vincitore del premio ‘Volere, Volare - Il meglio del made in Italy'. L’incontro, organizzato dal Soroptimist International di Milazzo, frutto altresì della collaborazione con la libraia messinese Daniela Bonazinga, ha ottenuto una notevole partecipazione di pubblico ed ha stimolato grande interesse in quanto, come ha sottolineato l’avv. Ileana Ocera, presidente del Soroptimist della cittadina, sta dando nuovi segnali di speranza in questo impegno riguardante il ‘male del secolo’. Un plauso all’iniziativa è stato espresso anche dal sindaco Carmelo Pino che ha evidenziato l’importanza di questa occasione di approfondimento culturale su questa tematica, soprattutto a Milazzo sede di attività industriali. Un invito, dunque, non casuale dal momento che interessa da vicino la cittadina milazzese nella quale, come mette in luce il dottore Manlio Magistri, direttore generale delle aziende sanitarie della Regione Sicilia, si ha un’elevata percezione di tale rischio. Un reportage di taglio giornalistico, quello di Michele Cucuzza, che nasce dal prezioso incontro avuto con il professore Mauro Ferrari, personalità di grande rilevanza nel panorama della ricerca e nella sperimentazione di trattamenti per la cura del cancro attraverso l’utilizzo delle nanotecnologie. Una sfida quella contro questo male un tempo considerato “incurabile”, una finestra aperta sulla ricerca americana che si avvale di contenuti sia pubblici sia privati. Il dott. Cucuzza, dopo aver manifestato un grande legame con la sua terra d’origine, ha voluto lanciare un messaggio di auspicio e non di azzardo – come lui stesso ha affermato - attraverso il suo libro dal titolo confortante. L’uomo, ha sostenuto, ricordando anche il pensiero del famoso oncologo Veronesi, finalmente ha raggiunto la dimensione della natura, dunque costruisce, progetta e pensa per il futuro. Il professore Ferrari - che Cucuzza ha preferito definire un esempio di circolazione di cervelli e non di fuga, in quanto è riuscito a diventare quello che ora è a Houston e non avrebbe probabilmente ottenuto gli stessi risultati in Italia - sta percorrendo la strada del futuro nella costruzione di un clima sinergico, quale quello americano, in cui il pubblico si fa aiutare dal privato nei contributi per la ricerca. Siamo ancora lontani anni luce in Italia da questo modo di fare ricerca, colpa sia della lenta burocrazia sia della mancanza di fondi ma non si può che auspicare un futuro diverso nel quale – si augura il giornalista – la salute, la medicina e la sanità siano non occasione dello spreco ma “industria della salute” per un futuro diverso che riguarda figli e nipoti.