Milazzo : Parole Femmine di e con Annalisa Isardà, Domenica 30 giugno 2024 , Atrio del Carmine , ore 21:00
"Parole femmine" spettacolo di e con Annalisa Insardà e la partecipazione di Vittoria Iannacone.
Domenica 30 giugno 2024, alle ore 21.00 presso l'Atrio del Carmine , ore 21:00, iniziativa dell'Associazione Teseo di Milazzo.
Ancora una volta, l'associazione Teseo , centra un tema di forte attualità in "Una maratona all’ultima vocale per “femminilizzare” il linguaggio: segno dei tempi che cambiano, e che chiedono un cambio di registro verbale, oppure comoda scorciatoia per risolvere una questione, quella della parità di genere, che si sta imponendo sempre di più nel dibattito sociale?"
Parole femmine” è un reading teatrale , che vuole porre l’accento sul lavoro che in questa epoca si sta ponendo in essere per adeguare il linguaggio alla nuova realtà che passo passo va costruendosi, con evoluzioni ed involuzioni, concretezze e voli pindarici, con richieste sacrosante ma anche pretestuose, non senza scontri, a volte anche feroci, all’interno della società civile. Lo spettacolo affronta con ironia e dissacrazione questa contemporaneità concentrata ad ottenere nuovi equilibri e nuovi slanci, soffermandosi su alcuni argomenti, tutti declinati rigorosamente al femminile, che raccontano, scendendo nel dettaglio, con anche l’aiuto di canzoni a tema, il motivo per il quale certe parole sono necessariamente femminili, come se la forma sostenesse il contenuto.
Lo spettacolo proverà a rispondere a questi interrogativi, affrontando con ironia e dissacrazione la nostra contemporaneità tesa a conquistare nuovi equilibri linguistici e nuovi slanci. E lo farà soffermandosi su alcuni argomenti, tutti in chiave rigorosamente muliebre, che spiegano perché certe parole sono “necessariamente” femminili.
Uno spettacolo che, grazie anche ad alcuni brani musicali a tema interpretati dalla cantante Vittoria Iannacone, vuole porre l’accento sul percorso che la società civile sta compiendo per adeguare il linguaggio alla nuova realtà che passo passo va costruendosi, con evoluzioni e involuzioni, concretezze e voli pindarici, con richieste sacrosante ma anche pretestuose, non senza scontri, a volte anche feroci.
Lo spirito di questa pièce teatrale è irriverente, così come lo stile narrativo scelto per la messa in scena. Non c’è spazio per l’ottimismo nè per l’ironia, però, quando il racconto affronta la verità nuda e cruda esposta senza fronzoli da alcune tematiche. Qui si scende con fermezza e durezza nel cuore della questione per invitare a una riflessione intima e, allo stesso tempo, corale e per impedire che alcune piaghe si normalizzino fino a diventare tessuto sociale accettato e auspicabile.
Il riferimento al femminile e al maschile, e alle loro diversità, è il leit motiv dello spettacolo. Così come è costante il richiamo ai concetti di parità e uguaglianza. A quella fermezza e durezza cui accennavamo, fa da contraltare la leggerezza con cui vengono trattati alcuni argomenti, un modo per elaborare il tema del femminile – oggi più che mai centrale e spesso esclusivo nel dibattito pubblico – senza impantanarsi, però, in ostilità dannose. Perché l’ironia – non dimentichiamolo mai – è sempre la chiave per aprire la porta della coscienza senza doverla scassinare."