"Così il regionalismo ha infettato l’Italia. Il pamphlet di Mario Landolfi"
Sarà presentato - venerdi 26 maggio 2023 , alle ore 18.00 , presso l'aula consiliare del Comune di Milazzo l’itinerario politico-culturale “LA STORIA E LA MEMORIA”, con la presentazione del libro di Mario Landolfi “LA REPUBBLICA DI ARLECCHINO – Così il regionalismo ha infettato l’Italia”.
Mario Landolfi (Mondragone 1959) è giornalista professionista. Deputato nelle legislature XII, XIII, XIV, XV e XVI, ha ricoperto due volte la carica di presidente della Commissione per l’indirizzo e la vigilanza dei servizi televisivi. È stato portavoce nazionale di An e ministro delle Comunicazioni nel Berlusconi III. È redattore del «Secolo d’Italia».
Tanti i Libri dell'autore
Nel 2020 con La Repubblica di Arlecchino. Così il regionalismo ha infettato l'Italia (brossura)- l'Autore - molto opportunamente parla di un derby infinito tra le istituzioni rappresentative politiche dal quale vengono fuori mostruosità che talvolta appaiono paradossalmente comiche, talaltra drammatiche.
Il libro - come risposta all’Autonomia Differenziata, detta anche secessione dei ricchi, la quale stando al progetto del ministro Calderoli che rispecchia la volontà delle regioni del Nord, avrà l’effetto di infliggere l’ulteriore colpo mortale al Sud.
Si metterà in sostanza fine al dibattito sul divario tra Nord e Sud, ma non con il suo superamento, bensì sancendo definitivamente l’abbandono di questo disegno che in verità da oltre un secolo è tale solamente nelle parole e su carta. Nei fatti, ad esempio, si dirottano 840 miliardi di euro dal Mezzogiorno al Settentrione, dal 2000 al 2017.
Siamo alla vigilia dell’approvazione della Autonomia Differenziata, fortemente voluta dagli alleati del C.D che se dovesse essere attuata così come proposta non offrirebbe nessuna garanzia reale di riequilibrare servizi e diritti tra i cittadini delle varie macro aree del Paese. Si realizzerebbe, insomma, la secessione mascherata voluta dai Governatori del Nord
Sullo sfondo le mancate risposte da parte dei decisori pubblici sui temi del Mezzogiorno, qualcuno potrebbe decidere di abbandonare ogni tentativo di mediazione politica e di avviare autonomamente, nel rispetto dei rispettivi statuti, percorsi comuni in ambito culturale, sociale, politico, economico.
L’attuale situazione economica e sociale del Sud è di forte stagnazione per non dire depressiva. Nel corso degli ultimi 20 anni è lievitato il tasso di disoccupazione, peggiorati l’assistenza sanitaria e i servizi sociali, fallita la formazione professionale, soprattutto aumentata la disaffezione verso l’agricoltura, l’artigianato e i mestieri tradizionali, l’altissimo tasso di emigrazione che obbliga ogni anno oltre 130.000 giovani ad abbandonare famiglie, persone e luoghi cari per cercare lavoro altrove.