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Dopo il successo estivo tornano i "nostri" **Promessi Sposi**...Il divertimento è assicurato...**Prevendite**: Edicola Cultrera


Dopo il successo estivo tornano i "nostri" **Promessi Sposi**..
Sabato 10 dicembre 2016 dalle ore 21:00 alle ore 23:30
presso il Teatro Trifiletti Via Treato Trifiletti, 98057 Milazzo

In scena "I nostri Promessi Sposi" di Giuseppe Pollicina dell'Associazione teatrale Tabula Rasa


Il testo ha qualcosa di diverso rispetto a quello del grande Alessandro Manzoni. Nel rispetto della trama, gli autori si sono divertiti a giocare con il testo riscritto da Lo Castro, inserendo delle canzoni composte apposta per l’occasione e cantate dal vivo da una narratrice fuori dal tempo, che attraversa la storia facendo risaltare i punti salienti e interagendo, a volte, con alcuni dei personaggi.
La scelta narrativa e stilistica è stata giocata sia per i costumi che per la scenografia su dei colori che secondo il nostro modo di vedere ben si adattano all’epoca.
L’ironia è stata la linea guida, quell’ironia scevra dalle facili volgarità, che a volte purtroppo il teatro popolare propone.
"Abbiamo insomma giocato per far conoscere e riscoprire in maniera simpatica uno dei testi sacri della letteratura italiana. E speriamo ci perdonerete se abbiamo costretto ad un trasferimento in Sicilia tutti i personaggi della nostra storia".
Mettete insieme dei Bravi non molto bravi e aggiungete anche dei Bravini, una Perpetua sorda, un Don Rodrigo appassionato di polvere, un prete poco coraggioso, un ragazzo di campagna fidanzato con una ragazza non proprio serissima, una suocera che ha vinto mille battaglie, un frate colto, un avvocato all’aperto, un boss senza nome di origini incerte e una suora che morde, aggiungete dei musicisti che vi aiuteranno a capire questo bailamme ed avrete i nostri promessi sposi fatti in casa.

Questa la trama con qualche piccolo ritocco.
La vicenda è ambientata in Sicilia, da qualche parte, tra il 1628 e il 1630. I protagonisti sono Renzo Tramaglino detto Renzino e Lucia Mondella detta Lucietta, due giovani che vivono in un paesino non identificato.
Tutto è ormai pronto per il matrimonio tra Renzino e Lucietta, deve essere solo fissata l’ora in cui svolgere la funzione religiosa. Don Abbondio, il curato del paese incaricato di celebrare il matrimonio, durante la sua solita passeggiata serale viene però minacciato da due bravi di don Rodrigo affinché non sposi i due giovani. Il prepotente Don Rodrigo di origini Spagnolo-Catanesi si è infatti invaghito di Lucietta per un motivo che vi spiegherà lei stessa. Spaventatissimo, il religioso cede subito alle minacce ed imbastisce delle scuse, approfittando dell’ignoranza di Renzino, per prendere tempo e rinviare il matrimonio. Il giovane però capisce che c’è qualcosa di misterioso nelle scuse del curato e lo costringe a rivelare la verità.
Renzino, saputo dell’interferenza di Don Rodrigo, si consulta con Lucietta e con la madre di lei, Agnese. La donna lo convince a chiedere consiglio ad un avvocato sui generis che ha uno studio legale molto particolare, un certo Don Basilio, noto per essere al servizio dei più deboli, detto Sbrogghia Matassi, che però fraintende il giovane, si dice disposto ad aiutarlo fintanto che lo crede un bravo ma poi, saputa la verità e sentito il nome di Don Rodrigo, non esita a cacciarlo in malo modo.
I tre personaggi si rivolgono successivamente a Fra Cristoforo, loro “padre spirituale”, un frate cappuccino del convento. Fra Cristoforo decide di affrontare don Rodrigo pubblicamente e il signorotto accoglie con malumore il frate, tra i due inizia una contesa verbale ed il religioso non riesce a far desistere il tiranno dal suo intento.
Nel frattempo Agnese propone ai due promessi sposi di tentare la strada del matrimonio a sorpresa: pronunciare davanti al curato le frasi rituali alla presenza di due testimoni, rende comunque valido il matrimonio anche se contro la volontà del religioso. 
Lucietta accetta a malincuore di prendere parte all’inganno. Contemporaneamente don Rodrigo organizza il rapimento di Lucietta con i suoi fidati bravi.
Entrambi gli inganni si risolvono in un insuccesso: Don Abbondio riesce a sfuggire alla trappola organizzata da Renzino ed Agnese, i bravi irrompono nella casa delle due donne ma la trovano ovviamente disabitata.
Padre Cristoforo ha già organizzato tutto per allontanare Renzino e Lucietta, così da prendere tempo e cercare di rimettere in ordine la situazione. I due giovani fuggono insieme ad Agnese e come da indicazioni del religioso, Renzino prosegue la sua fuga verso Catania con una lettera indirizzata al padre del convento dei cappuccini della città. Le due donne proseguono invece il loro viaggio verso il convento di Monza per chiedere e protezione a Gertrude, la monaca di Monza, una potente religiosa costretta dalla famiglia a prendere l’abito ma che non aveva mai accettato il rigore del convento ed anzi aveva avuto una relazione segreta con un signorotto senza scrupoli.
Per sapere come finisce… vi aspettiamo a teatro.
Giuseppe Pollicina
Associazione teatrale Tabula Rasa 


Info: Tabula Rasa
*Edicola Cultrera - Via D. Piraino, 9 - Milazzo* (https://www.facebook.com/edicolacultrera/)


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