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Assemblea a Torregrotta, per il PTE, assente il Sindaco di Milazzo, in rappresentanza del Pronto Soccorso di Milazzo. Nel 2017 grande mobilitazione dei cittadini del comprensorio per difendere il 118

Assemblea a Torregrotta, l’Assessore Razza: “per chiedere la deroga per il PTE”
Presidi Territoriali di Emergenza rappresentano il livello minimo di operatività in cui si articola la risposta all’urgenza/emergenza sanitaria.

Presenti anche diversi sindaci del comprensorio (tra cui il Sindaco di Villafranca, di Monforte San Giorgio e Valdina) che guardano al PTE di Torregrotta con interesse, essendo che da Villafranca a Pace del Mela – più di 15 comuni per una popolazione di 51 mila abitanti – questo servizio rappresenta il più vicino e sfruttabile.
Assente il Sindaco di Milazzo, in rappresentanza del Pronto Soccorso di Milazzo, struttura che trarrebbe vantaggio dalla continuità e dal potenziamento del PTE ai fini della decongestione dello stesso.

sabato 23 Marzo 2019 -

Assemblea partecipata con deputati e senatori: trovata una sintesi tra governo regionale e nazionale per derogare la normativa nazionale e mantenere il PTE di Torregrotta.
I Presidi Territoriali di Emergenza rappresentano il livello minimo di operatività in cui si articola la risposta all’urgenza/emergenza sanitaria. Il medico di questi non ha compiti di continuità terapeutica ma interviene solo per le urgenze emergenze nella sede del P.T.E. o sul territorio a domicilio così come previsto dal Decreto ministeriale 8/1/2001.

A Torregrotta presenti il Dott Andriolo e il consigliere Foti
(protagonisti della raccolta firme a Milazzo ) 
Il Decreto Balduzzi del 2015 obbliga la chiusura per questo tipo di strutture che non superino i 6000 accessi annui. L’Assessore Regionale alla Sanità Ruggero Razza aveva già prorogato la chiusura rinviandola a dicembre 2019. Un tempo per agire in via definitiva con il Ministero della Salute.

Ieri l’accordo trovato in assemblea presso il consiglio comunale di Torregrotta tra governo regionale – che chiederà la deroga – e il governo nazionale, rappresentato dalla Senatrice Barbara Floridia del Movimento 5 Stelle. L’evento è stato promosso dal comitato spontaneo Uniamoci in difesa del 118 di Torregrotta.
I motivi della deroga sono stati ben evidenziati dal Presidente del Consiglio Nino Mondì che in buona sostanza ha ricordato i costi degli accessi ai pronti soccorso, in particolare quello di Milazzo, per i codici bianchi e verdi, la distanza dell’intero comprensorio dall’ospedale e la scarsezza dei collegamenti. Il Punto di Torregrotta può quindi essere salvato in deroga, come previsto dalle eccezioni del DM del 2015. Tutti i presenti sono stati d’accordo, i deputati regionali Antonio De Luca (M5S), Danilo Lo Giudice, Pino Galluzzo (Diventerà Bellissima), Luigi Genovese (Forza Italia), Franco De Domenico (Pd) e la rappresentanza del gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia.
Soddisfazione per il comitato promotore che già nel 2017 aveva dato vita    alla  raccolta firme a difesa delle ambulanze con medico a bordo e dei PTE
Il gazebo di Milazzo 
Una lunga battaglia dei cittadini  che ha interessato tutti i centri della fascia tirrenica con importanti numeri in termini di adesioni e circa   7.139 firme ottenute  comitato spontaneo “Uniamoci in difesa del 118 di Torregrotta”.
Oltre ai 2.290 i sostenitori della petizione che, tramite la piattaforma change.org, fecero giungere il sostegno  a - salvare le ambulanze medicalizzate ei PTE del 118 siciliano. (Link sottoscrizione)
In quei giorni - diversi consigli comunali, tra cui quello di Milazzo, hanno approvato mozioni ed hanno effettuato raccolte di firme contro l’abolizione dei PTE e la riduzione delle ambulanze con medico a bordo.

Il messaggio che la provincia di Messina ha  dato  alla Regione è chiaro, non è gradito il piano Gucciardi, con il quale anche il 118 di Milazzo verrebbe privato del medico a bordo.
Ieri l'incontro politico 
E’ però importante non abbassare la guardia, e a tal fine è in fase di organizzazione una manifestazione a Messina il 22 settembre a cui, oltre ai comitati spontanei, parteciperanno le principali sigle sindacali dei medici.

Il testo della petizione "Salviamo le ambulanze medicalizzate e i PTE del 118 siciliano


Premesso che:
- è stato licenziato in data 22.03.2017 (prot. 25831) dal Dipartimento per la Pianificazione Strategica – Servizio 4 “Programmazione ospedaliera” dell’Assessorato della Salute della Regione Siciliana il Documento Metodologico per la Riorganizzazione del Sistema di Rete dell’Emergenza-Urgenza della Regione Siciliana;

- nel piano programmatico viene previsto un drastico taglio delle ambulanze medicalizzate che nel territorio della provincia di Messina prevedrebbe solo 13 MSA contro le precedenti 37 (MSA + MSB) di cui 27 medicalizzate (MSA);

- i tempi di risposta e di intervento del sistema emergenza-urgenza non verrebbero assolutamente garantiti entro quanto previsto dalla conferenza Stato-Regioni (20 minuti in ambiente extra-urbano e 8 in ambiente urbano);

- la distrazione di gran parte del personale medico dalle ambulanze comporterebbe il fallimento degli obiettivi di funzionamento e realizzazione delle reti tempo-dipendenti già operative sul territorio della provincia di Messina (rete STEMI e rete Stroke) con risultati pari a quelli ottenuti nelle regioni d’Italia più virtuose;

- la chiusura dei PTE/PPI già operanti sul territorio della provincia di Messina comporterebbe il venir meno dell’azione di filtro operata sugli accessi ai pronto soccorso oltre il venir meno delle risposte ai bisogni immediati di salute richiesti da parte degli utenti;

CHIEDIAMO

1. Il mantenimento della attuale distribuzione territoriale delle MSA ed MSB, nonché dei PTE/PPI, in quanto economicamente più convenienti rispetto alla loro riduzione o parziale chiusura, a fronte dei vantaggi in termini di salute e sicurezza sociale che essi sono stati finora in grado di fornire ed erogare;

la corretta applicazione delle deroghe previste dall’art. 3 del DM 70/2015 («Le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano applicano il presente decreto compatibilmente con i propri statuti di autonomia e con le relative norme di attuazione e, per le regioni e le province autonome, che provvedono autonomamente al finanziamento del Servizio sanitario regionale esclusivamente con fondi del proprio bilancio, compatibilmente con le peculiarità demografiche e territoriali di riferimento nell'ambito della loro autonomia organizzativa»), tenendo conto che per la stima del fabbisogno dei mezzi di soccorso avanzato (MSA) è fondamentale l’applicazione di «un necessario correttivo specifico per la copertura ottimale nelle zone di particolare difficoltà di accesso», come le aree considerate geograficamente e meteorologicamente ostili o disagiate, tipicamente in ambiente montano o pedemontano con collegamenti di rete viaria complessi e conseguente dilatazione dei tempi, oppure in ambiente insulare, tenendo inoltre in considerazione il flusso turistico stagionale e la distribuzione dei presidi ospedalieri «per garantire l’adeguata funzionalità dei percorsi clinico assistenziali» tempo dipendenti.

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