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ALLA REDAZIONE DELLA REPUBBLICA -Considerazioni sull'articolo relativo all'alluvione di F. Merlo....



ALLA REDAZIONE DELLA REPUBBLICA
considerazioni sull'articolo relativo all'alluvione di F. Merlo..
pubblicato da Carmelina Siracusa il giorno giovedì 24 novembre 2011 alle ore 12.14.

Alla redazione della REPUBBLICA Consigliate al vostro giornalista Merlo maggiore imparzialità ed esattezza nelle informazioni: davanti a emergenze dolorose simili e, comunque inaspettate, eccezionali, ci saranno pure errori umani (tra l’altro sotto osservazione e controllo anche a Genova) ma questa discriminante tra nord e sud e soprattutto tra gente che si arrabbia a nord e gente che si piange addosso a sud E’ SEMPLICEMENTE VERGOGNOSA. Ho visto con i miei occhi tantissimi volontari, giovani e non, barcellonesi, venuti da paesi vicini e lontani e fratelli di colore, spalare fango insieme...ho visto l’orgoglio della mia gente che sa rialzarsi, SEMPRE, arrotolarsi le maniche e darsi da fare. Non ho visto lo stesso rispetto e la stessa attenzione, da parte dei media, rivolto a tragedie simili.Chi fa il mestiere di giornalista è chiamato, per la dignità ed il rispetto che deve innanzitutto a se stesso e poi alla sua professione, prima di ogni cosa a cercare di essere ben informato dei fatti e delle notizie che riporta e non a cercare a tutti costi di “fare notizia” in un modo così basso ed indegno. saluti Carmelina Siracusa

ARTICOLO
comparso sulla Repubblica a proposito dell'alluvione
Egregio direttore ho appena visionato il video che il “signor “ Francesco Merlo ha realizzato per descrivere la differenza tra l’alluvione delle cinque terre e quella di barcellona p.g. e milazzo. Dovete solo vergognarvi per pubblicare notizie di questo genere. Come al solito il nord è sempre trattato come un paese di serie a, a discapito del sud e ciò fa più rabbia soprattutto quando si tratta di calamità. A noi del sud non interessa niente se per le cinque terre si sono movimentati tutte le testate giornalistiche, si sono fatti raccolte tramite sms eccetera, però non possiamo essere tacciati come gente che ci rassegniamo davanti alle calamità naturali e aspettiamo che siano gli altri a toglierci dai guai. Tantissimi ragazzi delle scuole, delle varie associazioni, tantissimi persone adulte compreso io, si sono e si stanno rimboccando le maniche a scavare e a togliere il fango dalle case e dalle strade, proprio come è successo alle cinque terre. Il nostro è un territorio a rischio ma non meno di tante parti d’Italia. Le nostre campagne sono state abbandonate così come è successo in altre parti d’Italia. Nelle nostre colline, durante l’estate spesso si verificano incendi, ma lo stesso accade in tante altre parti d’Italia e allora la differenza dov’è. Penso che la differenza sia soprattutto nei pregiudizi che tante persone soprattutto del nord hanno nei confronti di noi del sud. P.S. Sono un vostro affezionato lettore ma molto deluso da questo articolo di parte.
Cordialmente ma molto arrabbiato
Enrico Alosi

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