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Il razzismo della grande stampa

Il razzismo della grande stampa
di Antonella Sferrazza 22 novembre 2011 - Dire che si tratta di uno scandalo sarebbe riduttivo. Una vergogna nazionale, forse, è la definizione che più si avvicina a quello che abbiamo visto. Anzi che non abbiamo visto.
I Tg nazionali hanno essenzialmente ignorato il dramma che si è consumato in serata in provincia di Messina (qualche eccezione, ma nessuno gli ha dedicato l’apertura come avrebbe meritato) . BlogSicilia vi ha mostrato le immagini di quanto accaduto a Barcellona Pozzo di Gotto travolta da un fiume in piena. Mentre giungono notizie di dispersi e di altri comuni messi in ginocchio da frane e smottamenti. Nulla per i Tg nazionali. Tra questi anche quelli che dovrebbero fare servizio pubblico. Tutto questo conferma ciò che molti siciliani già sanno: la stampa nazionale è razzista. Pure davanti alle tragedie che colpiscono la Sicilia.
Razzista, quando descrive solo le storture della nostra regione, che pure non sono estranee al resto di questo Paese. Razzista quando dedica ampi servizi alle alluvioni del Veneto e di luoghi confinanti e ignora quella di Giampilieri.
Razzista quando liquida la questione meridionale con il solito pregiudizio che tanto ,tutti i siciliani sono mafiosi e collusi, privilegiati e servi, pigri e indolenti, piagnoni e e geneticamente ‘difettati’.
Razzista quando tratta con superficialità tutto quello che arriva da questa terra. E quando si distrae dinnanzi a fatti di cronaca devastanti come quelli che tornano a colpire la provincia di Messina.
Se questa è l’Italia che vogliono, ne prendiamo nota. Ma ci riserviamo di riflettere sul significato di essere italiani. Cominciamo da fatto che noi siamo siciliani, e che, non ce ne vogliano i signori della grande stampa, non ce ne vergogniamo. Anzi.
Gli opinionisti, anzichè per le proteste contro la cementificazione, lo sfascio delle colline, il rischio mortale per gli abitanti(purtroppo non sono uccelli)tutti accomunati dall’idea che i messinesi sono degli abusivisti e che i morti se li debbano piangere solo i Siciliani.Purtroppo, la Sicilia, è in buona compagnia, anzi cattiva.Secondo l’ISTAT, la Liguria è la regione d’italia che si è mangiata la maggior superficie libera dal cemento: in quindici anni, dal 1990 al 2005, il territorio libero dalle costruzioni è passato da 249.000 ettari a 185.570 con una riduzione del 45,55 per cento. In pratica quasi la metà delle zone libere sono state cementificate.Un record negativo.E la Liguria distanzia le altre regioni di molte lunghezze. In Italia, mediamente, dal 1990 al 2005 le regioni hanno perso il 17,06 di spazi incontaminati. La Liguria supera del 300 per cento questa percentuale. E non è finita:sono in arrivo centinaia di palazzi, grattacieli, parcheggi, box interrati e tanti tantissimi porticcioli con posti barca. Secondo le stime di associazioni ambientaliste, soltanto lungo la costa ligure sono in via di realizzazione oltre 3 milioni di metri cubi di nuove costruzioni. Una nuova e sciagurata
“Rapallizzazione”( neologismo coniato negli anni 60/70 , sinonimo di cementificazione selvaggia e intensiva, compiuta nella cittadina di Rapallo-Ge-che Giorgio Bocca definì la” Lambrate del Tigullio”) Un neologismo conosciutissimo dagli addetti ai lavori, che chissà perchè, essendo negativo, non è Siciliano.I monti che si tuffano in mare, i torrenti ripidi e impetuosi, gli incendi che devastano le colline, il clima e la metereologia quasi identici, sono gli ingredienti che accomunano la costa Jonica Messinese alla Liguria, Genova e Messina sono le città più lunghe d’Italia, così strette tra i monti e il mare, attraversate da decine di torrenti, in gran parte cementificati e coperti.Il torrente Bisagno attraversa la zona di Marassi scoperto e con un alveo della larghezza di 200 metri, prima della stazione Brignole è stato coperto e l’ultimo tratto è diventato Viale Brigate Partigiane e poi Viale Brigate Bisagno, alla sua foce la larghezza è meno di 50 metri, ma dove sfocia? Accanto a Piazzale Kennedy che non è nient’altro che l’entrata della Fiera di Genova e del Palazzo dello Sport !!! Il torrente Chiaravegna nell’ultimo tratto è coperto poco, ma dove sfocia?vicino ad una pista dell’aereoporto “C. Colombo”di Genova Sestri!!!! Così per altre decine di torrenti coperti. Solo il Polcevera scorre per l’intero suo tratto scoperto.Manarola è un grazioso borgo medioevale delle cinque terre(Patrimonio dell’UNESCO) la cui via principale è la via discovolo, manco a dirlo un torrente coperto!!!A tal proposito, se si potesse ritagliare Giampilieri Superiore e ricomporre nelle cinque terre, non sfigurerebbe affatto. Altro che abusivismo! Concludendo, è molto probabile che in un prossimo futuro, un ‘evento metereologico simile a quello del 1° Ottobre possa colpire Genova e parte della Liguria con danni e perdite di vite umane decuplicate.Nella trasmissione L’arena, gli opinionisti, con il cuore affranto e le lacrime agli occhi, direbbero che la tragedia è immane, che il lutto coinvolge tutta la nazione, che le precipitazioni sono state un fatto eccezionale, che non esisteva abusivismo e quel poco di cementificazione era eco-compatibile.In ultimo, confesso di essere nato e cresciuto in Liguria, sono da molti anni Messinese d’adozione, le regioni che amo sono solo la Sicilia e la Liguria, regioni bellissime ma disgraziate e sopratutto sempre amministrate da una miserrima e incompetente classe politica.

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